La dottoressa sotto il lenzuolo - Film (1976)

La dottoressa sotto il lenzuolo

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/08/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 26/08/07 01:06 - 5532 commenti

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Non c'è storia (solo storielle che NON fanno ridere), non c'è protagonista, non c'è regìa. Unica risata: la Galleani, fidanzata di Alvaro, non gliela dà, ma si prostituisce (come Lucia ne "I promessi sposi" di Guido da Verona) in appartamento con una socia. Lui, ignaro, va lì per fare pace, scopre l'arcano e se ne va. Dopo 1' suona il campanello, chiede la tariffa e si porta a letto lei e socia. Da sopportare perché ci sono la Schubert, Pescucci e (specialmente) perché vale sempre la pena di guardare il grande Gigi Ballista, che appare ogni tanto nei panni del primario-dittatore.
MEMORABILE: La citata scena con Alvaro e la Galleani.

Il Gobbo 14/05/08 12:53 - 3015 commenti

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Ignobillima farsaccia, d'interesse solo per l'ambientazione pisana, e per la presenza sempre piacevole del grande Gigi Ballista (fantastico mentre si appresta a operare di cistifellea un vecchino con problemi di emorroidi). Per il resto idee sottozero, comicità idem, donne belle ma con scarso carisma. A proposito di Ballista (e della De Santis e Pescucci), il film che Vitali va a "vedere" al cinema con la Galleani è Il vizio di famiglia: altro livello...

Belfagor 1/02/10 14:29 - 2690 commenti

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Commedia sconclusionata e poco divertente, senza idee e con battute vecchissime, che fa affidamento unicamente sulle curve delle attrici. Alvaro Vitali è proprio sottotono, con un solo guizzo nella scena in cui scopre che la sua ragazza si prostituisce. Si salva dal pallino per la presenza del bravo e rauco Gigi Ballista nel ruolo del tirannico primario, che ci regala le uniche scene divertenti.

Daidae 13/07/10 08:43 - 3179 commenti

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Una delle peggiori commedie sexy all'italiana (anche se ovviamente non arriva ai livelli orridi di Che dottoressa ragazzi e Atti impuri all'italiana). Cast da dimenticare: spenta la Galleani, deprimente Vitali, incommentabile il resto; salvo solo Ballista che non so come è finito qui. Ambientazione pisana come in Grazie Nonna. Non fa ridere, non è troppo erotico, non è niente.

Rambo90 11/08/11 20:47 - 7697 commenti

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Forse il peggior prodotto del filone delle dottoresse Anni Settanta: il reparto comico è affidato a gag tremende e la storia gira davvero a vuoto, sembra improvvisato (e forse lo è). Il sogno del ragazzo di farsi la dottoressa sembra ripreso dal film con la Fenech (che era sicuramente migliore) e non è per niente erotico né sexy. L'unico che strappa qualche sorriso è Vitali, che fa sempre lo studente arrapato, ma almeno lo fa bene.

Motorship 17/07/12 22:30 - 585 commenti

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Mettiamo anche che il filone delle commedie sexy-erotiche di questo periodo non annoveri dei kolossal, ma quando si scende così in basso ci si fa male. Il punto esclamativo lo do per il grande Gigi Ballista e per le nudità mostrate dalle splendide attrici presenti nel film (la futura pornodiva Karin Schubert, ma soprattutto la Galleani e la De Santis), il resto è fuffa. Vitali doppiato e insipido, spaesato a dir poco Gastone Pescucci che però qualche battuta delle sue la fa. Bella però l'ambientazione pisana.

Deepred89 2/05/13 00:33 - 3706 commenti

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Fiacchissima commedia sexy, resa particolarmente pesante dall'assenza di un protagonista vero e proprio (la macchietta di Alvaro Vitali non basta) e (ma questo già si sapeva) di una trama che non si riduca a qualche barzelletta di infimo livello. Divertenti le scene con Gigi Ballista, ma il resto si segue controvoglia e la piattissima regia non aiuta. Un paio di nudi integrali (Galleani e Schubert) fecero guadagnare al film un divieto ai 18, ma l'erotismo nel complesso scarseggia. Piacevoli le musichette di Alessandroni.

