Il fotografo Felix, di ritorno dagli States, si ritrova sul groppone una bambina la cui madre intende raggiungere l'indomani in Olanda. I due si mettono in viaggio... e lo spettatore muore di noia, come (quasi) sempre con Wenders. Gli equilibrismi lessicali ("road-movie esistenziale", "la possibilità di un nuovo soggettivismo (sic!)", "il vero viaggio è quello interiore") si affastellano per abbellire la pallosità del tutto. Nel business dell'aria fritta Wim Wenders ha pochi concorrenti.
Alice è una bambina affidata a un uomo di ritorno dagli Usa, che deve accudirla in attesa del ritorno della madre. Un lavoro prezioso, fatto di piccole cose e segni importanti incastonati in un anomalo road movie. Nella parte americana il giornalista rinuncia alla scrittura per la fotografia, poi recupera la parola: uno sguardo amaro sulla società americana e una metafora dell'arte e del cinema. Ma il film sa anche raccontare una storia intensa, quella di una ricerca che mette a confronto un uomo smarrito e una bambina che vuole smarrirsi.
Wenders gira un film on the road nel suo stile (pochi dialoghi, molti silenzi), ma a differenza di qualche altra occasione, stavolta riesce a catturare l’attenzione dello spettatore, grazie ad una storia accattivante e che emoziona. Il rapporto tra il fotografo e la bambina si fa sempre più intenso col passare dei minuti e riesce a scaldare il cuore. Per chi non si accontenta solo della storia, il film è anche una bellissima riflessione sul rapporto fra realtà e finzione in cui le immagini hanno, come spesso accade nel cinema del tedesco, un peso specifico notevole.
Un'America poco ispiratrice toglie ogni idea a Felix: "Fuori da New York, tutto è uguale", solo con le immagini si può descrivere. Forse è la solitudine a giocare brutti scherzi al giornalista. Con Alice, bambina forte e debole come tutti i bambini, il viaggio in Europa è molto diverso, la ricerca di una casa nelle città fa scoprire un'umanità che sembra immobile, ma che è viva. È la vicinanza di Alice che anima tutto, che aggiunge uno scopo... "Penseranno che sei mio padre"; essere padre, un pensiero nuovo per Felix. Contemplativo, intimista.
MEMORABILE: Alice, chiusa nel bagno che ascolta i nomi delle città.
Lontano dallo status di semiculto che tra gli appassionati gli viene talvolta attribuito, è un film intessuto di poesia del quotidiano (irritante o ispirante, a seconda delle giornate e dei punti di vista) in cui la seconda parte, in cui la strana coppia Vogler-Rottländer va alla ricerca di una nonna misteriosa, disintegra la prima, davvero troppo fumosa e aleatoria. Come decostruzione degli stereotipi da road movie è interessante: la prova attoriale, Vogler in testa, non è però sempre impeccabile (eufemismo). Richiede pazienza.
Wim Wenders con "Alice nelle città" - che conserva oggi ancor di più il passo delicato e malinconico della sonatina dei Can “The lost tapes” - consegna al mondo uno fra i road-movie sentimentali che hanno maggiormente influenzato la storia del cinema. Il bellissimo b/n di Robby Muller assieme alla naturalezza degli attori (dolcissima Rottlander) compongono una pellicola che, inevitabilmente, acquisisce forma in base allo sguardo dello spettatore, il quale osserva questa sentita storia di un abbandono e di un riavvicinamento paurosamente fragile.
Fotografo in crisi decide di ritornare dagli Usa in Germania accompagnando una bambina. La prima parte, americana, è fluente nelle immagini per rendere la vita decadente o alienante. Wenders studia molto bene le inquadrature e mostra ottime scelte negli sfondi e negli spostamenti lenti. Con l’arrivo in Europa la trama diviene intimista e, di conseguenza, meno coinvolgente. L’ultimo segmento alla ricerca della nonna torna sui buoni livelli iniziali. Sprazzi filosofici nell’abbinare alle fotografie la rappresentazione di prove esistenziali.
MEMORABILE: L’organista allo Shea Stadium; Il riflesso della bambina nella fotografia; Chuck Berry; Le case passando nella Ruhr.
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Ottima notizia Buio.
Mi pare che il dvd fosse già previsto in uscita (Sony?) parecchio tempo fa, ma che poi non se ne fece nulla.
Tanto che alla fine ho comprato la'edizione inglese (audio tedesco con sottotitoli in inglese).
Se finalmente uscirà penso cheprenderò anche l'edizione italiano
Hummm, brutte sensazioni. Il dvd che doveva uscire oggi risulta "non ancora disponibile" su Amazon e in uscita il 17/12/2015 su dvd store. Non vorrei che "saltasse"