Triplo gioco - Film (1993)

Raffinato noir, dotato di un grosso attributo d'azione. Un Oldman magistrale, istrionico e pazzo-isterico, che batte in un colpo solo Mickey Rourke e affini. Film ad alta tensione che forse va visto più di una volta per essere colto fino in fondo. Molti i personaggi di spicco ed interessanti, grandissima anche la Olin, forse nella sua interpretazione migliore, vista la sua peculiare spiccatezza per i ruoli "duri e cattivi". Bello e per niente sempliciotto.

Niente male. Oldman servito, per una volta, da una sceneggiatura che gli consente alcuni eccessi connaturati senza però comparire fin dalla prima inquadratura con la didascalia "sono uno psicopatico"; Lena Olin cattivissima e maiala; bell'intreccio con adeguati colpi di scena, ritmo e un buonissimo cast di contorno. Indubbiamente un titolo che avrebbe meritato miglior fortuna, penalizzato forse da una deliberata mancanza di ruffianeria in un periodo di manierismi. Da vedere

Bellissimo omaggio di Peter Medak al cinema noir. Partendo dall'ottimo titolo originale (insulso il titolo italiano), Romeo is bleeding è un perfetto meccanismo cinematografico dove bravi attori e una sceneggiatura solida sono al servizio di una storia incalzante. Oldman è il solito mostro (qui però ancora meglio sfuttato nei panni di un debole e disonesto polizziotto), Lena Olin, anni prima di Alias, è già era una dark lady perfetta e anche il resto del cast è di prim'ordine. Pellicola scarsamente valorizzata in Italia e questo è un vero dramma.

Notevole noir ben scritto e altrettanto ben diretto dall'ottimo Medak. Buon lavoro sui personaggi e gran bel ritmo, con un cast davvero eccellente. Oldman domina la scena nel ruolo del protagonista. Ma non gli sono da meno una splendida Sciorra, una Olin a dir poco perfetta e in una piccola parte, un Roy Scheider in grande spolvero. Un film da riscoprire, sicuramente.

Il Romeo che sta sanguinando del titolo originale è Oldman, poliziotto corrotto ed invischiato in brutti giri che non riesce a tenere chiusa la patta dei pantaloni. Non gli basta tradire la moglie pur comprensiva (Sciorra) con una ragazzetta dolce e stordita (Lewis), deve pure farsi irretire da una maliarda assassina (Olin in un ruolo sado-masochista di delirante grandezza). Grazie all'ottima prova del cast (bravo anche Scheider come boss), il discontinuo Medak azzecca un bel noir, marcio e tormentato come il suo protagonista. Da vedere.

Ottimo film del suo genere, ben raccontato e senza cali di tensione. Opportuna la voce fuori campo che ti rimette in linea con la trama. Buon cast, scene talvolta violente che peraltro vengono riassorbite da una linea narrativa tutto sommato non aggressiva. Perfetta la colonna sonora di Mark Isham.

Un noir che inizia senza prendersi troppo sul serio, ma che ben presto ingrana le marce giuste riuscendo a coinvolgere fino in fondo, nonostante qualche passaggio non sia spiegato alla perfezione. Medak dirige con sensibilità tipicamente europea un prodotto tipicamente americano e ottiene risposte positive dall'intero cast. Se Oldman nei panni di personaggi un po' instabili rappresenta una certezza, il punto esclamativo se lo merita Lena Olin, senz'altro la dark lady più assatanata, folle e perversa mai apparsa in un film del genere.

Non è un buon noir se non è supportato da un intreccio sufficientemente ingarbugliato; e fin qui ci siamo, perché il rapporto che il protagonista instaura con le tre donne lo è davvero. Un'amabile e soffusa musica jazz incastrata in una fotografia dai colori caldi e scuri creano la giusta atmosfera dove sia Oldman che una viperina e sensuale Olin la fanno da padrone. Meglio la seconda parte, quando il film entra nel vivo cavalcando l’onda di una regia solida e di spessore.

Uno dei migliori noir degli anni '90, con Gary Oldman che interpreta un poliziotto corrotto diviso tra la moglie, l'amante e una dark lady assatanata di sesso e potere (Lena Olin). A complicare le cose ci si mette anche un anziano boss della mafia (Scheider). Medak dirige con mano sicura una storia a tinte forti, a tratti quasi pulp, che dopo essere esplosa finisce in modo amaro. Efficaci le musiche di Mark Isham.

Noir d'altri tempi, pessimista al punto giusto, con un Gary Oldman meno istrionico del solito e una Lena Olin perfetta dark lady. Uscito quasi in sordina, perlomeno in Italia, visto anche l'uso riciclato del titolo, in realtà neanche in patria gode di una grande fama. Merita, però, una riscoperta; per chi ama il noir vecchio stile.

Poliziotto corrotto dovrà, suo malgrado, riuscire a tenere testa a tre donne assolutamente diverse tra loro e a un boss cinico come pochi. Questa in pochissime parole la trama portante di un riuscitissimo noir di inizio anni 90, caduto presto nel dimenticatoio, purtroppo. Oldman in ottima forma (ci sarà molto del personaggio di questo film nel successivo Léon) contrapposto a un cast femminile di tutto rispetto. Sceneggiatura che si incastra alla perfezione con un cattivo di eccezione che non ti aspetti. Da rivalutare.

Stranamente misconosciuto questo noir, giustamente intricato come il genere richiede ma sfuggente in alcuni passaggi. Molto violento e perverso, immerso in un'atmosfera cupa, con diversi tocchi da cinema grindhouse. Cast femminile in ottima forma con la brava Lewis, ma a spiccare è il personaggio totalmente squilibrato della Olin, nel podio delle migliori "femme fatale" del genere. Fastidiosa la voce off,  ottima invece la variegata colonna sonora.

Una fastidiosa e onnipresente voce off ci introduce e ci perseguita, nella descrizione di un personaggio equivoco e corrotto che crede di poter tenere i piedi in tante staffe e trarre vantaggio da tutto. Un noir dalla struttura old style, compresa la bella musica jazz che ne impreziosisce la visione, che accanto a episodi e personaggi ben caratterizzati si lascia andare a lunghe dissertazioni o di natura erotico-sentimentale o di filosofia spicciola, rallentando di molto la percezione del dramma individuale e di quello di un ambiente non proprio esemplare. Grande prova per la Olin.

Poliziotto corrotto si barcamena tra moglie, amante e killer mafiosa. Noir che attinge come stile alla pubblicità del periodo tra fotografia, inquadrature dal basso e musiche jazzate. Prima parte scritta meglio come intreccio e con i personaggi delineati. Quando il registro vira nel criminale si assiste a derive pulp e a manierismi da film di genere. Oldman è adatto al personaggio, travolto dalle avversità; nota per il ruolo della Olin, tra lo spietato e lo spregevole.