Stefania 28/06/13 19:09 - 1599 commenti

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Più sghembo della Torre di Pisa, città ove è ambientato, il film casca giù a pochi minuti dall'inizio, quando capiamo che, anche a volerlo giudicare solo con gli indulgenti parametri della commedia sexy più casareccia ("si ride?", "c'è pelo?"), è fallimentare comunque. Perché l'umorismo è proprio squallido, puerile, senza un briciolo di fantasia o di vera malizia, e il "pelo" è quello una Schubert già inspessita e una Galleani il cui unico sex appeal è l'essere... graziosa. Vitali frenatissimo, Ballista fa la voce grossa ma soccombe nello strame. Meglio cambiare corsia e reparto!
MEMORABILE: "Ho trentadue anni, ormai devo laurearmi e sposarmi..." "Sposarti?? Contro chi??"

Homesick 22/07/13 07:49 - 5737 commenti

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Che siano dottoresse, professoresse, supplenti o studentesse poco importa: sempre di raccolta di gag goliardiche e di nudi femminili si tratta. Le prime, di esito alterno, possono contare sui numeri di un arrapatissimo Vitali e di un dispotico Ballista; i secondi sul corpo della Galleani, laddove la Schubert si mostra solo alla fine, dopo essersi a lungo celata sotto camice bianco, occhiali seriosi e un’orrenda acconciatura à la Margaret Thatcher. Intermezzo “teutonico” con il trio Pellegrino-Felleghy-Turner che ripete una situazione già vista in Sessomatto e ne Il trafficone.
MEMORABILE: La bambola gonfiabile di Vitali; in sala operatoria; il bikini all’uncinetto della Galleani; Ballista e la De Santis in diretta ospedaliera.

Mco 25/02/16 21:53 - 2327 commenti

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Tre amici, poco intenzionati a seguire le lezioni universitarie, preferiscono ingegnarsi per studiare scherzi nuovi e così avvicinare il sesso opposto. Ma di fronte alla bellezza di una Karin Schubert eccitante nella sua "rotondità burrosa" perdono quasi la bussola. Le situazioni sono, più o meno, quelle classiche del filone (nudi, battute salaci, trivialità assortite) ma è il ritmo a mancare, con l'eccezione del duo Vitali-Ballista che riesce a strappare il sorriso a più riprese. Gineceo ben assortito, la De Santis su tutte. Per completisti.

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Faggi 19/06/16 00:55 - 1549 commenti

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Scombinato, triviale, senza capo né coda, barzellettaro e palesemente improvvisato in più sequenze. Un disastro del genere commedia (sexy e scollacciata) all'italiana. Eppure fa simpatia e qualche bella battutaccia non manca; ovviamente la densità di biancheria intima, cosce e nudi integrali è degna del tipo di prodotto. Volgare al giusto punto di cottura, può destare qualche curiosità per i nomi presenti nel cast. Sottoprodotto che interesserà sicuramente gli esegeti del trash italico anni '70.
MEMORABILE: Il nome del farmaco da somministrare a un'ingenua cameriera: "Mioduro"...

Pessoa 14/06/17 12:09 - 2476 commenti

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Commedia erotico-ospedaliera di Martucci che comincia tenendo un buon ritmo e qualche battuta decente. Ma dopo una mezz'ora scarsa le idee finiscono e la storia si sgonfia, con la sceneggiatura che si orienta verso la commedia parolacciara scopiazzando qua e là scenette già viste. Si salvano dallo sfacelo un volenteroso Pescucci e Ballista che, come purtroppo gli accadeva spesso, qui spreca la sua classe. Si sente la mancanza di attori veri e rimane un ennesima dimostrazione di come caratteristi e donne nude non bastino a fare un film. Povero!

