[2.01] Masters of Horror 2: Discordia - Corto (2006)

[2.01] Masters of Horror 2: Discordia
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Damned Thing
Anno: 2006
Genere: corto/mediometraggio (colore)
Note: Primo episodio della seconda stagione dei "Masters of horror"

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Da un racconto di Ambrose Bierce uno dei più confusi e per certi versi insopportabili capitoli della seconda serie di MASTERS OF HORROR. A dirigerlo è Tobe Hooper e quindi non certo un novellino (anzi, uno dei pochi rimasti ai quali il titolo di Master non va stretto) e infatti già dalle prime scene ci accorgiamo ad esempio di come musica (di Nicholas Pike) e immagini si fondano al meglio con un uso intelligente del ralenti. Il prologo, che richiama vagamente gli orrori di Amityville, è ugualmente girato con sapienza e stupisce per la conclusione incredibilmente splatter (effetti della coppia Nicotero & Berger, come sempre), componente che anche nei minuti successivi...Leggi tutto saprà lasciare il segno (vedi le martellate in testa che s’infligge un poveruomo uscito di senno). Il salto temporale che sposta in avanti l'azione portando sulla scena il figlio (divenuto sceriffo) scampato all'eccidio del prologo, ci introduce in una storia di follia collettiva che ricorda il Romero di LA CITTA’ VERRA’ DISTRUTTA ALL’ALBA o anche certa fantascienza americana d'epoca, ma è sviluppata talmente male e confusamente da farci apprezzare soprattutto i momenti di quiete, in cui si può apprezzare qualche dialogo non banalissimo. L'ultimo quarto d'ora, di puro caos generalizzato, tende purtroppo a far degenerare la sensazione di un episodio girato senza idee chiare e affidato troppo supinamente all’estro di un Tobe Hooper inutilmente aggressivo. Il prete è Ted Raimi.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/11/07 DAL BENEMERITO SCHRAMM POI DAVINOTTATO IL GIORNO 4/09/08
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Schramm 20/11/07 00:11 - 3490 commenti

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Irrazionale anarchia pandemica e suicidogena (e para-carpenteriana) affidata a spiegazioni che non spiegano e un vivace e vitale senso del gore e dell'entropia. Peccato che quest'entropia tiri via anche il finale (sbrigativo, repentino e infelice) e rovini un po' l'esito complessivo.

Undying 8/06/08 01:17 - 3807 commenti

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Una festa di compleanno è destinata a concludersi in tragedia, allorché il padre imbraccia un fucile, uccide la moglie e dà la caccia al figlio. Poi, con salto temporale (dal 1981 al 2005) vediamo il superstite, ormai adulto e nei panni di poliziotto, ingaggiare una battaglia contro una non ben specificata condizione: gli abitanti del luogo si uccidono in maniera plateale ed inattesa. Tutto è legato all'incipit. Tolti i 10 minuti iniziali, il film si attesta sulla mediocrità, per via d'una storia priva di nucleo e per l'utilizzo di cliché puramente carpenteriani, ma girati svogliatamente.

Puppigallo 28/04/09 20:24 - 5258 commenti

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Un terribile, oleoso passato torna per sconvolgere, prima la vita di un bambino e poi, oleosamemte, tornerà anche per risconvolgergliela quando avrà una famiglia. Questo è il sunto della vicenda, che a parte un buon livello di splatter (l'uomo che rotea con cassa toracica aperta e interiora che penzolano e le automartellate sfasciatesta), può contare solo su attori insignificanti, poca originalità e tensione ai minimi livelli. Un plauso va comunque al prete, che spara al vice sceriffo, dopo aver ascoltato in confessione come aveva tentato di riconquistare la sua ragazza. Mediocre.
MEMORABILE: Lo sceriffo, alla donna incastrata nell'auto ribaltata: "Cercherò di non farle male". Dopodichè la estrae, ma le gambe restano sotto il veicolo.

Rebis 11/05/09 16:31 - 2332 commenti

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La famiglia, centro nevralgico dei film di Hooper, è qui in balìa di una forza atavica disgregante, della quale il regista è più interessato a rappresentare i sintomi che le origini: sorta di allegoria delle pulsioni entropiche represse dalle istituzioni sociali, il film non è lungi, quanto a tematiche, dal precedente episodio e non è neanche più ricco nelle conclusioni... La provincia, immersa nell'assolata calura estiva, rimanda alla feroce iconografia di Non aprite quella porta, della quale però, malgrado il sorprendente tasso gore, non ne riproduce la malia. Discreto.
MEMORABILE: Il suicidio a martellate; la ragazza stracciata in due.

Caesars 15/12/09 10:15 - 3778 commenti

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Ogni volta che mi accingo alla visione di un episodio della serie "Masters of horror" spero sempre che abbia qualche elemento che lo salvi, ma puntualmente (non proprio sempre, ma quasi) le mie attese vengono... disattese. Qui siamo davanti al nulla: nulla di originale, nulla d'interessante, nulla d'inquietante, solo una sagra di luoghi comuni (per l'horror), compresa la macchina, sulla quale fuggono alcuni protagonisti, che rimane senza benzina e chi la guida s'ostina a provare a riaccenderla (possibile vedere ancora questa cosa?).

