Benzina - Film (2001)

Benzina
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Anno: 2001
Genere: drammatico (colore)
Note: Tratto dal romanzo omonimo di Elena Stancanelli.

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/10/07 DAL BENEMERITO G.GODARDI
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G.Godardi 9/10/07 21:08 - 950 commenti

I gusti di G.Godardi

Tratto da un best seller che ebbe una certa fortuna, è un "pulpata" all'italiana tutta al femminile. Soffre della tipica sindrome da opera prima in cui si vuole dimostrare a tutti i costi di saper governare la mdp. Purtroppo tale padronanza tecnica (mutuata da Lynch, Ferrara, i Coen) vanifica tutta la resa narrativa del film (perché comunque sempre di film narrativo si tratta) che alla fine risulta vuoto e fine a se stesso. Il sensazionalismo cui si affida (scene lesbo e violenza, che comunque sono solo accennate) è un'aggravante ulteriore. Si salvano le due protagoniste.
MEMORABILE: Il montaggio alternato conm flashforwards dei titoli di testa e l'esplosione finale che cita Antonioni. E Maya Sansa.

Homesick 15/02/10 08:09 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

Esordio registico della Strambini, che aggiorna taluni successi cinematografici del decennio precedente - Thelma & Louise, sul quale sono ricalcati insidie ed imprevisti di tutta la parte on the road, e Butterly kiss – con la lezione pulp rilasciata da Tarantino e dai suoi epigoni. Solo la forte presenza della funambolica Maya Sansa è in grado di lasciare traccia in un film manierato e prevedibile di giovani maledetti, lesbismo, droga, voyeurismo.

Buiomega71 4/07/14 00:35 - 2910 commenti

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On the road femmineo e surreale (la parte col prete, la Orioli che sente parlare la madre morta alla Psyco), mutuato dal noir americano (la stazione di servizio), con rimandi a Butterfly kiss (le lesbiche in fuga) e con uno stralunato percorso tra Peter Del Monte e Tutto in una notte, per finire sotto assedio e con chiusa esplosiva antonioniana. La Stambrini ha un certo gusto "pulp" e tracce di talento, anche se mutua lo stile enfatico visivo da Baise moi (l'insopportabile trio di balordi con telecamera da mal di testa). Brave la Sansa e la Orioli, ma Monica non osa andare fino in fondo.
MEMORABILE: L'ossessiva inquadratura sulle scarpe col tacco della Valentini; Alla discarica con occultamento; L'aggressione (con voyeurismo) nei bagni della disco.

Andypanda 1/12/15 12:50 - 29 commenti

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Pulp all'italiana dell'esordiente Stambrini. Nonostante le scene di violenza e di (blando) erotismo, il film ha poco mordente. Si regge solo grazie alla buona prova delle protagoniste, le benzinaie amanti, ovvero la mora in stivali Maya Sansa e la bionda in zoccoli di legno Regina Orioli. Avrebbe dovuto invece essere delineato meglio il rapporto conflittuale tra quest’ultima e la madre signora chic, interpretata da Mariella Valentini. Peraltro è tutto il film a essere superficiale.

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  • Discussione Buiomega71 • 4/07/14 10:24
    Consigliere - 25999 interventi
    L'esordio registico della Stambrini non sarebbe nemmeno malaccio (il talento narrativo, comunque, affiora), se non prendesse a prestito certi stilemmi "enfatici" e "finto-trasgressivi" da Baise-Moi (che per certi versi, sesso e violenza esclusi, le somiglia), con un insopportabile terzetto di balordi che gira con una Peugeot 205 GTI bianca, a bighellonare tutta la notte, con fastidiose riprese con la telecamera, che procurano nausee e mal di testa, tra voyeurismo lesbo e ridicola trasgressione -le slinguazzate a tre-)

    Non comincia male, con una sexy e bravissima Mariella Valentini (dove la Stambrini punta ossessivamente l'inquadratura sulle sue sensuali scarpe col tacco) biancovestita, in viaggio, in un afosa e torrida estate romana

    Per poi arrivare al distributore dove lavora la figlia (Regina Orioli di stralunata e "nichettiana" presenza) che convive con la propietaria mascolina (Maya Sansa di ficcante personalità mascolina) e scoppia la lite nonchè il dramma...

