Dead man - Film (1995)

Dead man
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/09/07 DAL BENEMERITO LERCIO
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Lercio 21/09/07 18:58 - 232 commenti

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Jim Jarmusch confeziona un western in bianco e nero che si diverte a contraddire molti dei canoni del genere. Un bravissimo Johnny Depp ci accompagna nelle vesti di William Blake, del protagonista, un semplice uomo che diventa leggenda per inerzia. Interessante anche il personaggio interpretato da Lance Henriksen, un bounty killer che incarna il male puro. Un film con tocchi sarcastici che si lascia guardare attraverso la sua stupenda fotografia.

Puppigallo 29/01/08 10:07 - 5259 commenti

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Un film quasi ipnotico. Ma se ci si accoda ai due uomini (Blake e il pellerossa), nella loro lenta marcia verso il destino del protagonista (Depp), sarà un viaggio decisamente unico, in un western atipico, dove sembra che, ogni tanto, il tempo si fermi (quasi una sorta di sogno a occhi aperti, enfatizzato dalla colonna sonora). Bravi, sia Depp, che il suo accompagnatore (Nessuno). Ma anche il crudele cacciatore di taglie non si scorda facilmente (uccide senza problemi e arriva anche a schiacciare la testa di un uomo). Un po' troppo arrancante, ma da vedere!
MEMORABILE: Un compare parla del capo (il cacciatore di taglie) a un giovane: “Si è scopato tutti e due i genitori, poi li ha ammazzati, cucinati e mangiati”.

Rickblaine 3/01/09 11:35 - 635 commenti

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Storia di un uomo che lascia casa per cercare lavoro in un paese dove regnano violenza e sporcizia e si ritrova in fuga da cacciatori di taglie con in tasca qualcosa di più. Sé stesso. Grazie all'aiuto di un pancione indiano, percorre un viaggio all'interno della filosofia indigena. Anche se non a colori, le immagini colpiscono nel segno, merito anche di un grande Neil Young responsabile della musica. Jarmush si conferma fra i miei registi preferiti. Oscuro, ma perfetto nel colpire il bersaglio.
MEMORABILE: Il finale

Pigro 1/08/09 09:41 - 9636 commenti

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Omicida casuale fugge con un indiano dai cacciatori di taglie: storia western per un'allegoria del senso della vita, in compagnia del poeta visionario William Blake. Ai suoi più famosi seguaci, i Doors, sembra dedicato questo film in splendido b/n, condito di filosofia hippy, tra peyote e chitarra elettrica in distorsione di Neil Young, mentre tra gli attori spunta un'icona come Iggy Pop. Nella piacevole ironia rifulge, senza prevaricare, un simbolismo che dissemina la pellicola di senso del fato e della morte verso l'ascesa spirituale.

Saintgifts 28/09/09 22:53 - 4098 commenti

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Gli accordi di chitarra di Neil Young accompagnano per tutto il film e solo alla fine verrà fuori il sofferto motivo, quando tutti sono morti e Dead Man se ne va sul mare sdraiato nella canoa adatta per il lungo viaggio dello spirito, con tanto di tabacco per il corpo. Il tabacco sembra essere la cosa più importante nel film. Jim Jarmusch si diverte a mettere personaggi che sembrano male assortiti tra di loro, cacciatori che diventano vittime e predicatori razzisti. Nobody, che sa, chiama stupido l'uomo bianco, ma l'uomo bianco uccide pure lui.
MEMORABILE: Il viaggio in treno di William Blake, pretesto per metter in mostra una bella galleria di personaggi, fuochista analfabeta compreso che prevede tutto.

Luchi78 5/08/10 10:43 - 1521 commenti

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La chitarra di Neil Young si abbina perfettamente a questo western bianco e nero che riporta in auge un genere che ha già avuto il suo momento d'oro. Qui, invece, tra sparatorie improvvisate, colpi sbagliati e pallottole con traiettorie improbabili si fa avanti la storia di William Blake che da semplice contabile diventa un killer spietato conquistato dalla filosofia indiana. Ottima regia e soprattutto ottimo cast.
MEMORABILE: La scena in cui compare Iggy Pop, con i fagioli e la Bibbia.