Cotola 29/04/10 01:05 - 9009 commenti

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Un buon inizio e poi praticamente il nulla fino al concitato finale con tanto di suicidi e massacri assortiti, una scena dalle reminiscenze di Shining ed i ridicoli fotogrammi finali. La spiegazione su quanto si è visto nell'episodio è infatti decisamente farneticante ed il colpo di coda finale vorrebbe essere enigmatico ma è solo patetico. Tra le cose peggiori di Hooper (che negli ultimi anni non sono certo poche).

Greymouser 10/06/10 00:30 - 1458 commenti

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Liberamente ispirato al racconto "La cosa maledetta" del grande Ambrose Bierce, l'episodio di Hooper non è del tutto disprezzabile, soprattutto tenendo conto dell'infausta filmografia recente del regista. Salverei soprattutto la prima parte, per la crudezza delle immagini e per il senso di ignota minaccia che riesce a generare.

Nando 8/10/10 00:06 - 3810 commenti

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Un'infanzia strappata da un uxoricidio porta un giovane alla crescita e a diventare sceriffo. Eventi strani attanagliano la città e si susseguono morti cruente senza spiegazioni. Splatter inutile e scontato, non c'è pathos e la "paura" latita. Un finale enigmatico alimenta la negatività verso codesta pellicola.

Burattino 8/10/10 01:33 - 101 commenti

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Hooper conferma per l'ennesima volta l'estrema discontinuità del suo lavoro. L'episodio risulta deludente non solo in rapporto agli altri episodi della serie, ma anche se confrontato con il suo stesso lavoro per la serie precedente. I personaggi risultano essere tutti particolarmente odiosi, anche alcuni risvolti di trama sono azzeccati, il petrolio mannaro non è mal fatto.

Buiomega71 26/12/10 23:48 - 2901 commenti

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Dopo il non disprezzabile episodio della prima serie, Dance of the dead, lo zio Toby ci riprova e francamente non delude. Se la storia è confusa e risaputa, Toby ci guadagna in cattiveria e ferocia, realizzando uno degli episodi più squisitamente splatter dell'intera serie. L'inizio ha un atmosfera alla TCM e quella "stagnante" provincia texana che Toby conosce molto bene, poi và giù di brutto con la sagra del gore (teste spaccate, corpi divelti in due, devastanti colpi in arrivo), anche se la storiella è esile esile. Comunque un Toby godibile.
MEMORABILE: Il prologo, con il marito che spara una tremenda fucilata alla moglie; il paesino sui titoli di testa, provincia texana che Hooper conosce bene.

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Tyus23 22/05/11 00:04 - 220 commenti

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Il secondo episodio di Tobe Hooper inizia piuttosto bene, pur restando sempre negli a tratti desolanti territori del già visto; purtroppo man mano che i minuti passano la mancanza di idee si fa sempre più evidente fino ad un finale che, citazione di Shining inclusa, sa un po' da presa in giro. Peccato perché qualche sorprendente dettaglio gore e qualche buon momento di tensione (la scena del confessionale in particolare) facevano ben sperare.

Herrkinski 18/02/13 01:52 - 8072 commenti

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Non malaccio questo epidosio dei Masters, diretto da un Hooper in vena di gore, a giudicare da svariate sequenze piuttosto truculente (sempre ottimi gli SPFX di Nicotero & co.). La storia di follia collettiva, liberamente tratta da Bierce, non è certamente originale (vista in parecchie pellicole, soprattutto negli anni '70/'80) e il film soffre di uno svolgimento un po' confusionario; tuttavia riesce a non annoiare, anche grazie a uno humour nero tipicamente hooperiano che non guasta. Poteva esser meglio, ma non ci si lamenta più di tanto.

Minitina80 6/07/15 01:12 - 2980 commenti

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Se decidessimo di togliere qualche gustoso e truculento effetto resterebbe poco di meritevole. Nonostante la follia omicida, dilagante e incontrollata, generi il panico e sia ben rappresentata da Hooper, la trama di per sé resta molto esile e volge spesso in una baraonda fine a se stessa. Il finale non aiuta molto e scivola nell’anonimato per la sua irrilevanza. Può intrattenere una volta e senza grossi sussulti, ma difficilmente lo si ricorderà a lungo.

Pinhead80 6/04/16 20:59 - 4719 commenti

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Un bambino cova in sé l'orrore di un passato che non smette di tormentarlo. A distanza di anni la tempesta che aveva sconvolto la sua vita tornerà a far capolino. L'orrore che torna ciclicamente a seminare morti non rappresenta una sceneggiatura originale ma alcuni elementi fanno sempre effetto. La struttura narrativa ricorda molto alcuni passaggi tipici dei romanzi di King, anche se poi la resa è ben diversa. Senza infamia e senza lode.

Rufus68 25/10/17 20:59 - 3825 commenti

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Più apprezzabile la prima parte, rallentata e segnata dal presagio dell'orrore. Poi Hooper, a corto di idee e logica, la butta in caciara regalandoci i luoghi comuni dell'horror più vieto: urla continue, incongruenze, personaggi fatti con lo stampino. Non manca il must (come potrebbe?), ovvero "l'automobile che non parte quando dovrebbe partire a razzo". Finale buttato là per chiudere in fretta il pastrocchio. Buoni, invece, gli effettacci.
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