Passo a due - Film (2005)

Allucinante porcheria voluta da quella piaga della TV nazionale che è Maurizio Costanzo (sono lontani i tempi in cui scriveva sceneggiature per i classici horror di Avati...). Solita formula all'italiana: un personaggio "famoso" (il ballerino Kledi di "Amici"), una trama facile facile con scorci di perbenismo nauseabondo (i problemi degli immigrati in Italia), qualche attricetta esordiente, buoni sentimenti, qualche scena di ballo (mal girata, tra l'altro). Un instant-movie per le ragazzine urlanti al cinema il sabato pomeriggio. Emetico.

Come nel caso di Troppo belli, si tratta di un prodotto pensato dal duo Costanzo-De Filippi per lanciare il personaggio del momento, ovvero Kledi il ballerino di "Saranno Famosi" (oggi diventato "Amici di Maria"). Tuttavia, a differenza dei due ex-tronisti di "Uomini e Donne", Kledi Kadiu qualcosa sa fare e nelle scene di ballo non sfigura; per il resto, un filmetto noioso che riprende i soliti stereotipi del genere ed è mal recitato un po' da tutti (eccetto la brava Natalie Guetta). Perdibilissimo, anche per chi segue il genere "ballo".

Chissà se Kledi l'aveva capito, che se a trent'anni confezionano il tuo "biopic", vuol dire che hai raggiunto il tuo apogeo, ma, di questi tempi, vuole anche dire che sei al capolinea. La storia è di quelle che, anni fa, avrebbe interpretato Nino D'Angelo: giovane povero e talentuoso incontra ragazza ricca, schiva trappole professionali e rivali in amore, alla fine trionfa come uomo e come artista. Film efficace nel soddisfare le aspettative del pubblico per cui è stato pensato. Kledi è un discreto ballerino, svenduto come prodotto televisivo.

Frasi struggenti (come “mangiavamo solo mele e patate”), pronunciate dal buon Kledi, danno la cifra stilistica dell’opera di Barzini e fanno scaturire fragorose risate laddove, con evidenza, ci si doveva commuovere. Entrambi sono stati trascinati da una fallimentare idea di Costanzo di fare un film - con venature biografiche - sul ballerino albanese che tenta la via del successo nella "terra promessa" anni Novanta. La formula di Saranno famosi appare francamente logora.

Film che eccede col pietismo (gli albanesi rinchiusi in cantina a mangiare patate) sfruttando il successo del bravissimo ballerino protagonista (con al seguito una folta schiera di ragazzine pronte a strapparsi i capelli per il suo corpo scultoreo) e del reality che lo ha reso famoso: pur essendo in pratica privo di trama, il film ha almeno il buon gusto di mostrarsi per ciò che è, un lungo videoclip dalle coreografie modeste e le musiche orecchiabili e con un cast che tutto sommato se la cava (magra consolazione, visto che il più convincente è proprio Kadiu, un danzatore). Scarso.