Un tram che si chiama desiderio - Film (1951)

Un tram che si chiama desiderio
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Titolo originale: A Streetcar Named Desire
Anno: 1951
Genere: drammatico (bianco e nero)
Regia: Elia Kazan
Note: E non "Un tram chiamato desiderio".
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/07/07 DAL BENEMERITO HOMESICK
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Homesick 5/07/07 08:24 - 5737 commenti

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Teatrale e iperdrammatico, si segnala innanzitutto per l'eccellente recitazione degli attori, in primis i due protagonisti: la veterana Vivien Leigh, romantica e malata, e il quasi esordiente Marlon Brando, che affianca una serie di opposti eccessi che sfogherà nel bertolucciano Ultimo tango a Parigi, apparendo al contempo virulento e debole, crudele e tenero, sadico e indifeso, odioso e irresistibile, zotico e acutissimo. Perfetti pure Malden e la Hunter.
MEMORABILE: La famosissima entrata in scena di Brando con maglietta sudata e attillata che scatena da subito le pulsioni-tensioni sessuali della Leigh.

Cotola 16/07/08 00:30 - 9043 commenti

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Tratto dalla splendida piece teatrale di Tennessee Williams che si occupò anche della sceneggiatura, il film è semplicemente magnifico. Merito della notevole regia di Kazan e soprattutto di una eccellente prova degli attori tra cui spicca un Marlon Brando semplicemente memorabile (ma che vergognosamente non vinse l'Oscar) il cui abbigliamento, jeans e maglietta, è entrato nella storia del cinema oltre che nella memoria collettiva. Cinema allo stato puro che non ci si stancherebbe mai di rivedere.

Maineng 30/07/08 18:48 - 100 commenti

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Sicuramente un capolavoro, a mio modesto avviso, grazie alla bravura di Elia Kazan e dei due protagonisti. La vita per Blanche diventa davvero complicata quando si trasferisce dalla sorella Stella e suo marito! Marlon Brando agli inizi della carriera provvisto di grinta e, in questo caso, autentica faccia tosta. Vivien Leigh professionale al top nella parte della donna con problemi di personalità che cerca di mettere in salvo la propria dignità ad ogni costo ma inutilmente (luci soffuse per nascondere l'età e bugie). Bravissimo anche Karl Malden.
MEMORABILE: La sfuriata di Stanley mentre Blanche passa ore in bagno a lavarsi.

Stefania 28/04/10 03:09 - 1599 commenti

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Elettrizzante triangolo, con al vertice un Brando animalesco e puerile, bellissimo personaggio! Ma è Blanche ad accendere la miccia, nel già difficile menage tra la sorella e il cognato: semi-ninfomane (forse) pentita, donna sfiorita, che della rispettabilità può solo costruirsi un'apparenza, destinata a sbriciolarsi miseramente. Morboso e allusivo, magistrale crescendo di tensione emotiva e sessuale, in un domicilio coniugale che diventa zona di guerra, sullo sfondo di quel torpido, fascinoso e squallido quartiere di New Orleans...

Deepred89 4/12/11 16:37 - 3706 commenti

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Non è stato molto clemente il tempo nei confronti di questo celebratissimo film di Kazan. Nonostante il personaggio di Brando (peraltro non ancora all'apice delle sue potenzialità di attore) rimanga impresso nella memoria e nonostante la forza conturbante delle sgredevolezze intuite e accennate ma mai esplicitate, è difficile sorvolare su dialoghi tanto datati, con punte di letterarietà che rasentano la farneticazione (e il doppiaggio italiano non aiuta), o sulla discontinuità del ritmo narrativo. Per l'epoca una bomba, oggi solo un buon film.

Capannelle 13/12/11 11:12 - 4411 commenti

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Una storia classica su cui Kazan innesta elementi di modernità e gran vigore. A partire dall'ambiente sordido e sudaticcio di New Orleans dove si impone prepotentemente la presenza scenica di Brando-Kovalski che farà da contraltare alla delicata e terribilmente ambigua figura di Blanche, interpretata da una grande Leigh. Non meno bravo Malden nella parte di Mitch. A tratti troppo teatrale, specie quando Brando parte per la tangente, ma il secondo tempo offre diverse sequenze da ricordare.

Galbo 20/09/12 06:40 - 12392 commenti

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Verosimilmente il miglior film di Elia Kazan, tratto da un dramma teatrale di Tennessee Willimas. Una bellissima sceneggiatura (in parte dello stesso autore del dramma) e soprattutto la ricostruzione di un ambiente che trasuda umori e passioni. La carismatica presenza scenica di un Marlon Brando all'acme della sua fisicità e raramente così efficace, con il contrappunto della torbida e fragile personalità di Vivien Leigh. Di grande livello anche la prova di Karl Malden. Eccellente.

