Innamorarsi alla mia età - Film (1980)

Nel 1979 Julio Iglesias divorzia. Pubblica un disco sofferto, "Innamorarsi alla mia età", ed esce l'omonimo film, definibile come un instant-movie autobiografico. Iglesias interpreta se stesso, un cantante di successo lasciato dalla moglie, stufa di essere trascurata da un marito in carriera. Julio si innamora di una bella biondina, ma... Non una semplice autocelebrazione ma un film sulla solitudine di chi, abbagliato dalle sirene della celebrità, finisce per isolarsi in una gabbia dorata.

Film autocelebrativo di Iglesias? Lo definirei piuttosto un curioso prodotto dal "montaggio analoggico", dove i momenti di raccordo nella trama (abbastanza fumosa e stiracchiata) consistono in mere riprese di paesaggi e gente (memorabile la signora sbadigliante all'aereoporto di New York); il protagonista è abbagliante come il suo sorriso Durbans, ma questo non salva la pellicola dall'aurea di scult: la storia è quasi inerte, la fotografia poveristica... le canzoni? Beh, è il grande Julio! Se mi lasci non valeeeeeeeee...

Diciamolo subito: il film non vale un’acca (montaggio terribile, vicenda francamente non chiara, immagini gettate a caso e qualche - bella - canzone de Julio), ma il pezzo forte è chiaramente la presenza dell'allora arrogante e prorompente fascino di Iglesias (una maschera brunita dal sole in cui si staglia un sorriso meravigliosamente bianco). Viaggi, successo, donne che cadono ai piedi, ma sotto quell’aurea si cela una malessere interiore; scopriamolo!

Julio Iglesias divorzia, va in vacanza, si innamora e...the end. Raramente si è vista una così scarsa concetrazione di eventi, per questa sorta di fotoromanzo che si ispira alla vita del cantante spagnolo. La trama quasi non esiste ed il film prosegue stancamente, tra una canzone e l'altra ed il vuoto tutto intorno. Dialoghi scarni e molto banali. Regia, montaggio e fotografia sono quel che sono. Per far capire il livello basti dire che a volte quando Iglesias canta è fuori sincro, poichè immagini e musica non vanno di pari passo.

Banalissimo film che ci mostra le vicende personali del famoso e bel cantante spagnolo. L'idea non era male, l'impegno c'è; quelo che manca è la qualità, a iniziare dal cast di una mediocrità assoluta. Solo per fan sfegagati di Iglesias e curiosi, gli altri si astengano.

Spottone per Julio Iglesias (trappola per accalappiare orde di fan, all'epoca). La sceneggiatura è scritta su un coriandolo e a noi non resta che la visione del buon Julio affranto nel non riuscire ad avere una relazione stabile per colpa della sua vita d'artista.... che maledizione terribile! Una vita agra in mezzo a ristoranti di lusso, resort e stadi stracolmi con il buon Julio che sorride a 32 denti ma in realtà è morto dentro... tze tze!