L'estate di Kikujiro - Film (1999)

L'estate di Kikujiro

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/11/07 DAL BENEMERITO RENATO
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Galbo 14/11/07 15:06 - 12393 commenti

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Film molto delicato e poetico, vera e propria rielaborazione in salsa giapponese del tema del road movie. La storia della strana amicizia tra il bambino abbandonato e il mafioso dal cuore d'oro viene diretta (ed interpretata) da Kitano con tono leggero e sentimentale senza però cadere nel patetismo, benchè il racconto possa prestarsi a toni lacrimevoli. Attraverso una sapiente alternanza tra momenti divertenti e parti più tristi, Kitano conduce in porto un episodio particolarmente felice della sua filmografia. Consigliato ai duri di cuore.

MAOraNza 26/11/07 13:14 - 244 commenti

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Forse l'interpretazione più sensibile, drammatica ma al tempo stesso divertente del grande Takeshi Kitano che, per una volta, dismette i panni di duro per un approccio più morbido, ma sempre scorbutico a un personaggio anomalo. Un viaggio apparentemente normale alla ricerca della mamma del bimbo protagonista, diventa un'avventura allucinante che porterà la strana coppia a incrociare la strada di ogni genere di umanità, in una versione riveduta e corretta del classico polpettone "on the road". Brillante, mailinconico, poetico, corroborante.

Renato 13/11/07 00:36 - 1648 commenti

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Un film così dolce e toccante da rimanerne perdutamente innamorati. La strana coppia formata dal bambino Masao e dal bizzarro Kikujiro (Kitano, of course) intraprende un viaggio per andare a trovare la madre del piccolo. Sorta di reinterpretazione personale del road movie, dove c'è spazio per tutto o quasi, dalla violenza al gioco, dalla poesia alla pittura. Sentimentale? Può essere, specie nella seconda parte. Ma il talento del regista nella messa in scena è innegabile e le musiche di Joe Hisaishi sono tra le più belle degli ultimi anni.
MEMORABILE: Quando Kikujiro porta Masao nella sala scommesse.

Blutarsky 23/11/07 17:28 - 360 commenti

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Kitano si cimenta nella commedia e nel road movie dimostrando una sicurezza inaspettata. La storia del bambino alla ricerca della madre si prestava facilmente all'eccesso di sentimentalismo. Grazie al cielo Kitano riesce a disegnare un racconto poetico e divertente senza mai scivolare nel patetico o nel facile buonismo. Ritorna da Sonatine il tema del gioco, qui affrontato in maniera più ampia e fantasiosa e inizia l'opera di demitizzazione del suo classico personaggio "duro e violento". Film riuscito anche in virtù dell'amaro finale. Da vedere!
MEMORABILE: La "nuotata" di Kitano nella piscina dell'albergo.

Xamini 20/10/08 15:30 - 1252 commenti

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Road movie alla Kitano, anche imbarazzante durante qualche sospensione o qualche silenzio in cui lo spettatore sente la necessità che accada qualcosa, ma sempre delicato. Proprio il contrario di quel che vorrebbe essere la superficie del suo personaggio, un (mancato) padre/(mancato) figlio che resta scorbutico dall'inizio alla fine, ma solo nelle maniere. Ho faticato durante la sezione del campeggio, forse un po' troppo ripetitiva, mentre il sense of humour nipponico non sempre è apprezzabile. Ma il senso malinconico di fondo, mette il tutto al riparo.
MEMORABILE: La genesi dell'angioletto campanellino.

Daniela 20/12/08 07:01 - 12662 commenti

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Fra i film che amo maggiormente, la storia di questo bambino che va in cerca della mamma è una di quelle che parlano direttamente al cuore prima ancora che al cervello e ciò senza alcun ricatto sentimentale ma avvalendosi di uno straordinario impasto di tenerezza e malinconia. Imprescindibile Kitano nella parte del piccolo malvivente dal comportamento infantile, ma come non ricordare anche i due motociclisti in versione "marina"? Un film apparentemente lieve come una piuma, ma che risulta indimenticabile. Capolavoro di Kitano, impreziosito da una splendida colonna sonora del grande Hisaishi.
MEMORABILE: La lunga attesa alla fermata del bus.

Travis76 6/02/10 10:09 - 28 commenti

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Un tonto/cafone Yakuza (Beat Takeshi) si ritrova suo malgrado ad accompagnare il piccolo Masao alla ricerca della madre lontana. Commovente, divertente, crudo viaggio di Kitano nell'infanzia con i suoi giochi e i suoi dolori, accompagnato (anche se qui il termine è un po' riduttivo) dalle magistrali musiche di Joe Hisaishi (compagno d'avventure del maestro Miyazaki) presenti per tutta la durata del film. Metà pallinaggio al grande musicista!
MEMORABILE: Oltre alle gag divertenti dell'assortita coppia, segnalo le scene oniriche degli incubi di Masao (censurate in alcune versioni italiane).

