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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/06/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 22/06/07 23:04 - 3015 commenti

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L'ex bounty-killer Miller Colt (sic) cambia vita e diventa pastore. Recatosi a Tucson per costruire una chiesa è accusato di un delitto, ma lo sceriffo gli dà una chance... Mediocre western del rude argentino Klimowsky, che riciccia con poco slancio il classico motivo del'assedio al forte. Girato maluccio e recitato idem, con qualche punta di trashaggine - il coatto Meticcio di Girolami, gli stucchevoli momenti "comici" affidati a Huerta che fa uno scozzese (!). Si può tralasciare.
MEMORABILE: La partita a poker in cui il reverendo si gioca delle preghiere contro denaro

Digital 14/07/11 12:11 - 1257 commenti

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Western frutto di una coproduzione tra Spagna e Italia. In regia l'argentino Leon Klimovsky, il quale dirige senza troppo nerbo un film che poteva risultare interessante nel soggetto (difatti la figura del reverendo armato di pistola rappresenta un elemento del tutto bizzarro nel panorama degli spaghetti western). Purtroppo la realizzazione lascia alquanto a desiderare e la pellicola scade spesso nel ridicolo. Volti noti e meno noti del cinema bis (o come in questo caso tris) compongono il cast, offrendo performance tutt'altro che memorabili.

Graf 16/01/12 02:57 - 708 commenti

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Su questo film aleggiava una pessima fama, invece non è affatto peggiore di tanti western coevi sfornati a getto continuo. La sceneggiatura è sgangherata e piena di buchi ma il protagonista, un reverendo tormentato dal suo passato e pieno di rimorsi, é simpatico e umano, la messinscena è classica, il ritmo sostenuto, la narrazione chiara, i modi quieti e il tasso dei morti ammazzati piacevolmente inferiore alla media. La lunga scena dell'assedio al fortino è ben congegnata e mantiene desta l'attenzione. La colonna sonora ha degli accenti beat.
MEMORABILE: Enio Girolami, nella parte del'indiano fuorilegge, così serio e compiaciuto di sé, é un impagabile e golosissimo pezzo di cinema trash.

Faggi 23/06/16 22:03 - 1549 commenti

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Western anonimo e senza carattere che spreca malamente l'idea dell'uomo di chiesa (il reverendo del titolo) armato e scaltro con la pistola. La regia è sgangherata e piena di errori, la vicenda non riesce a catturare degnamente l'attenzione, le lungaggini e le perdite di tensione abbondano. Il risultato è di un prodotto vedibile ma che può interessare solo marginalmente. Cestinabile.

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