Dalla commedia scritta da egli stesso con Bruno Corbucci, il regista Gianni Grimaldi ha tratto un film che, nonostante rappresenti il primo grande successo del bravo Lando Buzzanca (il quale ha sempre detto di non amarlo più di tanto), non offre nulla di nuovo rispetto ai soliti luoghi comuni sul gallismo italiano, siculo in particolare. Il film parte piuttosto bene, con Buzzanca tutto preso dall'angoscia di dover avvertire le sue amanti del proprio imminente matrimonio: deve infatti sposarsi con la dolce Katia Christine, vergine per scelta che non ha tuttavia mai impedito al fidanzato di trastullarsi con altre donne. La prima notte di nozze ecco il dramma: lui, probabilmente preda del complesso...Leggi tutto suggerito nel titolo (vede la verginità della moglie come un giocattolo troppo bello che gli sfugge dalle mani e si rompe), non riesce a consumare. I giorni passano, ma il coso non si rizza. Arriva la suocera e i problemi aumentano. Buzzanca è un ottimo attore ed è un peccato ritrovarlo così spesso a dibattersi in ruoli pruriginosi e volgari; d'altronde con la sua faccia e la capacità di trasformarla in presenza di una donna… La storia si ripete senza variazione di sorta per l'intero film: è la cronaca dei tentativi plurimi inventati dalla suocera prima, dal medico poi, dalla moglie infine per rimettere in sesto la virilità del povero, esuberante industriale la cui origine siciliana lo porta oltretutto a vedere il fallimento nell'atto sessuale come la peggiore delle iatture. Inutile dire che ben presto verranno a conoscenza del problema il personale dell'albergo, gli amici, i parenti, portando la coppia a continue litigate. Un film tagliato su Buzzanca, o meglio sulle sue doti espressive più immediate. Ma non per questo riuscito. Troppo prevedibile.
È un filmetto senza pretese, girato ad Acireale (compresa la scena di massa del finale), con un Lando Buzzanca perfetto per il ruolo, e una Christine bellissima. Invece Saro Urzì qui è al suo peggio. C’è Françoise Prévost, che puttaneggia, dopo aver sepolto un cospicuo numero di consorti. Da ricordare la scena dell’Acqua Pozzillo e il tormentone “Nunzio!”.
Ispirato alla commedia teatrale "Aragoste di Sicilia" dello stesso regista, il film è costruito sull'ottima interpretazione di Buzzanca, valorizzata dagli indovinati dialoghi (alla stesura dei quali ha contribuito Bruno Corbucci). Le vicende tragicomiche traggono spunto da un fatto più frequente di quanto sia dato sapere: l'incapacità di "consumare", soprattutto quando si è davanti ad una bellezza stile Katia Christine (la novella moglie Elena nel film). Si segue senza noia, grazie all'ottima regia ed alla calibrata misura tra ironia e erotismo.
A conti fatti non è poi così male, principalmente per merito di un certo brio nella sceneggiatura e nei dialoghi, che va a spezzare la staticità e la ripetitività del monotematico soggetto e dei suoi personaggi chiusi entro gli stereotipi del maschio siculo in rappresentanza del gallismo italico (Buzzanca), della sposa dolce ed illibata (Christine) e della suocera giovanile, dinamica ed invadente (Prevost). Brusco il finale: evidente l’esaurimento di idee per proseguire il copione. **/**!
MEMORABILE: La visita di Urzì; i commenti del personale dell’albergo; l’acqua Pozzillo; i “riposini” dei coniugi Rizzo-Fürstenberg.
Una piacevole sorpresa: una commedia (neanche sexy) nel senso vero del termine, che ha il suo punto di forza soprattutto nella vivacità dei dialoghi; anche l'ambientazione, quasi tutta concentrata nell'albergo dove la coppia in luna di miele non riesce a consumare il matrimonio, denuncia la matrice teatrale del testo. Unico neo: il confronto con l'episodio analogo di Sessomatto con Giannini, in cui Risi scioglie un plot simile in pochi minuti mentre qui, soprattutto nella seconda parte, si tira troppo per le lunghe. Comunque "non male".
MEMORABILE: Botta e risposta tra la Christine e la mamma Prévost: "Carlo è un gentiluomo!" -"Carlo è un frocio!"
Poco di tutto. Come sempre viene messa alla berlina la mascolinità italiana di cui i Siciliani sono l'emblema nazionale. Vi sono alcune trovate simpatiche ma per il resto è un film davvero brutto fatto apposta per quegli anni. Buzzanca come sempre rende bene il personaggio (ma in fondo tutto il cast non è male). Quello che manca è, davvero, un senso compiuto e un pizzico di originalità.
