L'uomo che scambiava i cervelli - Film (1936)

Ottimo horror vintange, con la classica figura dello scienziato pazzo ben impersonata da Boris Karloff. Notevole anche la caratterista Anna Lee. L'idea di base (lo scambio di cervelli) sarà poi molto sfruttata nel cinema horror successivo. Stupisce solo il cambio di opinione finale di Karloff.

Horror fantascientifico d'altri tempi che, con la giusta taratura di "sospensione dell'incredulità", può essere pienamente goduto. È necessario non far caso a certi passaggi e dettagli un po' sbrigativi e specialmente al finale tirato per i capelli e moralista. Gli ingredienti d'atmosfera, di estro narrativo e visivo, nonché di caratterizzazione dei personaggi (tutto sommato ben cucinati) ne fanno un oggetto divertente e originale.

Esile horror, di ascendenza quasi lovecraftiana (la mente che trasmigra da un corpo all'altro), che viene nobilitato da una semplice presenza: Karloff. Boris Karloff, infatti, con la sua zazzera canuta e lo sguardo sarcastico, riesce a infondere un tono crudele all'intera pellicola. Davanti a lui scompaiono la scienziata biondina, lo spasimante belloccio, l'aiutante freak, l'amore impossibile e ogni luogo comune. Purtroppo la sceneggiatura, almeno stavolta, non aiuta, accontentandosi di un lieve brivido di genere.