Agente 077 dall'Oriente con furore - Film (1965)

Solito sequestro del solito scienziato inventore della solita arma da parte del solito pazzo: solita missione per Dick Malloy alias 077. Lo spy all'italiana è for lovers only, ma Hathaway/Grieco è lo specialista del filone, e come al solito il film è divertente e di gran ritmo; quando poi il budget latita ci si può sempre mettere una bonazza o una clamorosa scazzottata stile spaghetti-western in cui brilla Fernando Sancho in vacanza-premio. Il titolo non c'entra un tubo col film, ma ne anticipa clamorosamente un altro fortunato.

Decisamente inferiore al capostipite Missione Bloody Mary, specialmente a causa dell'incredibile imbecillità che ammanta i componenti della banda che cerca reiteratamente di braccare il protagonista e che paiono pagati per non riuscirci mai. Peccato, perché i dialoghi "bondiani" stavolta sono molto migliori. Con generosità, *½. Brutto pure il finale. Cast ricco di "tòpoi": Balbo, la Marandi, Pigozzi, Ressel...

La seconda missione del James Bond all’italiana Dick Malloy – sempre Ken Clark con voce di Pino Locchi – procede in modo speculare a Bloody Mary: solita arma (questa volta un fucile a raggi beta) contesa tra una banda di criminali e le superpotenze avversarie Usa e Urss e solita catena di ribaltamenti di gioco a suon di scazzottate che sconfina nella parodia. Ora l’agente 077 è equipaggiato di utili gadgets: un’auto con mitragliatrice incorporata e un microtrasmettitore in codice Morse celato in un paio di bretelle...

Negli anni dei Bond movie più classici non mancano gli epigoni dell'agente segreto per eccellenza. Questo 077 (ma un po' di fantasia no?) è prodotto in Italia. Non è fatto male e a tratti diverte pure, se si accantona la consapevolezza che tutto viene più o meno brillantemente riciclato e che nulla è originale. Mediocre, ma con una sua dignità.

Spy story all'italiana con protagonista il James Bond de noialtri Dick Malloy, alias Clen Clark (doppiato da Pino Locchi). Grieco/Hathaway è esperto del genere per cui la regia si sente, ha una sua impronta, ma la storia purtroppo rappresenta l'anello debole, il che impedisce ad un film comunque ben realizzato nei dettagli di decollare (alla fine è comunque divertente, per alcuni tratti). Molto buono il cast, che comprende Fernando Sancho, Franco Ressel e la bellissima Margaret Lee. Brutto e inconcludente il finale.

Uno dei migliori spionistici all'italiana, grazie al ritmo scatenato che Sergio Grieco (uno dei registi amati da Quentin...) gli conferisce e grazie a interpretazioni memorabili tra le quali spiccano Margaret Lee per bellezza e Fernando Sancho per crudeltà. I gadget forniti a Ken Clark sembrano la parodia di quelli che il vero 007 ha nei suoi film, e questa è forse la chiave di lettura più giusta del film.