Il paese incantato - Film (1968)

Il paese incantato
Lo trovi su

Location LE LOCATIONLE LOCATION

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Esordio anticonformista per Alejandro Jodorowsky, che già in questo FANDO Y LIS (tratto da una pièce di Fernando Arrabal di cui Jodorowsky curò la regia nel 1961) mostra chiaramente di cosa è fatto il suo cinema: una storia minimale (Fando e la sua amica Lis, paralitica che lui trasporta sopra un carrello, se ne vanno per paesaggi rocciosi alla ricerca della magica città di Tar) viene usata come base per far incontrare ai due protagonisti una serie di personaggi uno più bizzarro dell'altro. Imbevuto di un surrealiamo che si avvicina molto alla poesia pura, il film, pur godendo di alcuni momenti indubitabilmente suggestivi e "forti" (all'epoca della sua uscita il Messico gridò allo scandalo) fa...Leggi tutto già comprendere quanto il cinema di Jodorowsky non sia davvero un cinema "per tutti": non solo per l'insieme di simboli e riferimenti non accessibili a chiunque quanto, e in massima parte, per la lentezza narrativa, la quasi totale assenza di dialoghi, l'evidente carenza di un senso logico che riesca in qualche modo a dare una "forma" unitaria al lavoro del regista. In pratica assistiamo a una serie di incontri "on the road" ai quali Fando (e di conseguenza Lis) reagisce spesso sorprendendoci per la sua distanza dal pensiero comune. A lungo andare un viaggio iniziatico sfibrante, che l'assenza di colore penalizza più del previsto (se consideriamo come nei lavori successivi il colore diventi un ingrediente fondamentale delle visioni jodorowskiane). Sei o sette scene splendide (vedi quando i due si rovesciano addosso secchi di vernice), ma per il resto estenuanti camminate tra le rocce e lunghi silenzi.

Chiudi
TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Mco 15/07/09 17:30 - 2328 commenti

I gusti di Mco

Fantastico puro questo viaggio di Jodo nel territorio della ricerca della gaudiosa pace interiore, fatto di simbiosi uomo-donna (il claudicante cammino verso il gaudium è comune ad entrambi i personaggi) e violenza visiva (la scena dell'ammucchiamento di cadaveri) con la sicurezza dell'irraggiungibilità del traguardo finale. Per tutto l'esercito di amanti del regista cileno.

Cotola 11/07/11 23:52 - 9052 commenti

I gusti di Cotola

Non facile come tutti i viaggi iniziatici, il primo film del regista cileno contiene in sé già tutta la sua poetica e le caratteristiche del suo cinema: forte impronta surrealista, debiti verso il teatro della crudeltà, ritmo abbastanza dilatato, sviluppo della trama antinarrativo e non sempre legato da una ferrea logica, accumulo di simbolismi non sempre di facile accesso Eppure è difficile, almeno a tratti, non farsi ammaliare dalla ricerca dei due personaggi e certe scene risultano sicuramente azzeccate. Puro Jodorowsky, quindi non per tutti: prendere o lasciare.

Ford 4/11/11 13:22 - 582 commenti

I gusti di Ford

Easy rider surreale dal montaggio filmico e intellettuale a tratti davvero spossante, girato perché anche lo spettatore si senta un pochino in quel mood. Non-sense a palate, anzi, a secchiate (la scena più bella del film, tutto è bianco ma in pochi secondi la colorazione s'inverte a secchiate di vernice), recitazione sopra le righe, perfetta simbiosi con la musica (che bella l'orchestrina iniziale) e tanti momenti di dubbia morale (fantastica la scena del cimitero); un film che vive di attimi.

Pigro 12/02/13 09:27 - 9671 commenti

I gusti di Pigro

Jodorowski riscrive la pièce originaria di Arrabal sul viaggio dei due innamorati verso la città perfetta, disseminando lungo il percorso inquietanti incontri che lo trasformano nel viaggio anarchico dell’essere uno e bino dentro il proprio sé. La waste land è abitata da apparizioni visionarie e simboliche che sembrano sfuggite da un quadro di Bosch per ricadere in un incubo senza fine in cui si frulla il rimosso indicibile della nostra psiche. Tra surrealismo necrofilo e crudele, esoterico e ridanciano, una pellicola di frizzante follia.

Lucius 14/05/13 19:26 - 3015 commenti

I gusti di Lucius

L'opera en travesti del bislacco regista riesce a incuriosire e per certi versi a sorprendere lo spettatore, complice anche un tessuto narrativo irregolare innestato in un singolare bianco e nero. Il paese incantato è per i due innamorati come la terra promessa, ma la destinazione è ardua da raggiungere e i due protagonisti rischiano di impazzire quando si rendono conto che il loro viaggio è come un cane che si morde la coda. Visionario, grottesco, surreale e con uno stile quasi insostenibile. Sei pronto a marciare?

