Fuga dal mondo dei sogni - Film (1992)

Prendete un po’ di “Chi ha incastrato Roger Rabbit?”, mischiatelo con un pizzico di “Fritz il gatto”, assicurandovi però che i il disegnatore abbia un tratto più provocante e meno caricaturale di Jessica Rabbit e otterrete questo fantasy-film che sa molto di ibrido, a tratti volgarotto e in generale assai poco riuscito. I veri attori (detti carnosi) sono quasi più finti dei cartoni animati (a tratti, irritanti). Il ritmo è altalenante e la sceneggiatura non aiuta di certo. Si salvano solo i disegni (il fumettista ha comunque uno stile suo).

Non mi è piaciuto per nulla. Solitamente apprezzo film con contaminazioni con cartoni animati, ma in questo caso la pochezza della storia è evidente e parecchi attori non sono nulla di che (Brad Pitt su tutti). Poteva uscirne qualcosa di meglio.

Raramente la fusione tra cinema d'animazione e tradizionale fu così brutta e "nociva" Il film, infatti, è una pena sotto tutti i punti di vista (fatta eccezione per quello tecnico): regia sotto il livello di guardia, sceneggiatura senza un'idea che sia una ed anche gli attori forniscono prove imbarazzanti. Inguardabile.

Inutile fare paragoni con l'inarrivabile Roger Rabbit, anche se è evidente che Bakshi per il suo film si sia ispirato a quello di Zemeckis. Cool World non è né carne né pesce perché è troppo spinto per essere un film per bambini ma non è neanche così esplicito per essere un film per adulti; diciamo che Bakshi avrebbe dovuto osare di più e rendere il suo film "un po più" vietato ai minori (senza esagerare ovviamente). I disegni piuttosto grezzi non sono male e il film, nella sua mediocrità, si fa comunque vedere.

Pellicola bizzarra che unisce cartoni e live action alla Chi ha incastrato Roger Rabbit, anche se bisogna dire che Bakshi ci arrivò prima di Zemeckis, con le sue opere degli anni '70 e '80. Molto dark in certi punti e molto psichedelico, nello stile del regista. Il film più commerciale di quelli del cineasta americano, che emerse per un breve periodo dall'underground. Un piccolo cult.

Mix fra cartoni animati e riprese dal vero uscito qualche anno dopo l'analogo Chi ha incastrato Roger Rabbit, ma che sembra girato molto prima di Mary Poppins, tanto l'interazione fra personaggi disegnati e personaggi in carne ed ossa è goffa e mal riusciuta. Se a questo si aggiungono una trama stramba e prestazioni attoriali svogliate e/o imbarazzanti, ecco servito uno dei più trascurabili film del genere: difficile da portare a termine, dimenticabile appena possibile.

Bakshi ha sempre creduto che l'animazione fosse una forma di comunicazione adatta al pubblico adulto, mentre buona parte del pubblico statunitense pensa (fino a... ieri?) che sia adatta soprattutto al pubblico infantile e adolescenziale. Il Mondo Furbo è per gli adulti, sia animati sia carnosi, e se proprio ha un difetto è che Bakshi non ha avuto il coraggio (o l'opportunità legale?) di renderlo veramente crudo, lasciando Pitt e Basinger sempre a livello "provocante" ma mai "fattivo". Da vedere. Senza cult, senza esagerare, ma doverosamente da vedere.