Mississippi burning - Le radici dell'odio - Film (1988)

Mississippi burning - Le radici dell'odio
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/10/07 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 15/10/07 06:02 - 12372 commenti

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Nel 1964, nel sud razzista degli Stati Uniti vengono assassinati dal Ku Klux Klan tre attivisti del movimento dei diritti civili. Valido film di Alan Parker molto efficace nel dipingere una certa società americana in cui molti sono complici di atti di razzismo. Sceneggiatura ben scritta (sebbene un po' scontata in alcuni passaggi) con alcuni momenti molto intensi (vedi la scena dell'impiccagione) interpretata da due bravi attori; molto efficace in particolare la prova di Hackman poliziotto dai modi rudi ma efficaci.

Capannelle 11/11/07 23:06 - 4394 commenti

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Film ben girato, equilibrato e che sfrutta bene la prova di tutti gli attori. Primeggiano Hackman e Defoe, così diversi ma così determinati, a modo loro. Ma anche il casting dei loro nemici, il gruppo dei razzisti raccolti intorno allo sceriffo, è efficace. Come trama è un thriller dove trova spazio anche la denuncia sociale (vedi il processo-farsa, le interviste, le persecuzioni). Bello vedere anche il rapporto tra Hackman e la moglie dello vicesceriffo, chiave di volta per la risoluzione della vicenda. Colpevolmente non si trova in DVD.
MEMORABILE: La falsa rincorsa nei campi.

Lovejoy 9/02/09 18:27 - 1823 commenti

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Basato su una storia drammaticamente reale, una pellicola che inizia bene e finisce col fiato corto. Non basta l'abile regia di Parker a riscattare una pellicola che da metà film inizia a sfaldarsi nel ritmo, finendo per appiattire la vicenda e i suoi protagonisti. Hackman comunque è uno spettacolo e Dafoe è un ottima spalla. Solo per i due protagonisti, vale la visione.

Tarabas 13/02/09 12:31 - 1878 commenti

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Da una storia vera il racconto dell'inizio della lotta al segregazionismo negli stati USA ex confederati, attuata sottraendo la materia dei diritti civili alle giurisdizioni locali e attribuendola a quella federale. Cinema d'impegno civile, preciso nella ricostruzione, con qualche concessione spettacolare, che si giova di interpretazioni intense dei protagonisti e di una giovane McDormand. Può forse essere eccessiva e manichea la caratterizzazione, anche estetica, dei poliziotti locali corrotti.

Cotola 14/02/09 19:23 - 8998 commenti

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Discreto film di Alan Parker che pur facendo registrare alcuni squilibri (soprattutto il modo eccessivamente stereotipato di "dipingere" i personaggi), riesce comunque ad interessare e coinvolgere nonché a documentare una realtà dura da ammettere se si pensa che la pellicola è ambientata negli Stati Uniti verso la metà degli anni Sessanta. Buona la prova del cast.

Daidae 25/03/09 00:50 - 3163 commenti

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Tratto da una storia vera (l'omicidio di alcuni attivisti antirazzisti), rappresenta uno spaccato tra l'America del nord progressista e quella del sud segregazionista e razzista. A dare peso alla storia due personaggi (non so quanto veri e attinenti), uno anziano e dai metodi bruschi, l'altro giovane e fedele al codice, entrambi agenti del FBI. La storia non sarà realistica al 100% ma il film è tutto sommato buono.

Homesick 24/09/10 10:42 - 5737 commenti

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I retaggi schiavisti e razzisti degli Stati del Sud, impermeabili agli ideali di democrazia, uguaglianza e libertà sanciti dalla Costituzione americana, deflagrano negli atti di teppismo omicida del Ku Klux Klan e nella connivenza (ma più spesso attiva partecipazione) della comunità bianca e della polizia. Un'auto-critica cruda ed esplicita per un dramma di buona presa emotiva, forte di un manipolo di efficaci caratteristi – non ultimo Ermey, indimenticabile sergente Hartman di Full metal jacket – e della vincente sinergia tra gli opposti Hackman, concreto e sbrigativo, e l’accademico Dafoe.
MEMORABILE: L’FBI al contrattacco, con le stesse armi del Ku Klux Klan.

