8. Tuttototò: Totò yè yè - Corto (1967)

8. Tuttototò: Totò yè yè
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1967
Genere: corto/mediometraggio (bianco e nero)
Note: Telefilm di 50 minuti della serie "Tuttototò". Girato nel 1967, ma trasmesso la prima volta solo nel 1986.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il 29 giugno 1967 era stata annunciata sul Programma Nazionale la messa in onda di TOTO’ YE-YE, ottavo episodio della serie TUTTOTOTO’, che poi tuttavia non venne trasmesso rimanendo per moltissimi anni l'unico episodio inedito della serie. Faceva parte (assieme a TOTO’ CIAK e TOTO’ A NAPOLI) di tre capitoli “diversi” dagli altri in quanto non farse riprese da celebri numeri di rivista del comico napoletano ma “special” tematici durante i quali Totò interveniva a spezzare la lunga sequela di canzoni. In TOTO’ YE-YE Il tema sono ovviamente i capelloni,...Leggi tutto gli “urlatori”, i ragazzi figli del Piper e dei Beatles. È in un locale gestito da Ferruccio Amendola che Totò e l'inseparabile Mario Castellani arrivano come suonatori ambulanti (il numero che proporranno, in versione “short”, è quello del contrabbasso, che avevamo visto in TOTO’ ALL’INFERNO) per trascinare tutti nella “proto breakdance” di Totò, dove braccia e gambe danzano disarticolate. Prima si erano appena esibiti i Nomadi con l'inno “Come potete giudicar”. Sarà Patty Pravo a fare da presentatrice (canteranno Remo Germani, Tony Renis, Mina...) intervallata dal duo Totò/Castellani. Risoluti a trasformarsi in ye-ye a loro volta (le basi c’erano già in RITA LA FIGLIA AMERICANA), andranno subito in un market specializzato a comprare gli abiti adatti. Li ritroveremo al commissariato, dove uno splendido Gianni Agus li riprenderà fortemente per il comportamento inadeguato dando vita a uno sketch esilarante, tra le cose migliori della serie, con un Totò scatenato. Tre sono quindi gli interventi di Totò e Castellani. Pochi, ma è chiaro che l'interesse primario sono i performer presentati da Patty Pravo, che si esibirà a sua volta in chiusura.

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Rickblaine 15/03/09 09:43 - 635 commenti

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Simpatico corto sull'ingresso nella vita dei giovani capelloni del periodo, presentati dai due matusa. Noiose sono le scene dove si canta e si balla; quando però entrano in scena i due comici diventa tutto più interessante. Anche molto anziano, Totò non delude le aspettive pur riproponendo gag e gestualità che lo hanno reso noto.
MEMORABILE: "Andiamo contro la Tunisia... e i freni in ritardo dei treni... "

Enzus79 15/03/09 09:55 - 2873 commenti

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Siamo verso la fine della carriera del grande Totò e purtroppo si vede. Certo il "principe" le battute le offre sempre, però l'episodio (infarcito da canzonette di Mina, Renis, Pravo, Nomandi...), annoia un po'. Da ricordare solo la scena di Totò capellone che fa innervosire il commissario (Agus).

Smoker85 16/07/10 00:52 - 487 commenti

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Episodio per molto tempo lasciato ben nascosto da Rai e case editrici di Vhs. Nel vederlo se ne comprende il motivo. Unico momento di buona ilarità è lo "scontro" tra Antontoine ed il Commissario. Per il resto, noioso e pasticciato quanto Totò Ciak. Da vedere solo per affetto verso il grande Totò.

Dusso 30/05/13 14:56 - 1566 commenti

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È l'unico episodio della serie che dura 40 minuti invece di 50 poichè Totò morì durante le riprese. Girato al Piper lo si può apprezzare per la divertente scena con Agus e anche per esibizioni musicali di brani piuttosto "rari"; non è male in questo senso il pezzo di Germani.

Gabrius79 9/07/14 00:49 - 1420 commenti

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Curioso episodio col principe De Curtis oramai stanco e sul viale del tramonto che comunque riesce a divertire con qualche gag seppure un po' forzata. Interessanti presenze di alcuni cantanti in voga in quel periodo tra cui Patty Pravo.

Minitina80 16/04/15 15:56 - 2980 commenti

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Incursione di Totò nel musicarello, anche se sembra più una "marchetta", vista la presenza veramente marginale. Di appena interessante c’è un piccolo sketch con Castellani e Agus, ma che non aggiunge nulla di nuovo e non brilla nemmeno per originalità. Fa quasi tenerezza vedere Totò ridotto a recitare questi copioni così poveri.

Deepred89 8/08/17 13:10 - 3704 commenti

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Insolito mediometraggio televisivo dal gustoso sapore vintage, che inserisce (solo per qualche scena, a dire il vero) Totò nel contesto degli spettacoli musicali dell'epoca. Operazione semplicissima ma tutto sommato efficace, la cui suggestiva fotografia sgranata - che evidenzia, peraltro, l'età avanzata dell'attore - trasmette un curioso senso di vicinanza, di clip amatoriale dissepolto a distanza di anni. Oggettivamente non di alto livello e non brillantissimo dal punto di vista comico, ma il montaggio è svelto e il fascino c'è.

Panza 29/06/19 14:10 - 1834 commenti

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I buchi di trama sono imputabili al fatto che l'episodio non venne terminato a causa della morte di Totò; nonostante questo inevitabile difetto, la puntata si regge in piedi soprattutto grazie al gustoso sketch in commissariato con D'Alessio. Tutto il resto è invece più debole, in particolare i momenti canori presenti negli ultimi tre episodi della serie, che spezzano il ritmo nonostante le canzoni (appaiono, tra gli altri, Mina e Patty Pravo) siano tutto sommato gradevoli. Totò era già diventato capellone in Rita, la figlia americana.

Rambo90 25/03/20 18:19 - 7675 commenti

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Fin dalla prima scena si capisce che anche in questo episodio sarà la musica a farla da padrona. E infatti l'incursione di Totò nel mondo "ye ye" dell'epoca è solo una scusa per far esibire i cantanti allora più in voga. Si ride quindi poco, giusto con la gustosa caratterizzazione di Castellani e nel duetto con il commissario Agus, dove finalmente Totò può scatenarsi tra nonsense e parlantina sciolta. Mediocre.

Pigro 7/03/21 10:16 - 9635 commenti

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Il suggerimento è di non considerare questo episodio un film di Totò, ma una carrellata del mondo giovanile che si identifica con la musica “yé yé” con il Piper club come epicentro: carrellata, beninteso, come la poteva intendere il borghese medio televisivo, con tutti gli stereotipi del caso. In questo modo diventa perfino piacevole rivedere schegge dalla moda degli anni 60, i cantanti sull’onda, e ovviamente anche gli sketch ben guidati dal grande comico, che dimostra qui una vivace verve ironica e autoironica.

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