Mickes2 12/11/12 15:53 - 1670 commenti

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Cara dolce Blanche, odiosa e struggente allo stesso tempo, incompresa, intenta a rimanere dentro un sogno evadendo dalla realtà, vittima della sua stessa vena passionale e sentimentale, sofferente maschera di dolore celato dietro un passato luttuoso. La mentalità burbera, squallida e diffidente di un quartiere (Brando eccezionale) si scontra con la magia disincantata di uno sguardo fanciullesco e morboso cristallizzato nella fragile sensibilità (Leigh da brividi). E il desiderio che quel tram porta con sé non potrà mai essere vissuto.

Myvincent 29/04/13 19:07 - 3741 commenti

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Via col vento trova un tragico seguito con una storia tristissima di degrado, sfortuna, abusi. Un ambiente livido e squallido, il sudore e la promiscuità dei contatti fisici sono lo sfondo in cui si consuma l'uscita di senno di una donna fragile e poetica che non trova riscatto in alcun modo. La scena della schizofrenia finale è all'altezza di Viale del tramonto. Un classico senza tempo e dai significati universali.

Pigro 2/09/13 09:55 - 9666 commenti

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È la fotografia torbida la chiave di volta di questo film, dove gli anfratti segreti e malati del cuore si celano dietro ombre misteriose, solo a tratti solcati da fallaci sprazzi di luce. Così va in scena il balletto feroce del rapporto tra maschi muscolari e femmine trepidanti; così erotismo e follia si intrecciano nel buio claustrofobico di relazioni incandescenti. Un cult dal teatro di Williams, splendidamente diretto e interpretato, dove la passionalità travolgente da mélo barocco si tinge di squarci espressionisti che sfondano l’anima.

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Almicione 19/08/14 02:20 - 764 commenti

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Blanche vive in un mondo fantastico e irreale, ma è costretta a scontrarsi con l'"ordinarietà" della vita nonché la brutalità di Stanley; in pratica una moderna madame Bovary, quella interpretata dall'eccessiva e a tratti fastidiosa Leigh. La pellicola si regge completamente su questo e la breve storia fra Blanche e Mitch non rende di certo più entusiasmante il racconto. Brava la Hunter, mentre Kazan poteva essere più preciso. Forse un film pretenzioso, che non riesce a dire molto, né dal punto di vista sociale né da quello artistico.

Daniela 12/02/15 17:19 - 12662 commenti

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Blanche DuBois, donna dal passato tormentato e dalla personalità fragile, si trasferisce a New Orleans a casa della sorella, sposata con Stanley, un uomo rozzo che mal tollera le arie da gran dama dell'ospite... Pur smussato dallo stesso Williams rispetto all'opera teatrale, un dramma che trasuda sensualità: è nel sesso che Blanche ha cercato l'amore che non ha avuto dal marito suicida, è l'attrazione sessuale che spinge sua sorella a sottostare al marito, infine è sensualissimo il personaggio di Stanley. Film un poco datato, ma ancora molto valido per la prova eccellente di tutto il cast.
MEMORABILE: Brando in canottiera bianca, immagine entrata nell'immagine collettivo come simbolo di maschio rude e desiderabile

Joker1926 4/04/17 01:23 - 8 commenti

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La figura iconica di Marlon Brando è legata, in modo importante, a un regista come Kazan. "Un tram che si chiama desiderio" segna una via importante per l'attore. Il film trasmette un'atmosfera abbastanza devastante, l'impostazione resta quella teatrale per un film etichettabile come cinema d'altri tempi. Siamo in un'epoca ove è la prestazione attoriale a prevalere sui tessuti narrativi. Marlon Brando proseguirà con Kazan l'ascesa e anche il simile Pelle di serpente, conferma il ductus del cinema dei grandi attori.

Vito 31/05/17 08:24 - 695 commenti

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Ottimo dramma splendidamente diretto da Elia Kazan con un quartetto di attori da applauso continuo: la Leigh, la Hunter, Karl Malden e naturalmente il rude Marlon Brando in iconica maglietta attillata. Si distacca parzialmente dall'ambiguità del testo di Tennessee Williams ma rimane comunque un capolavoro senza tempo che riesce a far respirare un'atmosfera di forte disagio nello spettatore.

Paulaster 31/08/17 12:43 - 4417 commenti

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Un’esaurita Leigh va a vivere dalla sorella ma dovrà vedersela col marito. Giocato sulla contrapposizione delle interpretazioni, si trova sbilanciato per il ruolo di lei (ormai datato con dialoghi stucchevoli) che si scontra con un Brando (di ottima interpretazione), rude e maschilista. Pregevole l’ambientazione, che trasuda passionalità con la scelta non casuale di New Orleans. Finale che poteva essere nelle corde di Hitchcock per la tensione di chissà che colpo di testa poteva capitare.
MEMORABILE: Brando che urla “Stella!” da sotto le scale.

