Furia - Serie TV (1955)

Lo stallone nero più famoso della TV è protagonista, insieme al suo padroncino Joey, di numerose, emozionanti avventure che li portano a contatto con amici e nemici (spesso devono affrontare ladri e assassini). Le storie sono eterogenee e non di rado edificanti. In un episodio c'è Lee Van Cleef. La celeberrima sigla italiana di Mal venne sostituita negli anni Ottanta da quella cantata dalla voce baritonale di Jack Basehart.

Un telefilm ben fatto, con "tòpoi" tollerabili (l'anziano aiutante, quando viene chiamato in soccorso, ha quasi sempre una corda in mano...), un ragazzino che risulta simpatico, un adulto come si deve. Da notare come Joey, negli ultimi episodi, sia decisamente più alto rispetto a quelli precedenti.

In Italia la saga dell'amicizia tra il ragazzino e l'intelligente stallone nero ha fatto breccia anche grazie alla sigla cantata da Mal, che cantava le strabilianti prodezze del protagonista animale (che beve solo caffè, e su cui si può stare anche in tre...). Ma la serie è ben fatta anche in sé, grazie alla sapiente miscela di storia di ragazzini, avventura (anche estrema) e animali dal cervello e dal cuore umano. Furia è il salvatore per eccellenza, senza macchia e senza paura, così mitico e così 'amico' da entrare nei sogni di tutti.

Assieme a Rin Tin Tin e allo "Zorro" seriale della Disney, "Furia" era IL telefilm pre-serale di Raiuno degli anni 70. Dolce ed obbediente col suo padroncino Joey, implacabile e scalciante con i criminali, il cavallo Furia conquistò tutti i bambini i quali, assieme ai nonni e ai genitori, stavano incollati alla tele per guardarlo. Oggi "Furia" è sopratutto ricordato per le canzoni di Mal (che erano due e non una), che rendevano il telefilm un po' più... nostrano. Quattro per i bei ricordi.

Indimenticabile telefilm che ha segnato l'adolescenza di molti giovani italiani negli anni '70 (benchè realizzato a partire dal 1955, arrivò da noi molto più tardi). Si tratta di uno dei migliori esempi di rappresentazione filmata dei rapporti tra giovani ed animali (un cavallo in questo caso). Le storie sono frutto di un mirabile equlibrio tra azione/avventura e commedia e risultano ricche di valori simbolici utili per il mondo adolescenziale. Mitica la sigla italiana.

Buoni sentimenti, amore per gli animali e un pizzico di saggezza popolare per una serie televisiva americana Anni '50 che da noi ha avuto successo solamente vent'anni dopo, negli Anni '70 (celeberrima la sigla cantata da Mal, che è quasi più nota del telefilm). Il "cavallo del West" Furia - italianizzazione di "Fury" - fa da collante a una serie di episodi incentrati sulle peripezie che ruotano attorno a una fattoria, dove l'equino dal manto nero come il carbone e il suo padroncino Joey riescono quasi sempre a risolvere.