Riuscito prodotto Disney con almeno tre armi vincenti: i personaggi, come il cattivone, Jafar e il suo pappagallo sono spassosi, ma su tutti domina il genio, doppiato egregiamente da Proietti (bravissimo anche Williams nella versione originale). Quando appare il divertimento è assicurato, con canzoni, trasformazioni e magie clownesche. I disegni (plastici, colorati con tinte splendenti e accattivanti) e l'umorismo rendono poi il tutto piacevole. Qualche rallentamento c'è, soprattutto quando sono in scena solo Aladino e la sua bella. Ma resta notevole e da vedere.
MEMORABILE: Il genio dà una dimostrazione delle sue capacità; Jafar e pappagallo spalmati dietro al portone.
La magia grafica della Disney e l'ambientazione orientale da mille e una notte costituiscono una miscela che fa grande questo cartone. A sorpresa il protagonista (e la sua principessa) sono un po' in ombra (i momenti in cui compaiono loro sono i meno divertenti) sovrastati dai veri protagonisti del film: il genio, vero e proprio monumento di comicità, a cui Williams (e Proietti in Italia) presta l'eloquio e Jafar, uno dei migliori e più riusciti cattivi della storia della Disney, deliziosamente perfido con una spalla "volatile" altrettanto valida.
Notevole, ma sarebbe interessante conoscere il parere di uno spettatore della cultura che ha prodotto la fiaba originale (non dimentichiamo che il pur ottimo Pinocchio presenta un burattino in tenuta tirolese...). Grandissimo il personaggio del Genio. Indimenticabili i blu delle notti d'Oriente, almeno a noi che abbiniamo quel blu all'oriente, senza essere certi che quei colori, laggiù, dominino pure i paesaggi della notte...
Buon lungometraggio disneyano che narra la storia del giovane ladro Aaladdin, che si innamorerà (corrisposto) della figlia del sultano ma dovrà vedersela contro il temibile consigliere Jafar. Il film è caratterizzato da una buona animazione (con alcuni curiosi tocchi sexy, nel finale), un'ottima caratterizzazione dei personaggi e una storia che nel finale trova buone trovate (la clessidra, solo per citarne una).
Bellissimo lungometraggio della Walt Disney che trae ispirazione da un'antica storia delle mille e una notte: quella della lampada di Aladino. L'animazione è molto curata e si intravedono ogni tanto, in qualche sequenza, i primi accenni di grafica computerizzata (come quando il tappeto volante sfreccia nella grotta). Oltre ad essere avvincente è anche divertentissimo, specie per il grandissimo personaggio del Genio doppiato molto bene da Gigi proietti (R. Williams nell'originale). Molto carine anche le canzoni.
Buon luongometraggio che però, al pari dei lavori Disney più recenti, non può competere con i classici, limitandosi ad essere un buon film più o meno d'avventura con solita moraletta incorporata. Detto questo, l'opera è godibile soprattutto per il personaggio del Genio, seguito da Jafar e dal Pappagallo.
Simpatico film d'animazione (targato Disney) che si ricorda soprattutto per il pirotecnico personaggio del genio (che in italiano è doppiato da un Proietti in gran forma). Per il resto la tecnica è notevole come al solito, mentre la storia è piuttosto usuale ma in ogni caso scorrevole e godibile.
Fantastico film prodotto dalla mitica Walt Disney. Il doppiaggio è davvero ben fatto, Proietti fa scintille (il Genio è doppiato ottimamente) e il lavoro di restauro ad opera della Walt Disney è accurato in tutti i campi, sia sonoro sia visivo. Simpatiche canzoni e protagonisti (per primo il genio, poi il Pappagallo e poi Jafar). Buona caratterizzazione dei personaggi. Morale scontata come sempre (i poveri di liquidi non è detto che siano poveri di animo; e i poveri possono diventare ricchi). Davvero un bel cartone.
MEMORABILE: Dimostrazione del genio nella grotta, scimmia trasformata in animali.
