Il Freda censore.
Stralcio di una intervista realizzata da Luigi Cozzi a Riccardo Freda
In un suo recente film giallo - erotico A doppia faccia, c'è una sequenza di nudo integrale.
Come concilia la sua attività di regista con quella di censore?
Benissimo. Una cosa è fare il regista e un'altra è visionare e giudicare i film.
E poi, in
A doppia faccia, il pelo, per così dire, lo si vede solo nell'edizione straniera.
In Italia la ragazza rimane in slip, si vedono soltanto i seni, abbastanza normale, no?
Quello che conta, secondo me, è il valore del film, non tanto l'erotismo o l'audacia di una scena.
Mi spiego:
Visconti in
La caduta degli dei, ci mostra un incesto e nessuno ha protestato: il film l'abbiamo approvato tanto è bello e intelligente.
Ma a
Christian Marquand - infimo regista - e al suo
Candy abbiamo dovuto bocciare il film.
Io l'avrei fatto passare: un paio di seni nudi della
Aulin e un coito anale appena intuito attraverso le tende non scandalizzano più nessuno... però alla fine si è aggiunto l'incesto e il film era tanto scialbo e noioso che non ho potuto oppormi al parere degli altri.
E' stato bocciato.
Dopo un anno è uscito nella versione a mozziconi che avete visto... in pochi, per la verità.
Non è stato un affare per i produttori.
Fonte: intervista realizzata da Luigi Cozzi pubblicata sulla rivista Horror.