Rickblaine 1/07/10 15:00 - 635 commenti

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Takeshi Kitano regala sempre emozioni e qui lo fa raccontando la storia di un bambino che inizia la ricerca della madre e in questo viene aiutato dallo stesso Kitano. Una serie di avventure comiche e non che lasceranno lo spettatore interessato e privo di noia. Bella la fotografia e ottima la musica.
MEMORABILE: Kitano che fa il cieco.

Losciamano 1/07/10 15:57 - 112 commenti

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Takashi Kitano conferma il suo desiderio di sdrammatizzare i problemi umani e sociali inserendo nei suoi film (proprio come fa qui) spunti fiabeschi e fumettistici, senza banalità, anzi con intelligenza e originalità. "L'estate di Kikujiiro" è un film da vedere e che saprà divertire.
MEMORABILE: Spilorcio!

Enzus79 14/07/10 16:03 - 2896 commenti

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La storia di un bambino che in estate va a cercare la madre con un bizzarro compagno potrebbe risultare banale se non fosse girata da un bravo regista/autore quale è Takeshi Kitano. Scene ilari si alternano ad altre molto sentimentali. Bello da vedere.

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Capannelle 6/08/10 13:46 - 4411 commenti

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Ma tu guarda 'sto Kitano, riesce a impressionare anche andando oltre il suo genere tipico. Anche se le pause, le espressioni, hanno molto in comune. La storia è narrata con un tocco fiabesco e richiama Truffaut all'inizio. Poi prende corpo il personaggio del bullo di quartiere e la strana coppia riesce a raggiungere picchi di tenerezza, comicità e malinconia degni di Charlot e del suo Monello. Una bellissima prova dove un ruolo essenziale gioca la musica di Hisaishi. Sforbiciabile qualche momento di stanca e anche le parti oniriche.

Onion1973 11/08/10 18:44 - 163 commenti

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Uno yacuza cafone ed egoista si ritrova ad accompagnare un bambino introverso e indifeso alla ricerca della madre. Ne scaturisce una serie di situazioni che alternano melodramma a comicità, grottesco a surreale. Quello che a mio parere si apprezza di più in Kitano e in particolare in questo film, è la sua genuinità. Racconta ciò che vuole fregandosene di come accostare i tasselli del mosaico, poiché quello che conta, alla fine, è l'immagine generale. Cinema espressionista di un regista tuttosommato grezzo, ma sincero e con tratti di vera genialità.

Cotola 13/10/10 23:39 - 9044 commenti

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Splendido film girato da Kitano in cui il regista di Tokyo ritorna in parte a certi elementi di Sonatine: manca la violenza (per forza, visto il contesto) ma c’è l’importanza del gioco ed il lato ludico della vita. Al solito il regista è bravissimo, poetico e delicato, ma senza mai cadere nel patetismo gratuito, nel disegnare i rapporti tra i personaggi: qui l’impossibile rapporto simil “paterno-filiale” è difficile che non tocchi lo spettatore. Trascinante sebbene i ritmi non siano di quelli esplosivi. Ideale per i kitaniani “alternativi”.

Pinhead80 29/05/11 11:29 - 4760 commenti

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Un inedito Kitano ci stupisce con questo film che regala intense emozioni e che ci fa riscoprire la dimensione ludica della vita anche attraverso momenti di grande dolore (la ricerca della madre o la ricerca della paternità sono passaggi che definire dolorosi è puramente eufemistico). Quello che si apprezza maggiormente è la capacità di Kitano di tirar fuori da ogni storia, anche la più semplice e banale; un grande film, fatto di attese e tristezza alternata a grande ilarità. Delizioso.

Mickes2 20/08/11 16:02 - 1670 commenti

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Straordinario film di Kitano in grado di far breccia nel cuore dello spettatore. Un road-movie in cui il cineasta giapponese esalta i sentimenti, l’infanzia, il lato giocoso della vita. Squisitamente in bilico tra disillusione e ilarità, malinconia e l’ironia delle gag (si ride di gusto), delusioni e divertimenti. Regia delicata e poetica che offre sequenze e immagini di grande bellezza. Irresistibile Kitano nelle vesti dello yakuza sfaticato e scorbutico, tenerissimo Masao con la sua testa china e le sue gentili richieste ai passanti.
MEMORABILE: Le splendide musiche; masao che indovina la combinazione giusta alle corse e successivamente le sbaglia tutte; i dialoghi alla fermata del bus.