Si parte dalla solita fiaba d’amore, ma finalmente la Disney abbraccia i ritmi del moderno cinema d’avventura, da Indiana Jones in poi. Una modernizzazione rafforzata anche dalle gag, dalle citazioni pop-cinefile e dal disegno più spigoloso e bidimensionale (vicino più ai Looney Tunes della Warner che alla Disney). Divise i puristi, rimane un capolavoro. Morto Howard Ashman, Alan Menken (La Sirenetta) completò le musiche con Tim Rice (Il re leone).
Divertente e dal notevole ritmo comico, il cartone può contare su un'animazione di alto livello (soprattutto a livello cromatico) e su alcuni personaggi davvero riusciti: i due perfidi complici Jafar e Iago e soprattutto uno spassoso Genio doppiato in italiano da Gigi Proietti. Fra canzoni, paesaggi esotici e battute a raffica, il film scorre pressoché senza intoppi, con qualche calo nel ritmo quando rimangono in scena solo i due protagonisti (quasi inevitabile nelle storie d'amore firmate Disney).
Pensavo a un prodotto per bambini buono ma non straordinario. Mi sono dovuto ricredere. La ambientazione medio orientale ha un esotico appeal e costituisce l'ottima cornice di una storia che catturerà grandi e piccini. Il film raggiunge livelli da ottovolante quando entra in scena il genio della lampada con spassose e mirabolanti battute e una animazione perfetta. Cito anche il divertente pappagallo del perfido Jafar (sua putritudine). Mai un momento di stanca. Le essenziali parti melense sono state ben calibrate e non infastidiscono.
Non male. Fa molto il Genio, figura debordante che si mangia gli altri personaggi (positivi), ma in generale la tenuta è discreta. Non uno dei picchi della Real Casa, ma divertente. Giustamente onnielogiata la prestazione di un incontenibile Gigi Proietti in sala di doppiaggio.
La conferma della rinascita Disney dopo la Sirenetta, un ottimo film d'animazione che unisce tecnica a una storia banale ma dove batte un cuore sincero. I personaggi sono quelli che si ricordano di più: dal chiacchierone Iago al viscidissimo Jafar (doppiato ottimamente dal grande Massimo Corvo) e ovviamente al Genio con il mitico Proietti. Le canzoni tradotte sono così così, in originale sono davvero belle e aggiungono alla pellicola, invece di sottrarre come poi succederà in seguito. Indubbiamente un classico moderno di animazione.
MEMORABILE: "Urrà! Sia lode all'eroe trionfatore! Parapapapaaaaa!"; "Oh lo vuoi un biscotto bel pappagallino? Vuole sempre il suo biscottino!"
Graficamente ineccepibile, Aladdin è un altro dei successoni Disney al quale non si può negare la visione. Dal punto di vista musicale è, secondo me, inferiore ad altri lavori Disney, ma sull'altro piatto della bilancia si fa sentire il peso del Genio, che con battute a raffica e una versatilità alla The Mask s'impadronisce della scena con ventate di simpatia. Molto bello.
Un ottimo film di animazione che nonostante l'ambientazione "esotica" non farebbe sperare molto in bene per un repertorio che fino agli anni 80 aveva tratto quasi unicamente la sua ispirazione dalle fiabe classiche europee. Il ritmo è ben tenuto e anche i dialoghi risultano ottimi, specie quelli che implicano il Genio (doppiato ottimamente da Gigi Proietti nella versione italiana) e Jafar con il pappagallo Jago. Veramente godibile, dall'inizio alla fine.
MEMORABILE: Le battute del Genio: divertentissime!
L'inizio è un po' stentato, sia per ritmo che per banalità delle situazioni, ma dall'arrivo in scena del Genio le gag partono a raffica e diventa molto difficile trattenere le risate. La trama anche si fa più avvincente, con Jafar che si dimostra uno dei migliori cattivi Disney di sempre. Impareggiabile il doppiaggio originale di Williams, vera forza della pellicola. Ottima l'animazione e i brani musicali sono tra quelli più riusciti di tutti i classici. Notevole.
