Monsieur Hulot nel caos del traffico - Film (1971)

Monsieur Hulot nel caos del traffico

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/09/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 20/09/07 22:58 - 3015 commenti

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Torna l'alter-ego di Tati, stavolta alle prese con un viaggio dalla Francia all'Olanda per esporre un prototpo di vettura di sua invenzione. Intoppi a gogo... Lampi del genio di Tati, in un riuscito connubio di comicità "vecchia" (ma nobilmente) e modernissima, che satireggia la schiavitù da automobile con la consueta, allampanata classe. Attenzione, nel cast un glorioso onnipresente del nostro cinema di genere, il "viscido" (nella finzione!) par excellence Franco Ressel!

Saintgifts 29/01/10 22:00 - 4098 commenti

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Mentre alla TV imperversa lo sbarco sulla luna, Monsieur Hulot, che ha progettato una geniale auto per campeggiatori, è impegnato in un viaggio pieno di incognite per portare la sua creatura al salone di Amsterdam, senza riuscire peraltro ad arrivare in tempo. Lo aiuta una giovane donna "in carriera" sempre pronta a indossare l'abito adatto alle circostanze. Con tutta la comicità, la sua poesia, ma anche una satira impietosa, Tati mette in evidenza le ridicolaggini dell'uomo automobilista e non solo. Alcune scene sono pure invenzioni visive.

Pigro 1/03/10 09:58 - 9666 commenti

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Hulot deve accompagnare un prototipo auto all'expo internazionale, ma il viaggio è pieno di intoppi. A parte l'inconfondibile stile tecnico di Tati, il film è perfettamente in linea anche con quella sua sensibilità umoristica che gli permette di fustigare con sagacia le perversioni dei modelli sociali moderni. Ma ora la straordinaria capacità di orchestrare l'immagine, gli attori, la narrazione come un concerto si è persa: qua e là ci sono intuizioni formidabili, ma il resto si intoppa nella storiella gustosa quanto innocua e quasi noiosa.

Daniela 5/09/12 10:05 - 12662 commenti

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Nella smilza ma gloriosa filmografia di Tati, Trafic rappresenta opera minore, meno compatta ed armoniosa di capolavori come Playtime oppure Mio zio. Certo contiene sequenze magnificamente orchestrate, spunti visivi deliziosi, ma il filo del racconto spesso si allenta, indugia troppo su personaggi secondari (la donna-manager e le sue spericolatezze al volante), paradossalmente lascia poco spazio all'elegante goffaggine di Mr.Hulot, progettista dell'automobile "Altra", buffamente polifunzionale. Opera minore quindi, ma sempre opera dai tratti geniali.
MEMORABILE: L'incidente a catena - la "morte" del cagnolino

Ronax 28/12/19 18:30 - 1253 commenti

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Ultimo film di Tati per il grande schermo, girato dopo il tracollo finanziario seguito alla realizzazione di Playtime, è un'operina graziosa ma sostanzialmente priva di mordente. Troppi i tempi morti e le situazioni stiracchiate, come i lunghi capitoli in cui il camion che trasporta la preziosa auto è fermo alla stazione di polizia o nell'autofficina lungo il canale e la pretesa satira della società dei consumi e del mito dell'automobile lascia il tempo che trova. Certo, non manca qualche trovata azzeccata, ma si disperde in un mare di noia.
MEMORABILE: I fulminei cambiamenti di look della petulante public relation.

Il Dandi 14/01/20 10:55 - 1917 commenti

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Penultimo film del grande mimo e regista e canto del cigno del suo alter-ego, sempre impassibile e ormai démodé con impermeabile e pipa. Le scene girate al Salone dell'automobile hanno il fascino documentaristico dell'epoca, dove l'innesto della comicità slapstick ha ancora una sua forza che non si limita alla blanda satira sui tic dell'automobilismo moderno (l'ingorgo, l'incidente, i tergicristalli con gli stessi difetti dei conducenti). Notevole, per un film quasi muto, l'uso di un realistico poliglottismo (francese, inglese, olandese).
MEMORABILE: Gli incredibili gadget della Renault 4 allestita a camper; Lo scherzo del cane morto.

Paulaster 16/03/22 10:29 - 4419 commenti

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Casa d’auto cerca di esporre a una fiera la nuova vettura per campeggiatori. Film ad alto tasso di inquinamento acustico con l’alternanza di una satira sulla modernità e una vena nostalgica. Hulot lascia spazio anche ai comprimari, ma i momenti migliori son quelli nei quali si palesa il suo umorismo surreale. I contrattempi sono il sale della sceneggiatura, con discreta inventiva negli incidenti e gran fantasia proprio nella descrizione dell’auto protagonista, strampalata come può essere in un fumetto.
MEMORABILE: A piedi lungo l’autostrada; Il barbecue sul paraurti; La doccia, il rasoio e la tv, nell’auto; L’incidente a catena; Respinto alla metropolitana.

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