Greymouser 1/05/10 16:44 - 1458 commenti

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Da un regista bravo e forse sottovalutato come Alan Parker, ecco un film crudo e solidissimo, sicuramente fra i più autentici e sentiti sul tema del razzismo nella provincia americana. Supportati da una sceneggiatura di ferro, Hackman & Dafoe si rivelano i grandi mattatori della vicenda, formando una coppia tanto eterogenea quanto alchimisticamente affiatata. Ma una menzione d'onore va anche al bravo caratterista Brad Dourif, in un ruolo non facile ma magistralmente interpretato. E' un film che non si dimentica.

Belfagor 3/06/10 17:20 - 2689 commenti

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Valido più nelle intenzioni che nella realizzazione, nonostante le due prove convincenti di Hackman e Dafoe, affiancati da una giovane Frances McDormand. Quella che potrebbe essere un'acuta indagine sul razzismo si disperde invece in una rappresentazione troppo superficiale e manichea, il cui ritmo si sfilaccia nella seconda parte. Ricorrere agli stereotipi non è mai una buona idea, specialmente perché toglie credibilità ad una storia che è basata su eventi reali.

Magnetti 20/09/10 11:49 - 1103 commenti

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Bel film di denuncia, basato su una storia vera, da parte del sempre ottimo Alan Parker. Grazie a una scelta azzeccata delle location e agli attori in grande forma si riesce a dipingere una ambientazione che trasuda razzismo nelle sue forme più bieche e radicate in una paese dalle molte contraddizioni. Ottimi i dialoghi e un plauso agli attori che impersonano i membri del KKK che riescono a convincere. In questo caso menzione d'onore per la credibilità del personaggio interpretato da Michael Rooker.

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Stefania 23/02/11 02:21 - 1599 commenti

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L'abusata contrapposizione tra il giovane idealista e inesperto (Dafoe) che conduce le indagini secondo le regole, e la vecchia volpe (Hackman), ex-sceriffo, che predilige metodi meno ortodossi e non disdegna i colpi bassi, potrebbe risultare, in altri contesti, fastidiosamente schematica. Ma questo film è realistico, viscerale, sanguigno: sembra di sentirlo, quel silenzio assordante di una comunità impaurita, quel clima vischioso di sopraffazione che colpisce non solo i "negri", ma i soggetti deboli in genere. L'anima buia dell'America, in un gran bel film.
MEMORABILE: "Uccidere un negro non mi darebbe più pensiero che strangolare un gatto...".

Piero68 18/08/11 09:49 - 2955 commenti

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Da un fatto realmente accaduto un bellissimo film di denuncia che ha il suo piatto forte nel confronto-scontro tra le due personalità principali del film Dafoe-Hackman. Uno scoppiettante Parker, messi da parte i film musicali e reduce dal precedente Angel Heart riesce a mettere a segno un'altra grande lezione di cinema. Inutile dire che Dafoe e Hackman davvero si superano e si esaltano sotto la sua regia, dando vita a personaggi veri e credibili. Ma è tutto il contorno a cui il regista riesce a dare vita che è un grande esempio di cinema.

Luchi78 18/10/11 11:09 - 1521 commenti

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Mi aspettavo molto di più, visto il palmares di premi raccolto dal film, ma ci si può accontentare vista la drammaticità del tema trattato e l'interpretazione notevole di Dafoe ed Hackman. Non suscitano tanta impressione gli episodi di raccapricciante violenza narrati e realmente accaduti, quasi considerati normale prassi nel profondo sud americano; si segue invece con più attenzione il lavoro dei due investigatori per scardinare le cosiddette radici dell'odio. Tensione costante per tutto il film ma senza picchi. Leggermente sopravvalutato.

Daniela 12/05/14 12:29 - 12606 commenti

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Ispirata ad un fatto di cronaca degli anni '60, è la storia di una indagine condotta da due agenti FBI per far luce sulla scomparsa di tre attivisti dei diritti civili. Parker punta molto sul contrasto caratteriale fra l'agente anziano, pragmatico, pessimista, pronto ad usare ogni mezzo, e il suo partner, classico idealista inesperto che non vorrebbe sporcarsi le mani, ma la dialettica è troppo sbilanciata a favore del primo, per cui il risultato, pur interessante, non convince del tutto. Buono comunque il ritratto del contesto ambientale, superlativo Hackman, bravi gli altri.

