Una magnum per McQuade - Film (1983)

Jim McQuade è un Texas ranger che prima spara poi chiede chi è; le sue strade si incrociano con quelle di uno spietato trafficante d'armi col pallino dele arti marziali... Solido action truzzissimo col buon Chuck già pronto per Walker, e che si confronta con David Carradine pre-Bill a suon di arti marziali. Ma, fra massicce dosi di testosterone e maestosi paesaggi texani, la vera cifra del film è quella del western (all'italiana), cui infatti riconduce la splendida musica del nostro De Masi, con tanto di fischio e armonica. Gustoso

Godibile action-movie a dir poco esagerato in ogni sua forma e ben caratterizzato da un Norris che fa quello che sa far meglio: l'eroe solitario, sporco e infallibile. La sceneggiatura è anche ben curata, come le musiche e tutto il resto. Almeno due spanne al di sopra di qualsiasi altra produzione norrisiana.

Sub-Callaghan tra le lande del Texas condotto alla maniera di un western all’italiana della peggior risma: ogni parvenza di trama è pretesto per un’esibizione di violenze gratuite, sparatorie rambesche, ammazzamenti e una vendetta finale debolissima e frustrante in cui Chuck Norris continua a subire (e pensare che lo hanno massacrato, gli hanno rapito la figlia e ucciso un amico e la donna che amava!), rivelandosi fesso come un Anthony Steffen. Il nostro cinema ha fatto molta scuola a Hollywood, ma stavolta si è ritrovato un cattivo discepolo.

Uno dei migliori film di Norris, aiutato da una sceneggiatura svelta e da una regia che sa dare il giusto gusto alle scene d'azione. Inoltre c'è David Carradine come supercattivo, cosa che rende lo scontro finale davvero epico. Buono il resto del cast e ottima la colonna sonora che richiama i temi western di Morricone. Notevole.

Un Chuck Norris al record massimo di sporcizia e pulciosità in questo polpettone piuttosto artigianale, che anticipa le future gesta del molto più pulito e presentabile Walker. Siamo nel Texas desertico, alle prese con predoni messicani e super trafficanti con la bava alla bocca. Qualche scazzottata. Carradine mediocre marzialista, ma giustamente insopportabile. Barbara Carrera decorativa e nemmeno troppo sexy. Incomprensibile il boss nano paraplegico del bravo Frishman. Nota di merito, però, per le musiche.

L'antesignano di Walker Texas Ranger. La pellicola è un tripudio di azione e dialoghi banali contenuti in una sceneggiatura banalizzata, che spesso dà il via a involontari sipari comico-assurdi che ti fanno guardare il film mentre ti chiedi in continuazione "Ma perché?". Persino il lupo recita male, con un'espressione in cui si nota benissimo che è stato ammaestrato a spalancare la bocca ma senza trasmettere un minimo di minaccia. E poi queste donne la devono smettere di salvare Chuck Norris dai colpi di arma da fuoco...

Uno dei capisaldi del cinema "Chuck Norris" degli anni '80, insieme a Invasion U.S.A.. Qui il nostro, in un personaggio che anticipa il texano Walker, Texas ranger, elimina stile Rambo una banda di cattivoni abbattendoli a decine neanche fossero birilli. Preso per quello che è risulta anche divertente: Chuck ha sempre la stessa espressione che uccida, che lo menino o che faccia l'amore con la Carrera, ma le scene d'azione sono ben girate e c'è un gruppo di ceffi di serie B: il cattivo ghignante di Carradine, L. Q. Jones e Armstrong. Ci si diverte.

Film che sembra la prova generale per Walker Texas Ranger, girato dieci anni prima dell'inizio della nota serie tv, con lo stesso interprete, Chuck Norris, un po' più giovane, sporco e ribelle, che sfodera lo stesso aguardo e "elargisce" agli avversari gli stessi calci volanti che l'hanno consacrato divo degli anni '90 e campione di karate negli anni '70. Un western violento anni '80 che di veramente bello ha la co-protagonista, la sensuale ed ex-Bond girl cattiva Barbara Carrera. David Carradine fa il cattivo di turno, ma il suo Bill è lontano.

Versione norrissiana del poliziotto reazionario (in questo caso un Texas Ranger, ad anticipare le sue future gesta televisive) e poco incline alla disciplina, si tinge di un'aura da spaghetti-western - sottolineata dalla ost morriconiana di De Masi - con qualche strizzata d'occhio al cinema del kung-fu, specialmente nel contrapporrre il protagonista all'altro "marzialista" Carradine. Pur troppo lungo, il film è comunque godibile; violento, con continui pestaggi e sparatorie, presenta un cast interessante tra cui la Kimmel, protagonista, l'anno prima, del terzo Venerdì 13.