Markus 23/09/19 12:38 - 3687 commenti

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Le peripezie sessuali (o presunte tali) di un gruppo di amici in ambito ospedaliero sono narrate da Gianni Martucci nella formula di Amici miei (l'ambientazione toscana, il gruppo di amici mattacchioni che si ritrovano al biliardo), senza però le stesse capacità né una storia altrettanto valida a supporto. Non si ride, ma al di là del mancato ghigno, anche sul fronte della commedia scollacciata c'è poco da contarci. L'aver poi promosso a protagonisti assoluti dei caratteristi non giova al risultato finale, che si assesta sull'assoluta mediocrità. Buona la OST.

Herrkinski 22/09/19 18:56 - 8112 commenti

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Commedia pecoreccia a sfondo ospedaliero molto povera che può contare solo sull'ambientazione pisana, su qualche gag di Vitali (non al top, ma gradevole per i suoi fans), sulla presenza di Ballista e su un discreto gineceo, perlopiù salvato dalla De Santis; ci sono comunque pochi nudi, l'erotismo scarseggia e la mancanza di un protagonista comico vero si sente, dato che Vitali e la sua combriccola - impegnati a fare il verso a Amici miei - risultano solo simpatici ma a livello di gag a dir poco modesti. Non male la ost, nello stile del periodo.

Noodles 23/11/21 22:41 - 2228 commenti

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Pur essendo stato girato durante il periodo d'oro della commedia sexy, si tratta di uno dei suoi esempi più deludenti. A parte Alvaro Vitali, mancano i principali rappresentanti del genere e la loro assenza si fa sentire. L'atmosfera del film è piuttosto ferma e monotona. C'è qualche gag simpatica ma la maggior parte sono scene e battute che non fanno ridere. La storia ha troppi momenti morti, per non parlare dell'imbarazzante storia d'amore Schubert-Zamara. Uniche consolazioni sono Gigi Ballista sempre in forma e la bella Orchidea De Santis. Da evitare.

Reeves 3/07/23 13:42 - 2216 commenti

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Modestissima commedia che sfrutta poco l'aspetto erotico nonostante la presenza di due star dell'epoca ed è pressoché incapace di far ridere nonostante la presenza di Alvaro Vitali. Insomma, un mezzo fallimento sotto ogni punto di vista. Il cinema popolare stava scomparendo e questo film fa parte di quelli che testimoniano l'imminente fine di quel tipo di cinema.
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  • Curiosità R.f.e. • 6/10/09 18:24
    Fotocopista - 826 interventi
    Doppiatori italiani:

    *Vittoria Febbi: Karin Schubert
    *Sandro Acerbo: Eligio Zamara
    *Vittorio Stagni: Alvaro Vitali
    *Michele Gammino: Angelo Pellegrino
    *Isabella Pasanisi: Ely Galleani
    *Micaela Esdra: [Gloria]

    doppiaggio: C.D.
  • Curiosità Homesick • 15/11/09 08:36
    Scrivano - 1363 interventi
    Dal blog di Orchidea De Santis (http://orchideadesantis.blogspot.com/2009/08/dottoresse-e-infermiere.html:

    Prima cosa che mi viene subito davanti è che Karin e Ilona mie partner in due diversi film, hanno partecipato, e forse per la Staller è stata l’unica esperienza, a uno dei pochi film non hard che in seguito avrebbero interpretato consacrandole Regine del genere.
    Certo che anche “ La dottoressa sotto il lenzulo” , come “ L’ingenua”, per poco non è scivolato sull’hard! Magari, chi sa, e forse qualcuno di voi potrebbe dirmelo, avranno fatto degli inserti speciali per veicolarli al pubblico a luci rosse , o per mercati esteri come è successo con “ La Nipote”. Mi arrabbiavo molto quando all’epoca qualche bacchettone si riferiva a me quale attrice di film hard che ora alla luce di quanto sopra mi è più chiaro.
    Ma torniamo a quello che mi viene in mente di quel periodo.