Redeyes 16/04/14 14:15 - 2442 commenti

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Sembra, in virtù della pluri utilizzata contrapposizione tra idealista e disincantato, l'ennesimo film perdibile, eppure Parker con bravura riesce a catturarci e farci arrabbiare. Ottimo il cast, con un Hackman una spanna sopra gli altri e cattivo che, pur nel loro esser stereotipati, non deludono affatto. Di diritto fra le migliori pellicole che trattano questo tema. Da vedere.

Rullo 14/04/14 21:29 - 388 commenti

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Un discreto film che rappresenta nella sua cruda violenza il sud degli States negli anni sessanta, che però purtroppo finisce per perdersi un po' per strada. La sceneggiatura perde presto di mordente a causa forse di un eccessivo martellamento sulla "posizione" dei personaggi, tanto da renderli quasi degli stereotipi ambulanti. La vicenda presenta alcuni passaggi un po' forzati e poco "coraggiosi". Fortunatamente l'abilità di Parker è quella di dirigere con grande maestria, complici un ottimo Hackman e un buon Dafoe. Molto belle le musiche.

Buiomega71 15/09/14 21:37 - 2899 commenti

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Il cinema di Alan Parker nel cuore nero dell'America, profonda malvagità umana, viscerale odio razziale. Forse un po' manieristico e adombrato da una estrema presa di posizione (tutti i neri sono buoni e perseguitati, tutti i bianchi sono viscidi, psicopatici e assassini), ma si respira grandissimo cinema, notturno (le croci infuocate, i raduni del ku klux klan, la feroce e fulmimante esecuzione iniziale), umido, denso, profondamente vigoroso. Un intensità narrativa pari solo alla Caccia di Arthur Penn (di cui ha diversi punti in comune). Risoluto.
MEMORABILE: "Non chiamarmi amico ebreuccio"; "Signor sindaco, signor barbiere"; La terribile (per noi maschietti) messa in scena dell'evirazione nel capanno.

Neapolis 22/02/15 18:26 - 183 commenti

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Mi piace il modo di far cinema di Alan Parker, per il modo forte e diretto con cui affronta la denuncia sociale del razzismo nella società americana. Non ci sono sconti per nessun bianco né tantomeno per le istituzioni locali, accusate di calare un muro di omertà sui responsabili dell'assassinio di tre attivisti civili del Mississippi. Gene Hackman agente dell'FBI, conoscitore delle dinamiche della gente del luogo, riuscirà con i propri metodi spicci ad arrestare i responsabili. Capolavoro di Parker assieme a Fuga di mezzanotte e Angel heart.

Saintgifts 30/03/16 20:24 - 4098 commenti

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Dal 1964 al 2009, con l'elezione di un Presidente di colore, qualcosa è cambiato negli Stati Uniti in 45 anni. Il film di Parker è notevole, così come lo sono le le interpretazioni, anche se Hackman fa qualche occhiolino di troppo. Evidenziata la debolezza delle leggi in certi frangenti, per cui il ricorso ad azioni "fuori regola" sembra l'unico modo per combattere il crimine ad armi pari; Hackman e Dafoe rappresentano le due facce dei tutori della legge in modo credibile. Rimane impresso il rimando alla Bibbia (Genesi 9 versetto 27) per fomentare l'odio.
MEMORABILE: La scandalosa sentenza del giudice, che trova giustificazioni ai razzisti criminali.

Magi94 29/09/17 23:11 - 942 commenti

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Un ottimo poliziesco basato sulla vera storia dell'uccisione di tre attivisti per i diritti degli afroamericani nel 1964 (!). L'atmosfera è forse la cosa più riuscita in assoluto: si respira l'aria pesante, il razzismo e la violenza che si nascondono dietro ogni stelo d'erba del Mississippi e l'intero stato viene messo sotto accusa. Forse è un po' troppo sbilanciato (verso una direzione ambigua tra l'altro) il confronto tra i due poliziotti, ma la recitazione di Gene Hackman è perfetta e crea un personaggio più che realistico.