Tra i cartoni della Disney è uno dei più riusciti: sempre coerente, visivamente fantastico e, per noi, beneficato da un doppiaggio miracoloso: Proietti è davvero un grande, sia sul palco di un teatro sia nel prestare la voce. Mi riprometto sempre di vedere la versione americana con Robin Williams, anche se penso che il doppiaggio italiano non avrà nulla da invidiare. Colonna sonora di gran classe.
Il punto di forza è senza dubbio il Genio di Proietti, il cui ricordo era in me così vivo che ho voluti farlo apprezzare anche a mio figlio. Per il resto mi ero scordato che è praticamente una specie di musical, il che depone decisamente a suo sfavore, soprattutto nei momenti amorosi tra Aladdin e Jasmine, veramente a rischio esplosione glicemica. La qualità del disegno è però alta e i personaggi hanno tutti il loro perché, dal cattivissimo Jafar al suo pappagallo Iago giù fino alla scimmietta Abu. Classico moderno.
Bel cartone che diverte e intrattiene anche chi non ha più 5 anni; Splendida l'ambientazione in Arabia, ma persino meglio la caratterizzazione di diversi personaggi (in primis il genio e il cattivissimo Jafar), che rubano completamente la scena al protagonista e a Jasmine. Si cominciano a intravedere anche le prime scene disegnate al computer. Superbo il doppiaggio italiano, con un Gigi Proietti davvero in forma.
La storia, tratta dalle Mille e una Notte con alcune libertà, è fra le più note e ha avuto nel tempo varie trasposizioni sullo schermo: qui è declinata in chiave musical e con una eccellente animazione, del resto in linea con quella di altri classici Disney del periodo. Se i personaggi principali risultano piuttosto scialbi e gli intermezzi sentimentali banali, godibilissimi risultano invece il Genio (ottimamente "doppiato" in italiano da Proietti) col suo fuoco di fila di trovate e trasformazioni, il perfido Jafar e il suo compare Jago, pappagalletto dentuto e stizzoso.
Rivisitazione disneyana della fiaba "Aladino e della lampada meravigliosa". La trama, pur quasi completamente cambiata risspetto a quella originale, si fregia di un genio con la voce di Robin Williams in originale (da noi, invece, c'è Gigi Proietti a doppiare) e di un Aladino, ladro di buon cuore, innamorato di una principessa che come mascotte ha una tigre. Simpatici la scimmietta Abu e il tappeto volante in CGI. Buone le canzoni intonate da soprattutto da Massimliano Alto (Aladdin) e Maura Cenciarelli (Jasmine), azzeccato l'infido gran visir Jafar.
MEMORABILE: Jafar che, scoperto chi è Aladdin, ricanta la canzone del Principe Alì alla sua maniera; Le sfolgoranti e incisive battute del genio.
Nato nel solco de La sirenetta e La bella e la bestia, il film prosegue lo straordinario filotto artistico della "nuova Disney", caratterizzandosi per un ritmo pirotecnico e un mood umoristico degno di una screwball comedy. Più che la storia (comunque ben congegnata), a risultare memorabile e polarizzante è la costruzione dei personaggi: dal secco e affilato Aladdin (che ha il suo contraltare nell'anguilloso Jafar) al vulcanico Genio (Williams doppiato da Proietti), per non parlare della sensuale Jasmine. Apicale il sound di Ashman, Menken e Rice.
MEMORABILE: Le canzoni "Friends like me" e "Prince Alì"; Le avance di Jasmine a Jafar per coprire Aladdin.
Musker e Clements si giocano la carta orientale per questo classico Disney diventato iconico più per i suoi stravaganti personaggi che per la storia. A livello di regia e animazione la qualità è indubbia, le scene sono divertenti e musicate alla perfezione e riescono a trasmettere degnamente l'ambientazione da Mille e una notte. Come dimenticare il genio della lampada e la sua prima esilarante apparizione? Film da rivedere più volte per cogliere aspetti diversi e continue citazioni ai film della casa madre.