Magi94 6/04/20 23:20 - 952 commenti

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Mostro sacro della cinematografia classica americana che comunque si porta dietro tutta la pesantezza registica dell'epoca: di neorealismo non c'è traccia e la Nouvelle Vague è lontana anni luce. I dialoghi enfatizzati e barocchi e un certo senso di teatralità non riescono infatti a rendere abbastanza tagliente il ritmo e l'attenzione a tratti cala. Ciononostante, rimane un bel film per la straordinaria rappresentazione del personaggio della Leigh, che sì vive di teatro, in insanabile conflitto con la violenza fisica e verbale di Brando.
MEMORABILE: "Flores! Flores para los muertos!"; Il finale.

Fulleffect 11/09/21 11:05 - 107 commenti

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Tratto da una dei più celebri drammi teatrali di sempre, il film risulta essere una trasposizione abbastanza fedele i cui meriti però arrivano più dal soggetto che dalla realizzazione. A convincere pienamente c'è la regia di Elia Kazan che con eleganza dona il perfetto punto di vista ad ogni attimo della visione, oltre ad una prova del cast (ad eccezione della protagonista) veramente ottima. A deludere invece sono la piattezza di alcuni dialoghi tra i comprimari e una prova recitativa da parte di Vivien Leigh costantemente sopra le righe che smorza la vena tragica del personaggio.
MEMORABILE: Marlon Brando che supplica il perdona della moglie mentre lei lentamente scende le scale.

Noodles 26/01/23 18:21 - 2227 commenti

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La sofferenza della sfortunata Vivien Leigh e quella del suo personaggio erano molto simili, tanto che l'attrice finì per immedesimarsi in Blanche nei suoi ultimi anni. E infatti nell'interpretazione di questo ruolo è semplicemente straordinaria. Non è da meno l'iconico Marlon Brando. Sta forse qui la grandezza di questo film, tratto da una piéce, la cui esigua ma interessante trama è valorizzata dal cast. Un dramma oggi forse superato, ma è un'opera che chi ama il cinema non può non vedere. Ottima la fotografia in chiaroscuro, simbolo dell'anima tormentata di Blanche. Ottimo.

Bullseye2 13/06/23 22:01 - 396 commenti

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Più teatro filmato che cinema, nonostante Kazan sia stato indiscutibilmente uno dei più grandi e innovativi registi della settima arte; tuttavia, censure d'epoca a parte, il film rimane un capolavoro con un cast meraviglioso in tutti i ruoli (soprattutto Brando, Malden e una fantastica Leigh) nonché un'opera estremamente sincera sullo studio della psicologia umana senza ipocrisie né toni edulcorati; anzi, il marciume della storia e di una cadente New Orleans ha ancora un pessimo odore anche a settant'anni di distanza. Un capolavoro indimenticabile e irripetibile, da cineteca.

Mattatore 30/06/23 14:43 - 81 commenti

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Definitivo punto di svolta nel panorama cinematografico mondiale, tale adattamento si rivelò per Kazan e i suoi interpreti una tappa fondamentale per la rielaborazione del concetto di dramma moderno, impreziosito di differenti piani psicologici abilmente consegnati al grande pubblico. L'autore rispolvera e modella l'intera opera di Williams assegnandola a un Brando magistrale nei panni del rude ma sensuale Stanley Kowalski, posizionato in un'ossimorica ma vivacissima chimica con l'intricata figura di Blanche. Ne deriverà una fitta trama di attrazioni/repulsioni. Acuto e brillante.
MEMORABILE: Lo storico e imperdibile ingresso di Stanley in scena; La cena e la conseguente sfuriata; Il fosco rapporto tra Stanley e Blanche; "Hey Stella!".

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  • Curiosità Ciavazzaro • 3/12/09 11:11
    Scrivano - 5591 interventi
    John Garfield rifiutò il ruolo di Stanley,perchè non voleva essere oscurato dal personaggio femminile.

    Fonte:Imdb
  • Curiosità Columbo • 12/03/11 17:00
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Rifatto ben 2 volte per la TV.

    Rieditato nel 1993 con i 4 minuti a suo tempo censurati.

    (Fonte Dizionario Mereghetti)
  • Curiosità Lucius • 17/07/12 13:15
    Scrivano - 9051 interventi
    Nel 1992, la parodia dei Simpsons:
    "Un tram che si chiama Marge".