Kanon 13/03/11 15:10 - 604 commenti

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Memorabile western lisergico scandito al suono elettrico di un Young minimale ed incisivo, distorto come la realtà che vive Depp in questo viaggio dapprima onirico ed infine catartico. Un non morto, un gioco di ruolo in costante squilibrio tra mistico e reale fino al punto in cui esso sparisce diventando un tutt'uno assurgendo a leggenda vivente. Da lì, la consapevolezza dell'essere porta seco la realizzazione ed accettazione del proprio scopo; perché "nascono alcuni ad infinita morte" e spetta a Virgilio restituirli alle acque di Caronte.

Capannelle 11/10/11 13:50 - 4399 commenti

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Una composizione visiva degna di nota che permette a Depp (molto bravo) e agli altri attori di far risaltare i loro personaggi. Un che di burtoniano mediato, ahimè, dai tempi di Jarmusch e arricchito da alcune parentesi di grottesche efferatezze e amenità di vario genere. Il grottesco a dir la verità diventa ripetitivo nella seconda parte, sia nelle atmosfere che nei dialoghi. Un buon film, trattandosi di qualcosa uscito dalla mente di Jarmusch.

Jandileida 7/11/11 21:37 - 1560 commenti

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Gran bel film di Jarmusch che dipinge, con alcuni momenti chapliniani, un film dal ritmo ipnotico ed evocativo. Se altrove i lunghi vuoti del cinema dell'americano sono più che altro un inutile appesantimento, qui invece il sospeso (forse anche perché musicato da Young) è un modo per sottolineare l'importanza del viaggio di Depp verso una fine che non è una fine ma un'apertura dell'anima al mondo ed alla natura. E sì che io non sono proprio il più ricettivo nei confronti della tematica spirituale. Forse non tutto "necessario" ma comunque una vera perla.
MEMORABILE: "Some are born to sweet delight, some are born to endless night".

Mickes2 2/08/12 18:27 - 1670 commenti

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Uomo morto che cammina, anzi, viaggia, spiritualmente e fisicamente, in una valle straniante braccato da tre cacciatori di taglie senza scrupoli, movente: aver commesso un omicidio colposo per protegger(si) e una graziosa donzella. Compagno di viaggio in questo luogo sospeso è Nessuno, un indiano saggio dalla personalità eterogenea che aiuterà William Blake ad affrontare con dignità e coraggio il proprio destino, arrivando a stravolgere la propria personalità in una visione allegorica e nichilista sul senso della vita e della morte.
MEMORABILE: L’ipnotismo e la sospensione del racconto cadenzato sulle note elettriche e sincopate di Neil Young.

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Rullo 4/01/13 21:29 - 388 commenti

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Un Johnny Depp smarrito, perso nelle foreste americane in un viaggio prima di ricerca e poi di fuga da tre sicari, ma poi anche da se stesso. Un film estremamente filosofico, che per essere compreso in tutte le sue sfaccettature deve essere rivisto più volte mantenendo un livello di attenzione piuttosto alto. La recitazione è sublime e la scelta del bianco e nero premia appieno il regista, che conferisce alla pellicola un'ulteriore senso di oppressione.
MEMORABILE: Il finale; Le scene dei tre sicari.

Almicione 10/09/13 01:16 - 764 commenti

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Opera senza dubbio originale, a partire da un colore fra il bianco e nero e il seppia e da una colonna sonora graffiante, ma anche invadente e un po' monotona, quindi stucchevole. Jarmusch ha uno stile tutto suo che non mi ha affatto coinvolto: troppe sono le scene inutili così come i momenti noiosi della pellicola. Personalmente mi aspettavo qualcosa di più, o almeno di diverso (con una storia ben più intrigante) e invece mi sono ritrovato a vedere un film mediocre che, nonostante sia originale e ben fatto, non mi ha convinto. Finale deludente.

