The ringer - L'imbucato - Film (2005)

Un’allegra cavolata, che si lascia però vedere per tre quarti di pellicola (l’idea del tizio che per soldi finge di essere disabile per vincere le olimpiadi speciali non è niente male). E di spunti, nella prima ora, il film ne offre parecchi (studiare Forrest Gump, le prove, la lunga spiegazione ai disabili, gli allenamenti, al cinema, dal prete). Peccato che, nell’ultima mezz’ora, diventi troppo buonista, fino ad arrivare al finale letteralmente buttato via. Merita comunque una visione, anche solo per la prima metà. Bravi i veri disabili.

Dai un'occhiata alla sinossi e pensi che potrai godere di un po' di sana scorrettezza politica. Invece, dopo una manciata di minuti, ti trovi a rimpiangere che alla regia ed alla sceneggiatura non ci siano i fratelli Farrelly (e Jim Carrey, nonostante Johnny Knoxville si sforzi di imitarlo ad ogni fotogramma). Poi scorri i titoli di coda e leggi i loro nomi lì, tra i produttori. Ti sforzi allora, a posteriori, di trovar traccia, anche minima, di un loro intervento. C'è ed è concentrato nel personaggio di Gary, interpretato da Brian Cox.

Pare incredibile che questa innocua commedia abbia suscitato in patria polemiche e sia stata addirittura accusata di eccessiva scorrettezza politica. Nonostante i fratelli Farrelly alla produzione, la storia è gentile, il protagonista un pezzo di pane (Knoxville, il masochista di Jackass, cerca di imitare Jim Carrey ma si affida soprattutto ai ruzzoloni per terra), i veri disabili tenerissimi. Il tono è insomma da cinema parrocchiale, compreso finale edificante, salvato però da alcune scene carine e dal personaggio dello zio lazzerone (Cox).