La ragazza sotto il lenzuolo - Film (1961)

Smarrito il lenzuolo che la avvolgeva, il fantasma di una bella principessa murata viva nel '500 si reincarna per ritrovarlo. Ma ora il maniero è un grand hotel... Commediola stupidotta di Girolami con lo stesso cast dei suoi vacanzieri, e con simili spunti, solo in parte ravvivati dai giochini che il tema del "fantasma" consente. Lo spettro ha peraltro le fattezze della bonissima Chelo Alonso, e il suo cha-cha-cha verso la fine è forse l'unico motivo per vedere il film.

Classica commedia di Girolami con il consueto cast all-stars. Si svolge quasi tutta entro un castello-albergo, salvo una breve parentesi rivierasca di Carotenuto e della Chanel. Gli attori ci sanno fare, ma nel complesso le gag non ottengono sempre l’effetto sperato. Degne di nota le esibizioni canore polifoniche del Quartetto Cetra e le sensuali danze della Alonso, che nella sua prima apparizione è avvolta solo dal lenzuolo del titolo…

Maldestro tentativo da parte di Marino Girolami di rifarsi al precedente Tempi duri per i vampiri - anche nell'ambientazione ligure, qui però presumibilmente fasulla - e d'altra parte d'esibire in un contesto insolito le grazie muliebri della "bomba cubana" d'allora, la formosa e sensuale Chelo Alonso. Per scrivere questa innocua stupidaggine ci si sono messi addirittura in cinque! Un bell'Eastmancolor "d'epoca" - che fa quasi tenerezza - ravviva le esibizioni della protagonista e del Quartetto Cetra. Nient'altro da segnalare.

Commediola sciocchina, sovente noiosa, qua e là ravvivata o da qualche trovatina o da qualche colpo d'ala di un cast niente male (decisamente superiore al film che lo contiene). Si ricordano l'istrionismo frequente di Walter Chiari e il numero di Carotenuto, in camera con una ballerina, quando realizza che sua moglie probabilmente lo sta ascoltando. Vianello non brilla. Tranquillamente evitabile.

Girolami scopre subito le sue carte con fintissimi fondali e un'inutile esibizione del Quartetto Cetra. Quando entrano in scena i protagonisti si capisce che perlomeno i protagonisti potranno cavare il proverbiale sangue dalle rape. In effetti si nota proprio in questi filmetti come i veri attori salvino il salvabile, da una simpatica prestazione di Vianello/Mondaini a un Chiari in versione ladresca. Comunque il ritmo è davvero fiacco e alla fine ci si annoia abbastanza, nonostante la bellezza della Alonso.