    1976 e se non ricordo male doveva essere fine estate il periodo in cui iniziammo le riprese a Pisa e dintorni (credo Tirrenia dove c’erano degli stabilimenti cinematografici molto attivi). La Flora film mi propose il ruolo di Italia nel film. Ero molto contenta di rincontrare e lavorare, dopo solo un anno di distanza dal “Il vizio di famiglia”, con Gigi Ballista con il quale avevo sviluppato un bell'affiatamento professionale e umano. Avevo proprio un bel feeling con quell’omone grosso con quella voce roca e sottile che faceva a cazzotti con la sua mole. La sua omosessualità era signorile, elegante, anche se invece questo era difficile constatarlo nei ruoli che spesso era chiamato ad interpretare. Anche Gastone Pescucci mi faceva allegria lavorarci e per un certo periodo ci siamo frequentati anche fuori dal set. Anche lui non ostentava mai il suo essere gay che mai risultava fastidioso, anzi era divertente vedere come e quanto ci giocasse.

    E ora passiamo alla banda degli assatanati veri o finti ma comunque giovani virgulti come Elio Zamara che tentava di essere serio e professionale ma a mio parere senza intravedere particolari qualità e penso abbia avuto una breve carriera com'è successo anche con Roberto Pace in arte Roberto Cenci Di Pellegino. Su quel set non conservo ricordi particolari, anche se per ragioni di copione eravamo molto a contatto. Comunque trovavo buffa la sua faccia e ricordo che ce la metteva tutta anche lui per dare del suo meglio, soprattutto quando lo prendo a ceffoni nella scena del film. Recentemente l'ho incontrato durante una cena in una tavolata di amici e non ricordavo proprio in che occasione l'avevo conosciuto e dire che non era l'unico film in cui ci eravamo incontrati; era stato mio partner in un altro filmetto, questo girato a Monaco di Baviera e chissà forse in qualche decamerone? Si ma a tutto questo ci sono risalita più tardi e quella sera lo guardavo senza che affiorasse nessun ricordo particolare, solo un viso familiare e niente più.

    Passiamo ora al divo per eccellenza: Pierino, al secolo Alvaro Vitali.
    Non ho mai legato particolarmente con lui, mi tenevo e lo tenevo a distanza tutte le volte che l’incontravo e non ricordo neanche in quali altre occasioni. Non so, ma penso, (e questo che sto per dire forse infastidirà qualcuno dei suoi numerosi estimatori) è che non ho mai visto in lui il genio dell’interpretazione. Per me Vitali si è semplicemente ispirato a se stesso. Tragica maschera, ridicola, di modi e parole che accentuano la volgarità, ma so anche che in questo sta il suo successo. Non è che voglio fare quella che si scandalizza per le battute sconce, o per le parolacce che anche io uso abbondantemente, ma penso che le volgarità debbano essere dette in un modo che non risultino fastidiose e a me come Vitali le proponeva mi infastidivano, come era fastidioso il suo modo di sedurre o fare complimenti pesanti, anche fuori dal set.

    Dulcis in fundo, e questa chicca me la sono lasciata in fondo, è la Galeani, giovane donna già madre, tormentata, disperata per essere stata lasciata dal marito che solo dopo molto tempo ricollegai alla stessa persona che mi aveva diretta in “ Arrivano i gatti”: Carlo Vanzina. Insomma non se ne faceva una ragione e non faceva altro che parlare di questa rottura. Ovviamente i particolari non mi sono rimasti impressi, ma ricordando le allegre festicciole che si facevano nella camera num ... dell’Hotel.... di Pisa e dintorni, dopo le riprese del film, capitanate dall’allegrissima, simpatica e disinibitissima Karin, posso immaginare perché il buon Vanzina, timido, impacciato, riservato, attento a non creare scandalo intorno a sè perchè molto identificato con il suo ruolo, si fosse liberato da una presenza imbarazzante come quella della Edy.
    Edy comunque mi è sembrata una fragile creatura.

