Hawks realizzò altri due finali per il film, oltre a quello effettivamente realizzato: uno, proiettato negli USA, prevedeva l'arresto di Camonte e la sua impiccagione; l'altro, che non venne mai distribuito, vedeva la caduta di Camonte ferito a morte su un mucchio di sterco e non in strada.
Scarface venne prodotto da Howard Hughes che impose il moralistico sottotitolo
The Shame of a Nation per facilitare la censura e le tante associazioni di benpensanti.
Nel film ricorre sovente il motivo della
X, dai titoli di testa alla cicatrice a croce che appare sulla guancia di Camonte. Infatti gli articoli di giornale di quegli anni che si occupavano di delitti e scontri a fuoco tra bande rivali con vittime, erano sempre accompagnati da una fotografia della scena del delitto, sulla quale era disegnata una
X, la quale designava il punto in cui era stato rinvenuto il cadavere. Genialmente Hawks pensò di marchiare con una
X, ottenuta con elementi scenografici o giochi di luce e ombra le sequenze in cui, nel film, viene ucciso qualche personaggio: se quindi nell'inquadratura c'è la
X significa che il personaggio non potrà sfuggire alla morte.
Secondo varie fonti, George Raft (il Rinaldo del film), prima di scegliere la carriera artistica, faceva parte della banda di gangster di Owney Madden (tanto che il personaggio di Joe Massara in
Piccolo Cesare sembra essere stato ispirato proprio a lui).
L'Ufficio
Hays fece girare sul set di
Scarface -anche se non direttamente da Hawks- una scena, non prevista nella sceneggiatura, in cui degli onesti cittadini di origine italiana si lamentano per la cattiva fama di cui gode la loro comunità, erroneamente associata agli efferati crimini dei gangster.