Ford 13/08/12 10:27 - 582 commenti

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Il road movie secondo Kitano, regista che fugge la banalità come il vampiro la luce solare. Uno spunto iniziale piuttosto comune genera un film poetico e davvero splendido, che non scade nel blandamente commovente anzi, diverte non poco con poco. La regia ha dei guizzi non indifferenti ma anche quando non si fa notare fa molto, imponendoci attese, "spegnendo" gli attori (quelle teste sempre giù), dandoci punti di vista alternativi e con un montaggio che elude molto non facendoci comunque mancar niente. Deve aver ispirato molti, oltreoceano.

Belfagor 5/08/13 16:35 - 2690 commenti

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C'è qualcosa di magico in questo film, nell'atmosfera rarefatta nella quale si muovono i suoi bizzarri protagonisti, nel rapporto padre-figlio che si viene a instaurare tra il piccolo protagonista e il suo scontroso accompagnatore. Kitano parla al cuore con un linguaggio tenue e ironico, venato di una malinconia che non appesantisce. La ricerca della madre di Masao diventa un'odissea a misura di bambino, fra istanti sospesi nel tempo e personaggi curiosi (i due motociclisti, il poeta). Una piacevole variazione nel genere "on the road".
MEMORABILE: L'attesa alla fermata dell'autobus e i vari tentativi di scroccare un passaggio.

Jdelarge 19/06/14 18:29 - 1000 commenti

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Gran film di Kitano, che decide di proiettare lo spettatore in un'atmosfera completamente "bambinesca". Il film è filtrato dagli occhi di un bambino e la macchina da presa mostra esattamente ciò che un bambino potrebbe e dovrebbe vedere: esempio lampante è quello delle scene di violenza, celate oppure mostrate con palese distacco. La storia viene messa in scena, perciò, con una raffinatezza eccezionale e in molte situazioni riesce anche a far divertire. Toccante.

Piero68 28/10/14 10:46 - 2957 commenti

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Il film che onestamente non ti aspetti da uno come Kitano, a buon ragione considerato come uno dei padri del genere pulp. Delicato, sentimentale ma a tratti anche crudo e sfacciato, un on the road movie giapponese che va visto con una certa predisposizione d'animo. Geniali alcune trovate di Kitano che ancora una volta funge da attore, sceneggiatore, regista e montatore.

Samuel1979 15/02/16 12:50 - 547 commenti

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Kitano si cimenta nel classico tema del viaggio dandone una visione personale e a tratti molto profonda; il film, indubbiamente valido e fra i migliori del regista giapponese, soffre - soprattutto all'inizio - di una certa staticità a causa di certe pause; la seconda parte scorre meglio e ha nella scena in cui Kikujiro va a trovare la madre nella casa di cura il momento più intenso. Apprezzabile.

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Paulaster 31/07/17 10:35 - 4419 commenti

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Signore accompagna un bambino alla ricerca della madre che non l’ha mai allevato. Kitano dimostra di avere un cuore (con dedica al padre) mettendosi al servizio dell’infanzia che ha tutto il diritto di essere disimpegnata e coccolata. Malgrado il protagonista abbia connotazioni arroganti e mentecatte, nella seconda parte (notevole) si lascia andare al gioco e all’invenzione surreale. Le componenti oniriche colpiscono solo talvolta ed è presente qualche pausa. Le musiche sottolineano i momenti infantili con dolcezza.
MEMORABILE: La gara in bicicletta; La testa a forma di anguria; Il ciccione che finge di essere un pesce catturato.

Noodles 26/04/20 16:56 - 2228 commenti

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Siamo vicinissimi al capolavoro. Un film che commuove, ricco di sentimenti senza alcuno zucchero inutile, di splendidi personaggi, uno migliore dell'altro, di quelli che non dimentichi tra cui spicca su tutti ovviamente l'eccentrico ma meraviglioso Kikujiro. Storia semplice ma bellissima, valorizzata anche da una splendida fotografia, un'ottima colonna sonora e da una regia personalissima e curata. Una perla poco nota, proveniente da una terra che di perle cinematografiche ne sforna spesso.

Giufox 30/05/21 11:55 - 324 commenti

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Peregrinazioni libere e innocenti - mentre la camera segue/precede in mistico silenzio - in questo limbo fatto di strade periferiche (e fonti idriche), incontri improbabili (tra bikers e kabuki) e vezzi registici (per azzeccate esigenze formali). Nella dialettica "raminga" tra infanzia ed età adulta, si potrebbe tracciare una linea immaginaria: dai monelli di Chaplin, ai misteri gangsta/balneari di Kitano, passando per la purezza post bellica di De Sica. In questo canto ludico/malinconico sulle disfunzioni sociali, e i loro poetici antidoti, Masao e Kikujiro non vi sfigurerebbero.
MEMORABILE: Il bagno in piscina; La pesca dell'uomo-piovra; Masao che ride con il mimo; Il quadro durante la lotta contro il camionista; La campana dell'Angelo.
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