Un classico Disney della rinascita anni '90. Se l'impostazione musical risulta piuttosto marcata, va ammesso che molte canzoni restano scolpite nella memoria (l'entrata del Principe Alì è d'antologia; l'esordio del genio, anche). Visivamente superlativo - la Caverna delle Meraviglie, Agrabah - e retto da un ottimo doppiaggio italiano, il lungometraggio d'animazione si distingue per i personaggi non protagonisti (il Genio letteralmente sugli scudi; il mellifluo Jafar con spalla pennuta a seguire). Forse non il capolavoro della casa americana, ma si vola su livelli medio-alti.
MEMORABILE: La discesa nella Caverna delle Meraviglie; L'entrata del Principe Alì; L'apparizione del genio; Le trasformazioni di Jafar.
Classico Disney anni Novanta che si allontana gradualmente dai fasti dell'epoca d'oro. La trama è risaputa e viene dato molto risalto al pappagallo del perfido antagonista. Tante canzoni e umorismo sottotono, a malapena risollevato dal Genio interpretato nell'edizione italiana da Gigi Proietti, degno contraltare di Robin Williams. Jafar è un ottimo cattivo e il tema musicale principale, che poi diverrà la sigla dell'omonima serie animata, è affascinante come i paesaggi orientali. Gradevole, ma non irresistibile.
Grande classico della Renaissance disneyana, che segna un punto di svolta dinamico ed energizzante per la casa di produzione di Burbank: senza tralasciare la componente favolistica e romantica che ne avevano contraddistinto i recenti successi, Clements e Musker occidentalizzano liberamente il noto racconto arabo (probabilmente siriano in origine) firmando un vero trionfo di musiche, colori e gag, che trovano nella dirompente e mutevole figura del Genio (eccellente il doppiaggio di Proietti, che sostituisce egregiamente Robin Williams) il perfetto punto di fuga. Da vedere e rivedere.
MEMORABILE: Le animazioni in 3D (un po' primitive); Le canzoni di Menken e Price; Jafar ride; Il Genio in versione "titanica"; Il cobra gigante nel climax finale.
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CuriositàRaremirko • 24/03/14 00:23 Call center Davinotti - 3862 interventi
I disegnatori caratterizzarono le fattezze di Aladdin riferendosi ed ispirandosi a quelle di Tom Cruise.
Fonte: articolo dedicato a Tom Cruise presente sul numero 13, giugno 1994, del fumetto Minni & company
guarda ti dico subito che non ho proprio intenzione di suscitare polemiche a ferragosto e per un film della Disney però una cosa te la devo chiedere: capisco che non si possono fare riferimenti a a calciatori e cose varie che dopo un po' non si capisce più a cosa ci si riferiva. Al limite arrivo a comprendere che può dare fastidio il commento troppo "personale".
Ma stavolta avevo messo che mi ero fatto spedire il DVD dall'Italia per farlo vedere al pargolo apposta in italiano (in mezza riga). Non capisco perchè è stato tolto, ecco.
DiscussioneZender • 13/08/16 19:25 Capo scrivano - 47728 interventi
Ciao Jan, nessuna scusa figurati, hai sempre il diritto di chiedere ciò che vuoi. Il fatto è che le cose personali va benissimo inserirle nel forum che sta lì apposta, non nel commento. Perché inserire nel commento cose che non hanno a che vedere col film quando esiste il forum apposta per quello? Il commento deve essere una cosa che riguarda il film e solo quello. Anche il riferimento ai figli ok, te l'ho lasciato, però sono cose he stonano un po'. Se l'insieme di tutto va a occupare tre righe e più di un commento che dovrebbe contenere esclusivamente il tuo parere è eccessivo, tutto qui. Sul forum al contrario puoi scrivere anche quanto l'hai pagato, chi te l'ha spedito, quanto ci ha messo e in quante lingue ha i sottotitoli se vuoi. Aggiungo che mi piace molto come scrivi, sai essere "personale" nell'esatto senso in cui bisognerebbe esserlo, e sai benissimo esserlo senza dover ricorrere a null'altro che ai tuoi pensieri sul film, credimi.