Deepred89 6/06/14 14:15 - 3704 commenti

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Cambiano il genere, l'epoca e le ambientazioni, ma il film rimane pienamente jarmuschano, sempre sospeso tra dramma e ironia, con i suoi personaggi bizzarri e il loro permanente vagabondare. Discontinuo ma potente e suggestivo, forte di una straniante colonna sonora, di un Depp in stato di grazia e di un finale di straordinaria forza visiva. Granda parata di volti noti, tra i fedelissimi del regista e un Mitchum che chiude definitivamente col western marchiando uno degli esemplari più atipici del genere.

Pinhead80 25/04/15 19:16 - 4720 commenti

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Tutti i personaggi di questo film intraprendono a loro modo un lungo viaggio verso la fine. Appare chiaro sin dalle prime inquadrature, che si soffermano prima su Depp e poi su tutti coloro che sono sul treno. Il destino di ognuno è segnato, qualsiasi scelta venga da loro fatta. Il viaggio intrapreso dal protagonista diventa l'occasione per poter accettare con dignità l'ineluttabilità della morte. Il capolavoro di Jarmush.

Daniela 21/01/17 14:02 - 12626 commenti

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Ferito in uno scontro con il figlio del boss del paese, l'assassino per caso William Blake è costretto a fuggire, tallonato da un cacciatore di taglie. Gli fa da guida Nessuno, un indiano che lo ritiene incarnazione del poeta inglese... Strano western fitto di simboli e metafore che, stranamente, non lo appesantiscono. Lo straordinario bn che esalta volti e paesaggi, la bizzarria dei personaggi, il ritmo sospeso e sincopato, l'ironia più filosoficamente fatalista che beffarda, la colonna sonora di Neil Young: sono tutti elementi che donano al film un fascino ipnotico particolare.
MEMORABILE: Il cadavere con l'aureola

Paulaster 2/10/17 09:44 - 4391 commenti

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Contabile rifiutato al lavoro diventa omicida con una taglia sopra la testa. Sorta di fuga un the road ma fatta a cavallo in un West dell’800 dallo scarso fascino ma dalla grande suggestione. Tempi lenti dettati dall’aplomb indiano e dalla chitarra dai suoni profondi di Neil Young. Ottime ambientazione e fotografia, sceneggiatura scarna che punta sull’ultimo viaggio verso gli spiriti, qualche personaggio tipicamente malvagio. Farmer meglio di Depp.
MEMORABILE: Mitchum che appare improvvisamente in ufficio; La testa spiaccicata con lo stivale.

Rufus68 7/02/19 22:53 - 3826 commenti

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Un timido ragioniere in terra western si trasforma in un trasognato angelo di vendetta. Non è questa, però, la giusta simbologia che preme al regista: è la Poesia (William Blake), visionaria e metafisica, la Vita, a opporsi naturalmente alla materiale e matematica civiltà industriale (la città di Machine, il treno, le tende indiane distrutte), cioè la Morte. Laido, sporco, psichedelico, il film diviene metafora di uno scontro in cui il romanticismo antimoderno non può che soccombere. Grandi musiche di Young, ottimo il cast.

Lou 28/07/20 19:00 - 1119 commenti

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Un giovane e spaventato Johnny Depp entra nella vita adulta. Il giusto, il pulito, il bello, il logico non hanno più presa e sono ridicoli. L'innocenza viene subito uccisa e prevale il mondo scuro degli egoismi, della violenza e degli inganni. Gli unici momenti in cui il nuovo Johnny, alias William Blake, si sente a suo agio sono quelli in cui riesce a giocare con l'ironia, a cogliere la poesia. Ma il suo destino è già segnato, cucciolo inadeguato alla durezza del reale, cerbiatto in un mondo di lupi. Anzi, di uomini. Un film onirico, poetico, dolente, suggestivo.
MEMORABILE: Il reef amplificato e distorto della chitarra di Neil Young che accompagna tutta la narrazione.