Commediola di basso livello di cui tuttavia Buzzanca, da vero istrione, sa risollevare il valore grazie alla sua maestria. Belle anche le comprimarie, che si concedono in qualche cameo sexy con la complicità del focoso protagonista siculo. Trama tutto sommato divertente per una pellicola che non pretende molto, ma al contempo si lascia guardare con leggerezza. Tematiche sessuali che, per l'epoca, erano ancora da sdoganare.
La prima parte è davvero riuscita: buone battute, genuini giochi di parole, situazioni brillanti. I personaggi incuriosiscono: Buzzanca strepita con eleganza, Katia Christine è bella e sensuale; un curioso dottore sbriga le questioni cardine con brio verbale e l'aria esausta di Ira von Fürstenberg funziona. La trovata del complesso del giocattolo è sottile, spiritosa. Peccato che l'insieme perda energia per strada e che tutto si concluda sbrigativamente, senza sapore.
Buzzanca nel suo ruolo-tipo del siculo virile (qui ossessionato dall'aver fatto cilecca alla prima notte di nozze) è sicuramente a suo agio; la vicenda è un susseguirsi di tentativi del protagonista di consumare il lungo atteso amplesso ricorrendo alle strategie più assurde, qualcuna più divertente delle altre ma in definitiva piuttosto ripetitive. Funzionano però bene i personaggi di contorno e soprattutto le reazioni dei paesani di Acireale, la cosa più divertente del film. Finale un po' frettoloso e deludente; risulta modesto nel complesso, comunque si può vedere senza problemi.
MEMORABILE: I commenti dei paesani e del personale dell'albergo; La gag dell'acqua miracolosa.
Lando Buzzanca è un buon attore, ma il suo consueto ruolo di maschio siculo stanca. Quando poi il film è tutto incentrato su questo concetto e non riesce a partorire altre idee, ecco che la mediocrità regna sovrana. Qualche spunto simpatico c'è, specialmente le scene tra i cittadini acesi interessati alle vicende sessuali del protagonista, nonché la scena dell'acqua. Ma per il resto il film gira sempre sulla stessa situazione e al di là di qualche dialogo discreto e la bella musica di Riz Ortolani non si va. Lo si può anche guardare, ma non presenta nessuna novità.
Commedia di chiara matrice teatrale (camerieri dell'albergo e paese fanno da coro alla "tragedia") e con dialoghi quasi sempre brillanti, ha come protagonista un giovane e allampanato Buzzanca nel ruolo di maschio siculo e virile che affinerà negli anni a venire, mentre in questa pellicola ci sono alcune soluzioni troppo facili e ridanciane (l'acqua Pozzillo) se non rozzezze (il finale con una risoluzione del "problema" quasi violenta); comprimari e storie parallele superflue. Atmosfere seventies per una serata senza impegno con scorci della Sicilia vintage.
Giovanni Grimaldi HA DIRETTO ANCHE...
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Stralcio di una intervista a Lando Buzzanca, a cura di Marco Bertolino e Ettore Ridola.
Quando è esplosa veramente la Lando Buzzanca mania? O meglio, quando ha sentito per la prima volta l'odore del grande successo? L'esplosione vera e propria è avvenuta con un film che a me non piace affatto. Insomma non me lo aspettavo eppure ebbi un grandissimo successo. Mi riferisco a La prima notte del dottor Danieli...
Una cosa assurda che io stesso non capivo. Però la grossa esplosione dal punto di vista dell'attore internazionale si ebbe con Il prete sposato, Homo Eroticus e Il merlo maschio.
A Parigi le critiche tuonavano con titoli come:
- Altro che Dustin Hoffman, in europa abbiamo uno meglio di Dustin Hoffman"
Fonte:
Vizietti all'italiana - L'epoca d'oro della commedia sexy / Igor Molino editore (pag. 170)
C'è il buon DVD IIF/01:
DVD: 9
MASTER: Buono e luminoso
FORMATO: 1.85:1 (16:9)
AUDIO: Italiano Dolby Digital 5.1 e Mono 2.0 (pulito)
SOTTOTITOLI: Italiano
DURATA: 1h:29:31
EXTRA: Galleria fotografica, bio-fimografia Lando Buzzanca, trama, cast tecnico e artistico, vari trailer (di film con Buzzanca), crediti dvd.
per Ciavazzaro Hai idea di chi sia questa attrice?
Dovrebbe essere Ileana Riganò
Non è lei. Ileana Rigano (e non Riganò) si vede a inizio film, mentre telefona.
Eccola. da www.thrillingforum.com: [img]https://i.postimg.cc/wMvLntBD/La-prima-notte-del-Dottor-Danieli-industriale-col-complesso-del-giocattolo-1970.jpg[/img]