Kiki consegne a domicilio - Film d'animazione (1989)

Davvero una piacevole sorpresa questo film d'animazione. Miyazaki si rivolge soprattutto ad un pubblico infantile ma la storia, non essendo nè puerile nè incoerente, può andare benissimo anche per un pubblico adulto. Ambientazioni stupende, disegni bellissimi, personaggi azzeccatissimi e ottima colonna sonora (del grande Joe Hisaishi). Il tutto avvolto da una piacevole atmosfera in bilico tra malinconia e tenerezza.

Il noviziato di Kiki, apprendista streghetta, è un altro grande passaggio di stato pianificato dall’iniziatore par excellence Hayao Miyazaki. Il pubblico di riferimento è quello adolescenziale, per cui si lavora più sul riconoscimento delle situazioni tipo (il volo) che sul disvelamento degli arcani umani (la perdita e il ritrovamento dei poteri) attraverso il noto cotè simbolico/mitologico del nostro. C’è una scansione temporale improntata al realismo e grande semplicità e purezza nel connotare la vita di provincia di questa misteriosa città del nord Europa. Limpidissimo e intenso.

Il quinto film di Miyazaki è probabilmente rivolto ad un pubblico più giovane di altri del maestro giapponese. Ciò non toglie che sia molto gradevole e affronti (attraverso la storia di una piccola strega e del suo anno di noviziato) tutti i temi cari all'artista come quello del rispetto per la natura e per tutti gli esseri viventi. Non mancano i soliti bellissimi e colorati scenari e la grafica è come sempre impeccabile. Bella la colonna sonora; discreto il doppiaggio italiano.

Storia di una streghetta e del suo primo anno di rodaggio, raccontata da Miyazaki con una mano molto leggera e raccontando un percorso di crescita in cui molti sapranno immedesimarsi. Da notare anche l'ambientazione molto europea del cartone, che trasmette al tutto una poesia che catturerà anche lo spettatore meno appassionato del genere. Naturalmente, alla fine Kiki riuscirà a diventare "grande" e così noi che guardiamo con lei, sorridenti e catturati dalla magia dell'artista giapponese.

Tenero racconto su una giovanissima strega che va a vivere da sola e si inventa un lavoro sulle sue capacità: un pony express su scopa volante. I temi sono dunque quelli della crescita (saper fronteggiare le difficoltà e relazionarsi col prossimo) e del talento individuale che va conosciuto e coltivato. Film per ragazzi, senza le tipiche complessità narrative e simboliche di Miyazaki, ma con una forza evocativa davvero incantevole. Delizioso il gatto Jiji. Da vedere fin oltre i titoli di coda.

La maestria nella realizzazione e la sensibilità di Miyazaki sono fuori discussione. Se però si fa un paragone con pellicole come Il castello errante di Howl, o La città incantata, ecco che si nota un minore impatto visivo. Se infatti nei primi due le trovate e le intuizioni erano numerose, qui la storia risulta più lineare, con meno flash immaginifici. A parziale giustificazione bisogna però dire che sono i personaggi il vero fulcro; e le caratterizzazioni risultano piacevoli, come la stessa Kiki, giovane strega insicura, aiutata da persone speciali, tanto diverse quanto positive (l'anziana).

Realizzazione artisticamente superba, come da abitudine, ma al contrario di alcune altre storie questa non pare troppo lunga e non stufa. Molto di quello che capita alla protagonista è narrativamente inconcluso, lasciando spazio all'immaginazione, alla curiosità o a un eventuale seguito. Bello come tutti ma più sensibile ed estetico di altri; confesso che dato il titolo pensavo male, invece mi ha coinvolto subito.

Gradevole e tenera storia, quella di questo bel film d'animazione di Miyazaki. La grafica è impressionante, molto ricca e definita; ne è un esempio la città di Koriko, studiato mix di Parigi, San Francisco, Lisbona e altre città europee. Lo spettatore è coinvolto nelle esperienze della buffa protagonista e tutto è condito con stile e candore.