Fauno 4/02/15 01:36 - 2212 commenti

I gusti di Fauno

Il messaggio lanciato, malgrado la complessità di certe metafore, è forte e chiaro: l'indifferenza di materialisti e reazionari davanti allo sfacelo e il loro tentativo di succhiare linfa vitale a chi è colmo di spirito, a chi vuole andare oltre. I nostri due eroi però non arriveranno mai a completare il percorso verso un luogo beato, pur ritrovando sul loro cammino incubi e sogni spesso amplificati, rivivendo presenze ed esperienze fondamentali... non ne usciranno arricchiti al punto da potersi amare e capire nel modo giusto. E quello non è più metafora...
MEMORABILE: Il gioco del "se" è straordinario, come la scena dei morti viventi e l'incontro con la madre; Su tutte la scena del tamburo, che avevo interpretato bene!

Fabbiu 29/09/15 21:15 - 2146 commenti

I gusti di Fabbiu

Un uomo Tantalo e la sua donna paralitica compiono un viaggio (un viaggio come in El topo, o ne La montagna sacra) verso un'utopica terra promessa e irraggiungibile, con l'esplorazione di se stessi, i propri drammi e le proprie ossessioni (più del regista che dei personaggi); ma a differenza dei titoli più noti, almeno interpretabili nella simbologia mistica e religiosa partorita dalla mente del poliedrico cineasta, qui tutto è manifestato nella forma più pura dell'allegoria, rivolta anche troppo allo spirito criptico, critico ma indecifrabile.

Pinhead80 30/12/20 21:23 - 4765 commenti

I gusti di Pinhead80

Il primo lungometraggio di Alejandro Jodorowsky non poteva che essere una sorta di road movie surrealista che mescola elementi di questa corrente alla psicomagia. Attraverso un deserto ostile e inospitale abitato da personaggi bizzarri che portano a braccetto la vita e la morte in un cul-de-sac disperato, si arriva alla città magica di Tar. Per i protagonisti diventa una meta utopistica che può essere raggiunta solo dopo aver provato ogni tipo di umiliazione e sopraffazione. Alcune scene sono di una potenza e di una forza tale da poter essere considerate disturbanti anche oggi.
MEMORABILE: Le inaccettabili umiliazioni perpetrate da Fando e subite da Lis.

Thedude94 8/12/21 23:31 - 1097 commenti

I gusti di Thedude94

L'esordio al cinema di Jodorowsky è spiazzante, surreale e contiene tutto ciò che è e sarà la poetica del regista. Infatti, al di là della trama, che risulta essere abbastanza confusa e poco comprensibile, la bellezza del film sta tutta nel montaggio e nella scelta delle inquadrature. Il regista vuole a tutti costi sconvolgere e in parte riesce a farlo, mettendo in scena i lati più profondi della sessualità e della violenza umana. Alcune scene sono anche difficilmente digeribili, per via dell'esagerata assurdità, ma nel complesso il tutto è originale e molto artistico. Non male.

POTRESTI TROVARE INTERESSANTI ANCHE...

Spazio vuotoLocandina El topoSpazio vuotoLocandina La montagna sacraSpazio vuotoLocandina In the name of the king: Two worldsSpazio vuotoLocandina Bleach
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Pigro • 12/02/13 09:29
    Consigliere - 1661 interventi
    Segnalo un errore nel papiro davinottico: l'originario lavoro teatrale “Fando y Lis” non è di Jodorowski, ma di Fernando Arrabal. Va comunque precisato che dell'opera teatrale rimane soltanto l'idea di fondo dei due personaggi che vogliono andare in questa città ideale, ma l'intero svolgimento del film è di sana pianta di Jodorowski.
  • Discussione Zender • 12/02/13 11:26
    Capo scrivano - 47801 interventi
    In realtà, riguardando in velocità sul Mereghetti, sembrerebbe che Jodorowski avesse messo in piedi un lavoro teatrale tratto da Arrabal, e credo sia questo a cui si riferisce il Davinotti. Ovvero un lavoro teatrale "suo" tratto da Arrabal.
  • Discussione Pigro • 12/02/13 13:00
    Consigliere - 1661 interventi
    Sì, in questo senso è esatto. Cioè: Arrabal ha scritto il testo, poi Jodorowski ne ha fatto la regia teatrale nel 1961, dopodiché sempre Jodorowski nel 1968 ne ha fatto un film, ma - come lui stesso ha dichiarato - senza neanche più rileggere il copione. Il risultato è che mentre lo spettacolo teatrale rimaneva fedele al testo di Arrabal, il film è tutta un'altra storia con altri personaggi e un altro testo: rimane solo l'idea di due personaggi che vanno verso una città. Al punto che Arrabal, quando vide il film, ci rimase molto male perché non aveva nulla a che fare né col suo testo né con lo spettacolo.
  • Discussione Zender • 12/02/13 15:11
    Capo scrivano - 47801 interventi
    Comunque sia effettivamente il papiro non era chiarissimo e l'ho abbattuto, utiilizzando parte della tua frase per la parentesi illuminante. Grazie.
  • Homevideo Xtron • 16/11/14 18:04
    Servizio caffè - 2152 interventi
    Il dvd RAROVIDEO è letterbox e interlacciato