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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/08/07 DAL BENEMERITO SKINNER
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skinner 29/08/07 19:53 - 592 commenti

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Capolavoro! Film incompreso di Peter Weir; flop ovunque, imperfetto, irrisolto, molto squilibrato e perfino contraddittorio e con una parte finale quantomeno "esagerata", ha comunque il respiro del grande cinema, quello che tocca dentro ed emoziona. Un Fitzcarraldo americano, dove la forza del (dei) messaggio (i) si sposa a una messa in scena barocca, maestosa, povera e ricca insieme. Eccezionale tutto il cast, dai grandi nomi agli indigeni; bellissima la fotografia, ottime le musiche.

Galbo 25/06/08 07:24 - 12380 commenti

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Moderna odissea alla ricerca della purezza esteriore ed interiore ed in fuga dalla moderna civiltà corrotta. Questo il senso di un film poco compreso ed apprezzato di un regista (l'australiano Peter Weir) che confeziona sempre opere molto personali. A partire da una buona sceneggiatura di Paul Schrader, il film si avvale di riprese suggestive e di ampio respiro e di un'ottima prova di Harrison Ford in un personaggio che è l'esatto opposto di quelli solitamente interpretati dall'attore americano.

Cotola 22/12/08 20:40 - 9009 commenti

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Incredibile insuccesso commerciale per un interessante, "herzoghiano" e bel film di Weir che ancora una volta conferma le sue doti registiche non comuni confezionando una pellicola difficile, squilibrata, lontana dalle mode e perciò difficilmente digeribile dal pubblico "comune". Il risultato è più che buono ma come spesso accade per questo genere di film, la tv ne smorza drasticamente ed inevitabilmente parte dello straordinario impatto visivo ed emozionale. Sconosciuto ai più e per questo da vedere e rivalutare.

Nando 29/09/10 01:18 - 3810 commenti

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Un Ford, forse in un ruolo non suo, interpreta il desiderio di ribaltare il consumismo e cercare, con la ignara famiglia, di portare la civiltà a coloro che, vivendo tra le foreste, non la cercano. Il risultato lo porterà ad una catastrofica quanto immeritata fine. Un film lucido, originale e criticato. Comunque una storia interessante.

Cangaceiro 14/03/11 18:48 - 982 commenti

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Piuttosto indigesta questa mattonata filmata da Weir e scritta da Schrader qui autore di uno scivolone non da poco. La sola nota lieta è la particolarità della pellicola, sorretta da una narrazione insolita, a tratti volutamente indecifrabile, da un'ambientazione sui generis e da un protagonista più unico che raro: un tuttologo da strapazzo che si crede un genio ma in realtà è un mediocre tirannetto in pieno delirio di onnipotenza. Da notare la sua ridicola codardia. Ford gli presta la faccia cercando di rendersi il più antipatico possibile. Ci riesce.

Giùan 12/08/11 12:53 - 4539 commenti

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Straordinario film "herzogiano" su un uomo travolto dalla insostenibilità delle sue stesse idee. Sul solito geniale script di Schrader, Weir riprende un tema già suo (il contrasto civiltà-natura originaria è presente da Picnic a Witness) e gira un film destinato alla sconfitta commerciale ma che vale, ed è ben più coraggioso, di tanti suoi zuccherosi futuri successi. Ford nel ruolo più riuscito ed antidivistico della carriera (anche lui, ovvio, imparerà la lezione del box office). Il piccolo River Phoenix (dalla cui ottica il film è narrato) è già speciale.
MEMORABILE: L'esplosione del "cicciabomba", la macchina del ghiaccio inventata da Allie/Ford.

Pigro 2/10/12 08:46 - 9635 commenti

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È un po’ Thoreau e un po’ Henry Ford, un po’ Don Chisciotte e un po’ Robinson Crusoe: un padre padrone visionario dall’animo candido e dalla volontà cieca, un Fitzcarraldo ottimista e positivista. L’avventura della famigliola americana nella giungla ha il sapore di una moralità biblica: una sorta di ricerca dell’Eden che contiene in sé l’hybris di Babele. Un film che affonda spietato il coltello nei capisaldi Usa (il self made man, la famiglia, la religione...) con una parabola che sa toccare le corde di un’umanità universale. Interlocutorio.