Tenera favoletta, di marca Miyazaki, con una streghetta che va in città per trovare lavoro col suo gattino parlante e lo trova facendo le consegne a domicilio, a cavallo della sua scopa. Diretto sopratutto ai bambini, il film non delude le aspettative di chi, come me, ha sempre amato il primo Hayao Miyazaki, giocoso, buffo e ambientalista. Ricco di personaggi azzeccati (e non parlo solo dei due bambini protagonisti), il film ci trascina simpaticamente fino al suo incredibile finale. Un dopo-Il mio vicino Totoro assai riuscito, dolce e poetico.

Da un mondo incantato e fantastico al mondo reale; un anno di apprendistato, di preparazione per la vita da adulta composta da responsabilità, dispiaceri, imprevisti e doveri, ma anche di gentilezze e gioie. Emozionante e delizioso percorso di crescita scansionando il quotidiano, sottolineandone i piccoli-grandi ostacoli, mostrando come, con tenacia, talento e arguzia, saperli e doverli fronteggiare. Ambientazione suggestiva, solito celestiale impatto visivo, il gatto Gigi fra i più teneri personaggi di contorno (?) dell’opera di Miyazaki. Solare.

Compiuti 13 anni, la piccola Kiki compie il suo noviziato come strega in una città a lei sconosciuta... Opera minore nella filmografia di M., ma solo se raffrontata ad altri capolavori del maestro, Kiki è una fiaba incantevole nel tratto, nei colori, nelle musiche, che contiene, come sempre nelle sue opere, profondi insegnamenti morali: Kiki ha un atteggiamento aperto e disponibile, sa cogliere il buono nascosto in ogni persona, cresce imparando a superare i momenti di sconforto e ad avere fiducia nelle proprie capacità. Contenuti "pesanti" veicolati in forma poeticamente leggiadra.

Film leggero ma tutt'altro che "minore" della filmografia di Miyazaki. Questa volta il tema del volo è solo un pretesto per parlare di crescità e maturazione personale, per una tranquilla ma toccante storia di formazione dal retrogusto fantasy. I personaggi sono pochi ma molto ben studiati (notare in particolare il rapporto quasi speculare tra la protagonista Kiki e la giovane artista). L'animazione è semplice e pulita, in pieno stile studio Ghibli. Un piccolo capolavoro da riscoprire.

La storia della streghetta di Miyazaki è una di quelle favole confortanti e delicate che piacciono a tutti. Ancora lontano da tematiche più complesse e legate a un pantheon tipicamente nipponico come in La città incantata o a riflessioni mature e personali come in Si alza il vento, il maestro giapponese punta sul puro divertimento. Storia semplice e buoni sentimenti si legano all'aspetto ecologico, già ampiamente abbracciato dal precedente Totoro e vengono rappresentati col consueto e poetico tratteggio.

Ispirato dalle svedesi Stoccolma e Visby, cui aggiunge un gusto mitteleuropeo, Miyazaki costruisce una città che è una meravigliosa amalgama di civiltà, cielo e mare e ci ambienta un racconto di formazione meraviglioso, nella sua semplicità. Kiki ha un carattere caparbio e ci insegna il valore dell'impegno e del lavoro, il gatto Jiji riesce a essere irresistibile senza risultare eccessivo e piccoli momenti di delizia si susseguono per tutta la durata del lungometraggio.

Il cinema di Miyazaki ha sempre goduto dello status di genere e di stile; come nel caso di “Kiki consegne a domicilio”, lungometraggio che unisce un poeticissimo coming of age con reminiscenze wicca e del folklore europeo. L’estetica, amorevolmente valorizzata da toni ariosi e delicati, riprende il microcosmo visionario di Totoro e sancisce in modo definitivo quello che di lì a poco sarebbe stato un riconoscibilissimo marchio di fabbrica.

Deliziosa fiaba su una piccola strega che cerca di inserirsi in una nuova comunità. Pur raccontando una storia molto semplice il film riesce a parlare a tutti, grazie alla creazione di personaggi riusciti (in particolare l'adorabile protagonista) e alla maestria del regista sia nel tratteggiare l'animazione sia nel padroneggiare un ritmo che non langue mai. Ironia molto presente, belle ambientazioni e un finale ad alti livelli (in ogni senso).