Rocchiola 9/02/21 14:27 - 953 commenti

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Jarmusch e il western, un connubio sulla carta improbabile ma di fatto abbastanza riuscito. Certo non aspettatevi Hawks o Ford e nemmeno Peckinpah; questo è un allegorico viaggio verso la morte che però non disdegna una certa panoramicità (il bel bianco-nero di Muller) e alcuni topoi del genere (l’arrivo in città di Depp, degno di uno spaghetti-western). Ma il tutto è svuotato da qualsiasi epicità o romanticismo, come dimostrano gli scontri a fuoco quasi sempre risolti in maniera casuale. Il West del regista di Ghost dog è un luogo inospitale e lugubre, pieno di figure bizzarre.
MEMORABILE: L’arrivo di Depp nella cittadina di Machine; L’apparizione di Mitchum; Henriksen che si degusta la mano arrostita di Wincott; Il riff di Neil Young.

Minitina80 8/12/23 10:07 - 2980 commenti

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Sublime incarnazione di metafisica cinematografica, terribilmente magnetica e intrisa di un lirismo non comune. Non c’è un blocco empirico di azione/reazione che deve essere spiegato e traspare un’astrazione allegorica, densa di simbolismi che spinge alla comprensione del percorso esistenziale del proprio Io e dell’universo che ci circonda. Meravigliosa la metamorfosi di Blake, trasfigurazione di un viaggio inevitabile, a cui un eccezionale Depp dona le fattezze di uomo. Un film che deve essere aspettato e approfondito per poterlo sentire sulla pelle e nell’anima.
MEMORABILE: Il finale.

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  • Musiche Il Dandi • 5/08/10 04:03
    Segretario - 1488 interventi
    Solo la chitarra del grande Neil Young poteva musicare questo western psichedelico in bianco e nero.

    Anzi le chitarre, poiché in questa OST, pur elementare e sospesa, il celebre cantante canadese non apre bocca ma trova ugualmente spazio per esprimere entrambe le sue anime: quella acustica country-folk del cantautore solitario e malinconico, insieme a quella elettrica e nervosa di un chitarrista rock acido e polveroso:

    http://www.youtube.com/watch?v=n6aCMgy0ES4

    Le musiche del film vennero registrate dal solo Neil Young su un registratore multitraccia (chitarre, organo, harp, harmonium, tremolo) secondo un sistema ormai desueto da vent'anni: improvvisazione live davanti al film proiettato su uno schermo.


    La OST pubblicata come album (etichetta Reprise) contiene tutti i brani strumentali composti ed eseguiti da Neil Yooung nelle session del film, mixate a tratti con letture di poesie di William Blake (il nome ambiguo del personaggio della pellicola) dette (perché Blake non va recitato) da Johnny Deep.

    Disco ripetitivo, ma da finirci la bottiglia e farci l'alba, lo consiglio vivamente a tutti!
    Ultima modifica: 5/08/10 04:05 da Il Dandi
  • Homevideo Buiomega71 • 22/11/20 10:58
    Consigliere - 25944 interventi
    In blu ray per Eagle Pictures, disponibile dal 20/01/2021

    https://www.amazon.it/gp/product/B08NXCS5G8/ref=ox_sc_saved_image_1?smid=A11IL2PNWYJU7H&psc=1
    Ultima modifica: 22/11/20 10:59 da Buiomega71
  • Homevideo Rocchiola • 9/02/21 14:28
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    Finalmente ripubblicato da Eagle in versione combo Dvd+bluray in edizione restaurata. La qualità è in generale buona ma il restauro poteva essere più preciso. Infatti permane qualche spuntinatura e le immagini non sono sempre così incisive come ci si aspetta da un prodotto in HD. Certo meglio del vecchio DVD ma mi aspettavo di più. Il video presentato nel corretto formato 1.85 offre comunque un bianco-nero ben contrastato e pressoché pulito. L’audio italiano in dolby digital 2.0 e 5.1 è chiaro anche se non molto potente soprattutto nella versione 5.1.
    Ultima modifica: 9/02/21 14:29 da Zender