    Un viaggio on the road femmineo (e molto lesbo) sulle strade notturne italiche, tra surrealismo (l'incontro con il prete, la Orioli che continua a udire la voce assilante della madre-benchè sia morta e occultata nel bagagliaio dell'auto-stile Norman Bates), spizzichi da noir americano (la stazione di servizio, i ventilatori, le tendine abbassate dove filtra la luce del sole, il malloppo nascosto nella borsetta), fughe lesbo "dannate" alla Butterfly Kiss, situazioni e incontri bizzarri alla Peter Del Monte (su tutti mi veniva alla mente Invito al Viaggio), per finire poi in assedio (il trio di balordi che sfascia il distributore) e chiudere con un esplosione (in tutti i sensi) che fà tanto Zabriskie Point (mancava solo la musica dei Pink Floyd). Non manca l'inquadratura finale "emblematica"

    Nonostante un potenziale "pulp" tra le mani nemmeno malaccio e una regia quasi "fumettosa", Monica , però, pare non andare fino in fondo , ma restare in superficie

    Non morde, non affossa, si ferma sempre al limite, non varca mai la soglia del "pugno nello stomaco", e tutto pare quasi indolore e incolore

    Nei bagni della discoteca le due ragazze vengono aggredite dal trio di delinquentelli in Peugeot (due fessi e una mignottona che gira con una telecamera), ma , a parte qualche strattonata e un gratuito filmato rubato lesbo (scena identica a una situazione che c'è in Black Symphony), non si và oltre

    Così come poteva essere trattata meglio la fuga notturna e stralunata delle due ragazze, che si risolve con qualche inseguimento "poliziottesco" (sarà un omaggio della Stambrini al suo produttore Galliano Juso?), e all'assedio (carpenteriano?) al distributore.

    Piuttosto bizzarro l'occultamento del cadavere della Valentini nella discarica (che e poi la parte migliore del film), dove la figlia le dona il grottesco look della Madonna, così come e apprezzabile la fotografia in notturna di Fabio Cianchetti

    Per il resto sembra un occasione sprecata, uno scimmiottamento di generi su generi (il pulp, Tarantino, Lynch, Dennis Hopper, il finto "maledettismo" di certo coevo cinema francese) che non fà male, non picchia duro, ma resta tutto nel limbo, e alla fine lascia l'amaro in bocca per l'occasione mancata e rimane un fastidioso sentore di superficialità

    Detestabile l'audio in presa diretta (a volte faticavo a capire i dialoghi, soprattutto quelli deliranti del prete) e comunque ottime la Sansa e la Orioli, davvero brave e intense

    Molti dubbi per questi esperimenti "pulp" italici di inizio millennio, e ben pochi entusiasmi.
    Ultima modifica: 4/07/14 13:08 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 4/07/14 10:28
    Consigliere - 25999 interventi
    Monica Lisa Stambrini sul set di Benzina

    http://www.wffis.or.kr/wffis2008/master/program/movie/director/sang_photo/WFFIS_200709021709410.jpg
  • Curiosità Buiomega71 • 4/07/14 11:28
    Consigliere - 25999 interventi
    Premi

    Febiofest 2006: Another Shore
    Festival gay-lesbico di Lisbona 2004: In Concorso
    Festival do Rio 2003: Mundo Gay
    Annecy cinéma italien 2002: Migliore Attrice: Maya Sansa e Regina Orioli (Ex Aequo)
    Festival du film italien de Villerupt 2002: In Concorso
    Festival internazionale del film di Toronto 2002: Contemporary World Cinema
    Torino Film Festival 2001: In Concorso

    Fonte: Wikipedia

    Benzina sembra aver avuto un certo richiamo in Francia e nei paesi anglofoni (uscito come Gasoline), mentre in Italia e passato quasi inosservato

    Fonte: CinemaGay.it