    Sto per concludere e come potete leggere non riesco a descrivere altro che queste cose un pò da gossip. Forse l'Ammiraglio avrebbe voluto conoscere cosa accadeva sul set, ma per me il set è il dietro le quinte, quello che chi vede un film non conosce e in questo caso i miei ricordi vanno soprattutto nella descrizione di questo cast. Un allegro e goliardico gruppetto di giovani attori che, forse spinti anche dal tipo di storia del film, mi vengono in mente in momenti di sfrenata finta allegria tipica dei guitti.
    Ma la cosa che più risalta alla mia memoria riguardo questo film è stato quest’episodio che vado a raccontare.

    Mentre riposavo nella mia stanza d’albergo, venni chiamata nella hall con urgenza perché la mia Venus, una cagnetta tremenda che mi seguiva su ogni set, era stata trovata letteralmente attaccata in un amplesso con il cane della proprietaria dell’albergo. Questa scenetta era stata consumata proprio in piena hall sotto gli sguardi imbarazzati dei suoi ospiti. I due erano lì in mezzo alla sala, attaccati. Insomma, Venus era andata in calore proprio in quel periodo e io con fatica la tenevo sotto stretto controllo e per disperazione le proponevo una via di mezzo per farla quietare. Incontravamo spesso un vecchio cane nero sul lungomare in una delle passeggiate che facevo nei momenti di pausa del film. Il canetto era più o meno della sua taglia. Dalle mie considerazioni avrebbe avuto poche probabilità di fertilità, visto che non volevo farle fare cuccioli. Ma lei non ne voleva sapere, non gli piaceva quel vecchietto! Invece appena eravamo arrivate in quell’albergo, aveva adocchiato il fustone ed io la tenevo sempre e costantemente sott’occhio vigile. Però la forza dell’attrazione e la carica della natura è così forte che era riuscita ad aprire la porta della mia stanza evadendo. Ancora non so come avesse fatto e darsi da fare con quel magnifico maestoso esemplare di pastore belga che sotto i miei increduli occhi, la teneva appesa, sollevata un palmo dal pavimento in quell’amplesso bestiale.

    Quello si che fu un quadretto erotico... altro che dottoresse e infermiere finte!!!!
  • Curiosità B. Legnani • 15/11/09 12:07
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Homesick ebbe a dire:
    Dal blog di Orchidea De Santis (http://orchideadesantis.blogspot.com/2009/08/dottoresse-e-infermiere.html:

    ma ricordando le allegre festicciole che si facevano nella camera num ... dell'Hotel.... di Pisa e dintorni, dopo le riprese del film, capitanate dall'allegrissima, simpatica e disinibitissima Karin [Schubert]...


    Ma chi l'avrebbe mai detto... eh eh eh...
  • Homevideo Geppo • 9/10/10 22:27
    Call center Davinotti - 4285 interventi
    Vi avviso che il DVD di "La dottoressa sotto il lenzuolo" è già fuori catalogo da diversi mesi.
    La "Next video" è fallita.
  • Homevideo Deepred89 • 2/05/13 00:39
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Vietato ai minori di 18 anni, quindi tagliato per i vari passaggi televisivi su Mediaset, Iris, Happy Channel e 7 gold.
    A mancare all'appello tre scene: Vitali che spia la Galleani dal buco della serratura (45'), la divertentissima parte finale della scena di Ballista e l'infermiera "intercettati" dal televisore durante la lezione (50') e i preliminari in auto tra la Schubert e il promesso sposo (32').
  • Homevideo Ruber • 9/09/20 15:23
    Formatore stagisti - 9247 interventi
    Deepred89 ebbe a dire:
    Vietato ai minori di 18 anni, quindi tagliato per i vari passaggi televisivi su Mediaset, Iris, Happy Channel e 7 gold.
    A mancare all'appello tre scene: Vitali che spia la Galleani dal buco della serratura (45'), la divertentissima parte finale della scena di Ballista e l'infermiera "intercettati" dal televisore durante la lezione (50') e i preliminari in auto tra la Schubert e il promesso sposo (32').

    Ieri notte nella versione passata su rete4, la seconda scena tra Ballista e l’infermiera c’era, non sono sicuro delle altre perché lo visto già iniziato, comunque quella c’era.