Ambientata nell' Inghilterra del 1800, la vicenda narra delle peripezie sentimentali di due sorelle che si ritrovano improvvisamente in difficoltà economiche (alla morte del padre la casa in cui vivevano viene ereditata dal fratello ed esse sono costrette a trasferirsi in campagna). Storia lacrimevole che viene svolta invece con toni da commedia e molta ironia. Molto brava Emma Thompson che oltre ad essere l'interprete principale ha anche curato sceneggiatura e dialoghi del film, affiancata da un'efficace Kate Winslet nel ruolo della sorella.
Due sorelle in cerca d'amore nell'Inghilterra dell'800. Un buon film di Ang Lee ispirato a Jane Austin, molto "british" nella compostezza della recitazione e delle sequenze (per non parlare dei bei paesaggi di campagna). Tutto è perfetto, e forse questo è forse il vero difetto: è tutto talmente preciso, quasi una lezione di cinema, da risultare alla fine un po' stucchevole.
Tratto da una celeberrima opera letteraria di Jane Austen, portata sullo schermo altre volte, Ragione e sentimento trova nel regista cino-americano Ang Lee un autore in grado di infodervi nuova linfa vitale. La personalità del regista è evidente nella buona rilettura di un'opera che da premesse decisamente drammatiche si trasforma grazie ad una buona dose di humor britannico. Decisamente suggestiva la fotografia ed ottimo il cast con una bravissima Emma Thompson (anche sceneggiatrice).
La storia di due sorelle molto affezionate tra loro, ma completamente diverse come carattere: una molto riflessiva e ponderata, l'altra impulsiva e appassionata. È proprio su questa costante dualità che il regista riesce a portare su pellicola ciò che narra la Austen nell'omonimo romanzo. Recitazione estremamente intensa da parte dell'allora giovanissima Kate Winslet, che ci offre una prova quasi magistrale (anche se tutti gli attori, a ben vedere, rendono egregiamente).
Più che puntare sullo sviluppo del bel contrasto suggerito dal titolo, si punta maggiormente sulla costruzione formale del film, molto ragionata, con costumi, interni ed esterni ben in vista per dare l'ambientazione d'epoca che il romanzo richiede. Il sentimento, invece, ne risulta un po' penalizzato e rimane in superficie. Ne viene fuori un film visivamente molto ricco ma come contenuti un po' povero, basato su una recitazione distaccata. **!
Un romanzo di Jane Austen, la regia di Ang Lee, una confezione impeccabile ed elegante,
attori in buona forma. Cosa non va, ci si potrebbe chiedere? Nulla di particolare ma manca qualcosa che lo trasformi da un buon film in una pellicola notevole. Forse la colpa è di un Lee troppo corretto nel dirigere, ma forse visto l'opera letteraria di partenza è giusto così.
Trasposizione che non può non essere apprezzata da chi ama i romanzi di Austen, per la capacità di renderne in immagini l'eleganza dei dialoghi ed anche l'umorismo di certe caratterizzazioni, come pure il contrasto fra gli slanci della ragionevole Elinor e le ragioni dell'impulsiva Marianne. Fondamentale l'apporto del cast, tutto centrato (compreso Grant, sia pur troppo attraente per il ruolo), incantevoli ambienti e paesaggi. Un film quindi godibilissimo, ma forse tanta inappuntabilità, ai confini dell'accademia, stenta a suscitare vere emozioni.
Formalmente un'opera ineccepibile per quanto riguarda la ricostruzione degli ambienti, l'eleganza dei costumi e la capace regia di Ang Lee (che tiene a bada il proprio talento visivo per mettersi al completo servizio della storia). Abile pure la sceneggiatura della Thompson (premiata con l'Oscar) soprattutto per l'eleganza dei dialoghi e per la rotondità delle introspezione dei personaggi. Questa sorta di "perfezione" sia a livello visivo che di scrittura toglie pathos e visceralità alla vicenda che comunque rimane una buona trasposizione del lavoro della Austen.
MEMORABILE: La promessa che Edward (Grant) vuole onorare anche a costo dell'infelicità; La caduta di Marianne (Wislet); Il malanno di Marianne.
I romanzi della Austen sono spesso un'accozzaglia di fatti e fatterelli, situazioni ingarbugliate, portate all'estremo e districate in un batter d'occhio nelle ultime pagine. Quindi non c'è da meravigliarsi se questo film, tratto da uno di essi, abbia un intreccio inverosimile, salvandosi in parte solo per la sceneggiatura, i costumi e la bravura degli attori (soprattutto della deliziosa Winslet), anche se l'ampia durata rende il tutto a tratti pesante, sovente noioso.
MEMORABILE: Il comportamento di Willoughby durante la festa.
Per chi ama i romanzi di Jane Austen vedere trasposto in immagini ciò che si è letto è sicuramente piacevole; nel complesso la pellicola si segue con piacere e ci si accosta ai toni delicati, composti e talvolta sommessi dell'epoca in cui essa è ambientata. Ovviamente nulla di nuovo da scoprire, essendo di fronte a storie già note, ma resta in fatto che vengono ben rappresentate e interpretate.
Un bel film con ottimi interpreti, ambientazioni british molto credibili, sprazzi di ironia e dialoghi spesso ficcanti. Forse manca l'elemento che riesca a scaldare il cuore e a rendere il film davvero indimenticabile, ma siamo di fronte a un prodotto davvero di ottima fattura che è in grado di riprodurre pienamente l'atmosfera dei romanzi di Jane Austen.
MEMORABILE: Il personaggio di Huge Laurie con la sua indifferenza molto british.
La regia di Ang Lee e la sceneggiatura di Emma Thompson hanno dato vita a quella che è, senza dubbio, la migliore trasposizione cinematografica tratta da un romanzo di Jane Austen. “Ragione e Sentimento”, prima di essere un dramma sentimentale, è un cinico resoconto sul potere classista e sessista dell’epoca; chi abbandona la lussuosa reggia e finisce in uno scalcinato cottage è infatti l’ultimo anello della catena patriarcale: le donne. Ottima la prova del cast, con una giovanissima Kate Winslet i cui occhi risplendono di una luce e di un vigore inarrivabili. Dialoghi da antologia.
I toni non sono propriamente quelli della classica commedia sentimentale, l’ombra che erge sui personaggi è cinica e dolorosa, con quel retaggio sociale che comprime gli stati d’animo e quel conflitto eterno tra passione, genitrice di vita e di morte, e ragione, datrice di razionalità e repressione. La composizione figurativa, campestre e ariosa, è di una potenza e naturalezza che lascia senza fiato. Lode per l’intero cast, con una giovanissima Kate Winslet alonata da una luce magica e di incomparabile splendore.
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