Soldato sotto la pioggia - Film (1963)

Irreparabile stupidaggine d'ambiente militare, che vira dalla commedia al comico e al drammatico. McQueen recita con smorfie e gesti eccessivi: la sua smania d'apparire simpatico ottiene l'effetto contrario. Molto gradevole, invece, è il torreggiante e colto (vedendo zucchero filato cita Shakespeare) Jackie Gleason, che permette di reggere fino in fondo (anche grazie al fatto che il film dura, titoli compresi, meno di 84 minuti). Molto gradevole il musetto di Tuesday Weld. Brutto film. Dirige il futuro regista di Soldato blu.

Ne avevo un buon ricordo, ma rivisto dopo tanto tempo mi ha causato non poca delusione. Steve McQueen non riesce a far provare simpatia per il suo personaggio, un furiere intrallazzone che non vede l'ora di lasciare l'esercito per andare a guadagnare milioni di dollari (con idee veramente demenziali) da civile e anche tutti coloro che gli gravitano attorno risultano irritanti. L'unico che riesce a salvare la baracca è Jackie Gleason, che dà notevole umanità al suo sergente. La pellicola si risolleva parzialmente in un finale drammatico.

Visto al buio, ossia conoscendo solo nome del regista e cast, mi ha disorientato. Con quel bel titolo, mi aspettavo tutt'altro film. Invece è una commediola di gaia naia che fa meno ridere di una qualsiasi striscia di "Beetle Bailey", con Steve McQueen iperattivo e fastidioso come in Per favore non toccate le palline. Molto meglio il grosso Jackie Gleason, il cui personaggio avrebbe meritato un contorno migliore. La sterzata finale drammatica non riesce a risollevare una pellicola così scioccherella, anche se la rende non del tutto inutile.

Film in pendenza, o in salita, comunque in una precisa direzione evolutiva dei personaggi e del contesto di vita. L'ambiente è quello militare, appena sopra le righe all'inizio, ma rende bene l'atmosfera da caserma e l'effetto che può avere sui protagonisti, consapevoli di vivere in un mondo a parte e desiderosi (con più o meno convinzione) di rientrare nella società civile. Situazioni paradossali che evolvono verso un diverso spessore, come pure la trasformazione del serg. Clay (McQueen) e, in altra maniera, del serg. Slaughter (Gleason).