I ragazzi di via Panisperna - Film (1988)

L'incontro-scontro tra la scienza empirica e pragmatica dell'estroverso Fermi e quella pura e più umana del geniale ed ombroso Majorana. Opera parimenti storica, biografica e drammatica, avvolgente e coinvolgente che, soffermatasi su entusiasmi collettivi (talora goliardici) e divergenze professionali e caratteriali, giunge nel finale ad avanzare le diverse ipotesi sulla misteriosa scomparsa del grande fisico napoletano. Amelio dirige con mano sicura un convincente cast multigenerazionale.

Dedicato alla scuola dei fisici romani che produsse brillanti ricerche scientifiche a partire dagli anni ’30, I ragazzi di via Panisperna è un’opera di Gianni Amelio dedicata alla caratterizzazione umana dei personaggi ed in particolare al dualismo tra i due protagonisti, Enrico Fermi ed Ettore Majorana (quest’ultimo misteriosamente scomparso nel 1938). Da questo punto di vista il film appare una convincente rappresentazione della contrapposizione tra due rilevanti personalità che produce un film appassionante, ben scritto e diretto.

Rievocazione del gruppo di giovani ricercatori riuniti attorno a Enrico Fermi nei primi passi della fisica nucleare. Amelio affronta con rigore e delicatezza una storia complessa e controversa, portando lo spettatore a incontrare l'umanità degli scienziati ragazzini, il più famoso dei quali, Majorana, scompare misteriosamente. Alcuni bei momenti punteggiano un film para-biografico che mira a restituire l'atmosfera di un'epoca storica e di un momento generazionale. Nato per la tv e trasferito al cinema. Dignitoso.

La vera storia del gruppo di fisici noto come I ragazzi di Via Panisperna, tra cui spiccano inesorabilmente le figure di Ettore Majorana ed Enrico Fermi. È proprio sul dualismo tra i due grandi scienziati che si centra il film. Gianni Amelio è bravissimo a inserire il suo cinema intimo e ordinato nella storia, caratterizzando al meglio il gruppo di scienziati, con precedenza ai due protagonisti. Un film ben diretto, pieno di nostalgia e attraversato da una vena amara per tutta la sua durata. Buono il cast, con il compianto Ennio Fantastichini sopra tutti. Consigliato.

Amelio riprende un tempo e un luogo resi leggendari da un geniale gruppo di ragazzi che da anguste stanzette di un palazzo romano scrissero pagine importanti della storia. L'idea era suggestiva e grazie al lavoro da certosino di Amelio nella ricostruzione dei fatti diventa un film godibile (in realtà più nella versione televisiva), in cui l'intento didattico si fonde perfettamente con il metro narrativo ordinato e privo di sbavature. Molto il merito di un cast talentuoso e affiatato, anche nei ruoli secondari, e di un comparto tecnico sopraffino. Merita una visione attenta.

Corretto film-sceneggiato televisivo sul gruppo di ricerca che in pochi anni a Roma diede uno dei più grandi contributi italiani alla fisica. Più interessante e incisivo nella prima parte in cui vengono presentati i personaggi, lo scenario storico e il problema fisico. Piuttosto lento e noioso invece nella seconda, incentrata sulla bizzarra ipotesi sciasciana di un Majorana che scompare perché prevede la venuta della bomba atomica. Sono proprio le interazioni tra Fermi e Majorana la parte più debole. con i difetti da sceneggiato (i dialoghi). Tutto il resto è godibile e ben fatto.