Fiore di cactus - Film (1969)

Una delle interpretazioni meno memorabili di Ingrid Bergman, che non pare a suo agio in questa commedia sofisticata. A dirla tutta, neanche Walter Matthau, peraltro nel ruolo, sforna un'interpretazione memorabile, per cui si finisce col ricordare di più un interprete di contorno, Jack Weston, che ha l'unica battuta indimenticabile (e macabra) del film.

Brillante commedia diretta dallo specialista Gene Sacks ed interpretata da un sempre in forma Walter Matthau, da un'algida (ma non troppo) Ingrid Bergman e da un'allora giovanissima Goldie Hawn; ottimo anche, in un ruolo di contorno, Jack Weston. Il ritmo è elevato e i dialoghi brillanti, come si conviene ad un film di questo tipo, per cui il divertimento è assicurato. Nonostante le quasi quaranta primavere sulle spalle, è un prodotto ancora estremamente godibile.

Divertente commedia diretta da Gene Saks e tratta da un'opera teatrale la cui struttura viene chiaramente mantenuta nella trasposizione cinematografica. La storia del dentista che per liberarsi dell'amante appiccicosa convince una seria infermiera (segretamente innamorata di lui) a farsi passare per sua moglie, è una piacevole commedia degli equivoci non priva di una morale di fondo, la cui riuscita è dovuta ad una sceneggiatura ben scritta, una regia personale e un'ottima prova di tutto il cast.

Delizioso, non c'è altra parola. Commedia maliziosa senza volgarità, davvero sofisticata. Uno scapolo incallito, un'austera "signorina", una fanciulla svitata, un aspirante scrittore bohémien... Finzioni, civetterie, ripicche, alla fine tutti ottengono ciò che vogliono, cioè l'opposto di quello che erano convinti di volere! Menzione speciale per Ingrid Bergman, "fiore di cactus" e luminoso tramonto.

Dentista dongiovanni per evitare imbarazzi con la giovanissima amante si inventa una moglie restia a concedere il divorzio ed è poi costretto a ricorrere alla propria assistente per impersonare la consorte inesistente. Equivoci a non finire, prima di un riassestamento delle coppie più consono alle rispettive generazioni. Commedia brillante gradevole anche se non eccelsa: Matthau è sempre una garanzia, ma la Bergman non sembra molto a suo agio nel ruolo della bacchettona che si rivela donna affascinante e desiderabile. Simpatico Weston.

Simpatica e riuscita commedia fine anni '60. Delicata e nello stesso tempo seducente, con un Walter Matthau sempre straordinario, qui dentista che si fa credere sposato per evitare "complicazioni" sentimentali. Brave nel ruolo anche le interpreti femminili destinate a intrecciarsi volutamente e non con il guascone professionista. Non possono mancare gli equivoci e quindi le varie disavventure. Spassoso.

Titolo letteralmente tradotto e non poteva essere altrimenti, vista l'importanza di questa straordinaria fioritura. Protagonisti tutti molto centrati, ma direi che la Hawn è particolarmente adatta e riesce a emergere tra due mostri sacri come la Bergman (che a me ha dato l'impressione di "concedersi" in un ruolo "minore", ma lo fa bene) e un Matthau invece molto a suo agio nel ruolo del dongiovanni che cerca di sfruttare tutti a suo vantaggio. Un Weston viscido quanto basta completa il cast. Una vera commedia (di provenienza teatrale) molto divertente.

Commedia abbastanza deludente, visto anche il grosso calibro attorico dei due protagonisti. Gli anni si sentono tutti, quasi avesse una data di scadenza (da visionare possibilmente entro...). A parte il sapere già come andrà a finire per tutti (e questo dopo una decina di minuti di pellicola), è abbastanza evidente, che anche Matthau e la Bergman sapessero bene di non essere al cospetto di una sceneggiatura particolarmente brillante. Certo, le battute non mancano, ma siamo proprio ai botta e risposta da massimo un sorriso, Se non altro, gli occhioni della Hawn sono sempre uno spettacolo.

Parecchio invecchiato, nonostante la struttura solida che presumo venga dal testo teatrale, con Matthau un po’ annacquato e un clamoroso miscasting, la Bergman, del tutto fuori parte. Ci sarebbero voluti più cinismo, più cattiveria, più ritmo. Invece si passa da una scena all’altra facendo fatica a sorridere, non dico a ridere. Forse il conflitto generazionale è troppo lontano da noi, forse semplicemente il film è venuto male. I più divertenti sono i pazienti di Matthau, ed è tutto dire.

Splendida commedia che trova in Matthau un'interprete ideale anche solo per la mimica utilizzata nelle situazioni più intricate. Certo, avere in squadra la Bergman fa la differenza eccome, ma la sorpresa più inaspettata viene dalla Dawn, allora ventiquattrenne praticamente agli esordi, che si dimostra già interprete tanto matura in malizia quanto sfrontata nei suoi vitalistici "enti". Decisamente un prodotto superiore alla media, che si rivede con piacere.

Deliziosa commedia tratta da una pièce, materia che Gene Sacks è sempre abile a modellare. Quasi tutta la vicenda si svolge ovviamente in interni. Pochi personaggi ma buoni, con un cast tutto particolare. Accanto a Walter Matthau si staglia una Ingrid Bergman invecchiata ma sempre sul pezzo e perfetta per la parte assegnatagli. Ottimi anche la svampita Goldie Hawn e tutto il cast di contorno. Vicenda che non presenta grossissime novità ma che non cala mai di ritmo e porta ad una visione piacevolissima e molto scorrevole. Solita regia ordinata di Gene Sacks. Molto buono.

Dentista si finge sposato per frequentare una giovane ragazza. Commedia sofisticata all'inizio, con discreto ritmo, e romantica poi. La pecca maggiore risiede nel cercare di svecchiare il duo protagonista inserendolo in un contesto hippy, perché l'amalgama non funziona. La Bergman è teatrale come recitazione e nient'affatto spontanea; Matthau ha i tempi giusti ed è più a suo agio. I vari scambi delle coppie alla fine sono telefonati e si aspettano i titoli di coda.