Daniela 9/01/14 08:52 - 12622 commenti

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In fuga da un'America succube di consumismo e conformismo, Allie Fox, inventore tuttofare con un bel bagaglio di paranoie, cerca di rigenerarsi attraverso il contatto con una natura incontaminata, ma l'utopia di creare una nuova civiltà autosufficiente è segnata da pesanti contraddizioni, il primo luogo la presunzione e il disprezzo verso gli altri, e quindi destinata al fallimento. Grande e sfortunato film di Weir, imperfetto ma potente, grandioso nella messa in scena, con un cast convincente. L'accostamento con il cinema di Herzog è pertinente sia per l'ambientazione che per le tematiche.
MEMORABILE: L'esplosione della fabbrica di ghiaccio, la casa/zattera che risale il fiume

Xamini 2/02/15 00:33 - 1247 commenti

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Il Fitzcarraldo di Ford (ma sarebbe meglio dire di Weir, perché il lavoro è notevole e l'accostamento con Herzog viene da sé) è un film sicuramente imperfetto, ma venato di follia e potente, di una carica che trascina. Le musiche non mi hanno colpito e lo sottolineo perché ho avvertito la necessità di qualcosa che desse ulteriore risalto ad alcune meravigliose immagini (la macchina gigante vista dal fiume o dall'alto, la barca nella bruma). Ho sentito anche la necessità della grande sala.
MEMORABILE: La macchina del ghiaccio che troneggia misteriosa nella foresta. Diverse inquadrature disperate.

Herrkinski 10/05/15 04:34 - 8072 commenti

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Tra i migliori di Weir e meritevole di una riscoperta. Decisamente herzoghiano; se l'assunto di base richiama Fitzcarraldo, lo svolgimento drammatico e la caduta nel fanatismo irrazionale del protagonista riportano anche ad Aguirre, sensazioni amplificate anche dalla location nel cuore della giungla. Significativo il messaggio di fondo e interessante il modo in cui Weir (su script del lungimirante Schrader) mette in luce contraddizioni e chiaroscuri di un ideale di base positivo; ottima prova del cast, su tutti un Ford farneticante e inedito.
MEMORABILE: Il contrasto tra la prima parte positiva e la seconda negativa.

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Rambo90 28/02/20 23:45 - 7675 commenti

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L'uomo contro la natura in un gigantesco film di Weir. Con una sceneggiatura che richiama alla mente alcuni frutti della collaborazione tra Herzog e Kinski, Weir mette in piedi un racconto a dir poco emozionante, dove possiamo assistere al lento perdersi di un uomo incapace di ammettere a se stesso il proprio fallimento (benché dotato di ingegno). Ford in una delle interpretazioni migliori della carriera, perfettamente spalleggiato dalla Mirren e dal Phoenix andato via troppo presto. Scenari meravigliosi, ottima fotografia.

Pafu 14/04/20 01:04 - 2 commenti

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Un operaio inventore decide di lasciare la sua casa in USA per trasferirsi nella giungla guatemalteca per costuire insieme alla sua famiglia una nuova vita. Un'utopia figlia di una civiltà in cui il protagonisa, brillante, geniale, non riesce più a trovare un suo ruolo. Un film che ha aperto molti altri filoni sull'uomo alla ricerca di una nuova vita in difesa del clima e delle origini semplici e sane. Proprio in questa originalità sta la sua potenza, che interpreta attese future.

Leandrino 6/01/21 00:36 - 511 commenti

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L'inventore che, stanco del modo di vivere americano, trascina la sua famiglia nella giungla per "ricominciare" la civiltà (con echi, all'epoca non troppo lontani, di Fitzcarraldo). Al di là di una buona prova generale del cast (il migliore forse è il giovane Phoenix) quasi nulla è degno di nota; ma il vero problema sta nella debolezza strutturale di una sceneggiatura che sembra mancare ad ogni passo l'occasione di definire il personaggio e le sue motivazioni. Un caso di ambiguità come cifra stilistica: il risultato è affascinante ma l'esito incerto.

Paulaster 20/03/21 23:51 - 4389 commenti

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Inventore stanco di quest'epoca moderna porta la famiglia nella natura. Approccio che sembra ambientalista e invece i contenuti son più profondi nel condannare il consumismo americano e la falsa salvezza cristiana. Inevitabili similitudini con Herzog per il folle progetto da realizzare, anche se al posto di un ribelle invasato Harrison è un presuntuoso mitomane. Weir dirige bene le scene più apocalittiche e non approfondisce i ruoli dei figli che sono le vere vittime di uno stile di vita al limite.
MEMORABILE: I banditi che molestano la Mirren; La benzina che brucia la casa del missionario; I blocchi di ghiaccio.
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  • Curiosità Ciavazzaro • 10/11/09 09:17
    Scrivano - 5591 interventi
    Jack Nicholson fu considerato per il ruolo di protagonista.

    Fonte: Imdb
  • Curiosità Buiomega71 • 23/07/20 10:32
    Consigliere - 25933 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (martedì 20 giugno 1989) di Mosquito coast:

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