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Minitina80 26/11/17 10:44 - 2976 commenti

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Nella venefica regione del Mississippi gli Anni Sessanta non sono facili per la gente di colore e Parker ce lo ricorda ispirandosi a un fatto di cronaca realmente accaduto. Sceglie di non apporre filtri mostrandoci il razzismo come un purulento parassita ormai conclamato che le istituzioni più alte in grado faticano a contenere. Qualche concessione cinematografica non manca, ma Parker è aiutato da una compagine di attori a cui si può rimproverare poco. A volte dà l’idea di ripetersi, ragion per cui poteva durare qualcosa in meno.

Myvincent 19/01/18 18:22 - 3721 commenti

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Il tema del Ku Klux Clan è risaputo fino all'abuso e il rischio di cedere ai luoghi comuni sulle ingiustizie sociali nei paesi del sud degli USA negli anni '60, qui è più che reale. Gratificano il progetto due interpreti d'eccezione come Gene Hackman e Willem Dafoe, coi loro personaggi tagliati di sguincio e così differenti fra loro. Resta in bocca il sapore di un'opera che forse il tempo ha irrancidito un po'.

Rambo90 11/02/19 22:29 - 7659 commenti

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Dramma robusto, senza fronzoli, che Parker inscena evitando momenti troppo moralistici o patetismi di ogni sorta. Il sud dell'America anni '60 è descritto bene, come pure la violenza del razzismo imperante, tra scene abbastanza forti e un clima sudaticcio che sembra quasi poter essere toccato con mano. Superlativo Hackman, ma anche Dafoe e interessanti i dialoghi tra i due e il loro rapporto. Buona la colonna sonora. Da non perdere.

Il Dandi 12/04/19 15:49 - 1917 commenti

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Dopo Angel heart Parker torna nel sud selvaggio degli anni '60 per rievocare la vergogna della segregazione razziale. La ricostruzione ambientale è snella e cruda, benché come quasi tutti i film americani basati su fatti di cronaca non sia esente da una certa sommarietà drammaturgica. Paradossalmente proprio tale schematismo è prezioso per comprendere la complessità della cultura americana (alla fine il nemico più agguerrito del Nuovo Ku-Klux-Klan risulta l'agente FBI anziano e meridionale, non quello giovane e idealista). Appassionante.
MEMORABILE: "Adoro il baseball, sapete, è l'unica occasione che ha un negro di agitare un bastone contro un bianco senza rischiare la pelle!"

Josephtura 26/04/19 16:06 - 188 commenti

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Film di denuncia storico/sociale, tratto da una storia vera. Hackman strepitoso. Alan Parker riesce a rendere bene il senso di squallore culturale nel cui ambito crescono la discriminazione, il bullismo e il razzismo. E l'importanza di arrivare a compromessi con la propria coscienza per combatterli. Un bel film teso e ben sviluppato. Bravi gli attori, bravissimo Hackman, un po' più scontato Defoe.
MEMORABILE: Quasi tutta la sceneggiatura di Hackman.

Jdelarge 23/10/19 20:27 - 1000 commenti

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Buon film su un argomento delicato come il razzismo nelle province americane, fomentato dalle terribili bande del Ku Klux Klan. La regia, grazie a sapienti ellissi nel montaggio e a soluzioni originali, è abile nell'evidenziare l'omertà causata dalla paura da un lato e dal becero patriottismo ignorante e provinciale dall'altro. Ottime le prove di Hackman e Dafoe.

Nicola81 8/04/20 22:32 - 2827 commenti

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L'inevitabile ricorso a qualche licenza narrativa rispetto alla realtà dei fatti non sminuisce la carica dirompente di uno dei più vigorosi atti di accusa da parte di Hollywood nei confronti del razzismo e dell'intolleranza imperanti nel profondo Sud degli Usa con il favore (che talora si traduceva in aperta collaborazione) delle forze dell'ordine. Hackman (grandioso) e Dafoe (bravo) rendono al meglio la dialettica tra i due agenti FBI, corretta la McDormand, ben delineati i cattivi. Premiata con l'Oscar la splendida fotografia di Peter Biziou.

Jandileida 11/04/20 08:33 - 1558 commenti

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Volitivo atto d'accusa nei confronti degli ultimi retaggi della segregazione razziale nel profondo sud americano. Da vero regista di mestiere, Parker divide il mondo in due (bianchi persecutori contro neri perseguitati), lascia da parte qualsiasi fronzolo e in mezzo all'arena getta l'arcigno Hackman e il progressista Dafoe (che duettano alla grande). La storia scorre via quasi senza pause, facendo indignare e riflettere sulle miserie della "terra dei liberi". Si finisce la visione con la certezza che di attori come Gene si sia perso lo stampo.

