La fanciulla cavaliere errante - Film (1971)

La fanciulla cavaliere errante
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Xia nü
Anno: 1971
Genere: arti marziali (colore)
Regia: King Hu
Note: Aka "A touch of zen", "La fanciulla e il cavaliere errante".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Quello che immediatamente colpisce, nei film orientali, è la straordinaria bellezza degli scenari naturali e la straordinaria capacità dei registi di riprenderli con una maestosità spettacolare che non può lasciare indifferenti. Prendiamo questo A TOUCH OF ZEN, ad esempio, capolavoro riconosciuto del maestro King Hu: osserviamo subito che tutti gli esterni sono girati senza lasciare nulla al caso. Non c'è mai un elemento fuori posto e le riprese fluide, che si muovono tra le foglie di un giardino come tra i tronchi alti e sottili di una foresta, sono una gioia per gli occhi: contrasti cromatici che abbagliano, campi lunghi che lasciano spazio ai favolosi paesaggi. Quello che difficilmente convince...Leggi tutto invece (e che più risulta ostico per noi occidentali) sono le storie, questi mix di eroismo e sfide all'ultimo sangue condotti con ritmo lentissimo, giochi di sguardi e combattimenti marziali che qui King Hu fa trascendere fino ad inaugurare la moda dei balzi inverosimili che sfidano le leggi di gravità. Ci vuole insomma una certa predisposizione per assistere imperterriti a tre ore intere di King Hu. Bisogna sedersi e decidersi a una visione “particolare” che nel finale sfocia in un misticismo condito da effetti fotografici un po' grossolani. L'unica nota stonata di una padronanza dell'immagine altrimenti stupefacente. Attenzione ai nomi però, perché seguire la trama (in realtà molto semplice) rischia altrimenti di diventare complicato. Peccato che la casa che si dice infestata dai fantasmi e in cui vive Yang (la ragazza sfuggita alle grinfie dell'imperatore eunuco) non ci mostri mai uno spirito, denotando così un approccio realistico che invece verrà ribaltato da Ching Siu-Tung nell'ottimo STORIA DI FANTASMI CINESI, molto simile nella prima parte.

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Cotola 26/08/08 13:21 - 9012 commenti

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Capolavoro e caposaldo del cinema wuxiapian, il film è un'esperienza visiva davvero notevole, se non unica, che gli appassionati del genere non dovrebbero assolutamente lasciarsi scappare. Raffinato e complesso, può far storcere il naso ai puristi della verosimiglianaza (durante i combattimenti gli attori saltano quasi volando, sfidando così le leggi di gravità) e può risultare arduo da vedersi a causa della sua lunga durata (circa 3 ore) soprattutto a chi, da un film del genere, si aspetta solo combattimenti, esplosioni, morti e violenze assortite.

Kanon 18/05/10 13:53 - 604 commenti

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Estenuante. D'impatto visivo notevole per come sono sfruttate e riprese le location. Si può suddividere in 3 parti: la prima è quella preparatoria di presentazione del contesto, con tocchi di umorismo; poi c'è la parte tattica del combattimento inteso anche come uso dell'astuzia e dell'imboscata ed infine lo scontro fisico che sfocia nel misticismo un po' facile. Comunque rimane un bell'esempio di wuxiapian.

Ryo 7/02/12 11:50 - 2169 commenti

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Luuuunghissimo (ma non per questo meno bello) Wuxiapian con un'insolita protagonista donna. La fanciulla cavaliere errante è molto brava, oltre ad essere molto bella. La durata della pellicola non rappresenta uno sforzo per la visione: le continue trovate narrative offerte da un montaggio scorrevole, unite al fascino di location fotografate ottimamente, rendono il film piacevole dall'inizio alla fine. Doverosa visione per gli amanti del genere.

Von Leppe 4/01/23 12:35 - 1259 commenti

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Grande film di arti marziali dalla durata di circa tre ore, con una trama che inizia misteriosa e ingrana lentamente, nella quale un pittore squattrinato conoscendo una misteriosa ragazza si ritrova coinvolto in un'avventura di ribellione e vendetta. Ci sono i tipici combattimenti con le spade dei wuxia ma non solo. Belle le musche orientali che esaltano i paesaggi e l'ambientazione antica cinese. Sono presenti situazioni visionarie e misticismo buddista. Le scene di lotta riescono più divertenti nel loro essere irreali.

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