Paulaster 18/07/20 13:10 - 4373 commenti

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Tre attivisti dei diritti civili vengono assassinati. Periodo storico tra i Kennedy, Hoover, razzismo e Ku Klux Klan, nel profondo sud. Ampio spazio a descrivere l'ambiente di divisione tra i bianchi e i neri dove anche i protagonisti hanno modi e età diverse. La parte migliore è quando vengono messe da parte le procedure e non si va per il sottile. Precedentemente Parker mette in secondo piano le ragioni dei neri e li mostra solo come vittime silenziose. Hackman si riscatta nella seconda parte e Dafoe resta imbrigliato nel ruolo politicamente corretto.
MEMORABILE: Le botte alla McDormand; La caccia ai corpi nella palude; Il sequestro del sindaco.

Areknames 28/09/20 11:12 - 45 commenti

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Un film troppo dichiarato nei suoi intenti da risultare ingessato. A partire dalla potenzialmente esplosiva coppia Hackman-Dafoe, che invece emerge già dai primi dialoghi come impostata e scritta a tavolino nel facile dualismo maturo/disilluso vs giovane pragmatico/idealista. Ambienti e facce (da Rooker a Taylor Vince) eccezionali, ma la narrazione prosegue prevedibile, senza mai un momento di verità se non forse nelle interviste televisive ai bifolchi locali. Un anno dopo uscirà Fa' la cosa giusta, che con ben altra forza racconterà le tensioni della comunità nera.

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Silvestro 30/04/21 23:37 - 357 commenti

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Un film che ha tanto da dire e che può contare su alcuni elementi di forza, in particolare ottimi attori (ovviamente Gene Hackman su tutti!), musiche di grande impatto e una bella fotografia. Qualche scricchiolio nella sceneggiatura e alcune lungaggini di troppo non sempre rendono la pellicola godibile e accattivante, ma nel complesso non ne intaccano la bontà!

Gottardi 1/05/21 16:34 - 394 commenti

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Due agenti FBI inviati in una cittadina nel Mississippi del 1965 per indagare sulla morte di tre ragazzi attivisti contro il razzismo. Film che immerge fisicamente nel calor bianco del luogo, dell’odio, della violenza, e descrive giustamente in modo manicheo quel che manicheo è, ossia l’odio razziale senza alcuna motivazione. I due agenti impersonano gli atteggiamenti possibili: Hackman (sornione grandioso) è la reazione violenza contro violenza, Dafoe la legalità. Vergognosa storia americana di molte regioni del sud, compresa l’imbecillità del popolino che applaude ai comizi del KKK.
MEMORABILE: Hackman nel covo del Ku Klux Klan.

Giùan 16/07/23 09:39 - 4528 commenti

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Certamente da contestualizzare, in un momento nel quale parlare così esplicitamente di razzismo e segregazionismo non era cinematograficamente né così banale né particolarmente "mainstream" (fatto ancor più allucinante se si pensa che il film parla di un episodio risalente a 24 anni prima). Parker effonde febbrile e pervasiva densità, tanto da farsi perdonare molti cliché narrativi (vien da pensare oggi se Dafoe e Hackman, comunque perfetti al di là della compressione dei ruoli, si fossero scambiati i personaggi). Semplicemente meravigliosa la sensibilità recitativa della McDormand.
MEMORABILE: La fotografia di Peter Biziou.
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  • Curiosità Daniela • 12/05/14 12:39
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Nel 1989 il film ricevette 7 candidature all'Oscar, compreso miglior film, migliore regia e miglior interprete maschile, aggiudicandosi la statuetta per la migliore fotografia.
    Gene Hackman se la vide soffiare sotto il naso da Dustin Hoffman, autistico con il pallino dei numeri in Rain Man - L'uomo della pioggia , che vinse anche nelle categorie miglior film e migliore regia.
  • Discussione Capannelle • 17/09/14 21:37
    Scrivano - 3471 interventi
    Posso alzare a 4 palle? grazie
  • Discussione Buiomega71 • 17/09/14 21:38
    Consigliere - 25892 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Posso alzare a 4 palle? grazie

    A volte Capa, come in questo caso ,je t'adore!
  • Discussione Fauno • 18/09/14 11:13
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Se ti ricordi una delle prime classifiche davinottiche, è fra i miei primi 10 film stranieri di tutti i tempi; un film storico, con molte componenti thriller. E forse è la migliore interpretazione di Hackman, per quanto sia un attore abituato ad emergere...FAUNO
  • Discussione Galbo • 18/09/14 11:42
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Un grandissimo film, concordo. Ricordo che lo trovai un po' retorico in alcuni passaggi ma dovrei rivederlo per confermare l'impressione....
  • Discussione Buiomega71 • 18/09/14 17:16
    Consigliere - 25892 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Se ti ricordi una delle prime classifiche davinottiche, è fra i miei primi 10 film stranieri di tutti i tempi; un film storico, con molte componenti thriller. E forse è la migliore interpretazione di Hackman, per quanto sia un attore abituato ad emergere...FAUNO

    Totalmente d'accordo, Fauno

    Purtroppo all'immenso Alan Parker non riuscì altrettanto bene Benvenuti in Paradiso (sempre sul tema razziale negli Stati Uniti)

    Mississippi Burning rimane uno dei suoi capisaldi (anche se, come fa notare giustamente Galbo, si avverte una leggera e fastidiosa retorica, che però non intacca l'ottimo risultato finale)
    Ultima modifica: 18/09/14 18:48 da Zender
  • Discussione Capannelle • 18/09/14 23:37
    Scrivano - 3471 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Un grandissimo film, concordo. Ricordo che lo trovai un po' retorico in alcuni passaggi ma dovrei rivederlo per confermare l'impressione....

    Vai Galbo, riguardalo e allarga il cast, altrimenti sembra interpretato da.. 4 gatti.

    Per fortuna che in quei 4 hai incluso Brad Dourif, interprete del ruolo della vita.
  • Discussione Buiomega71 • 19/09/14 17:34
    Consigliere - 25892 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    [b]

    Per fortuna che in quei 4 hai incluso Brad Dourif, interprete del ruolo della vita.


    Concordo in pieno! "Non chiamarmi amico, ebreuccio!"
    Ultima modifica: 19/09/14 17:50 da Buiomega71
  • Curiosità Buiomega71 • 16/02/15 17:16
    Consigliere - 25892 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv ("Film dossier", mercoledì 22 aprile 1992) di Mississippi Burning-Le radici dell'odio:

  • Discussione Daidae • 17/03/22 21:09
    Compilatore d’emergenza - 1296 interventi
    Il film passò su Canale 5 per il ciclo "film dossier", che come è facile capire dal nome era composto da una serie di film che trattavano argomenti sociali. Questo ciclo includeva diversi titoli (l'elenco è incompleto), tra i quali:

    Ciskje - Storia di un bambino (Ciske de Rat), regia di Guido Pieters, NL 1984

    La piccola Scott (Baby girl Scott), regia di John Korty, USA 1987

    Quando morire (Right to Die), regia di Paul Wendkos, USA 1987

    Mississippi Burning - Le radici dell'odio (Mississippi Burning), regia di Alan Parker USA 1988

    Una ragazza a perdere (Shattered innocence), regia di Sandor Stern, USA 1988

    Volo 847 (The Taking of Flight 847: The Uli Derickson Story), regia di  Paul Wendkos, USA 1988

    Music box - prova d'accusa (Music box), regia di Costa-Gavras 1989

    Salverò mia figlia (In the Best Interest of the Child), regia di David Greene USA 1990

    Terremoto a Los Angeles ( The Big One: The Great Los Angeles Earthquake ), regia di Larry Elikann, USA 1990

    Giustizia privata - Una madre sotto accusa (Overruled), regia di Jud Taylor, USA 1991

    Rapita (Cry in the wild: The taking of Peggy Ann), regia di Charles Correll, USA 1991

    Errore fatale, regia di Filippo De Luigi, ITA 1992

    Per il bene dei bambini ( In the Best Interest of the Children ), regia di Michael Ray Rhodes, USA  1992

    Nero come il cuore, regia di Maurizio Ponzi, ITA 1994

    Ultima modifica: 21/07/23 13:11 da Daidae