The grudge 2 - Film (2006)

The grudge 2
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Grudge 2
Anno: 2006
Genere: horror (colore)
Note: Sequel di "The Grudge" (a sua volta remake di Ju-on)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tornano la ragazza che rutta e il bimbo che miagola, la coppia horror ideata e portata in giro per il mondo da Takashi Shimizu, l'inventore della formula THE GRUDGE, che al momento conta esattamente due film-tv, due film per il cinema e due remake americani. Tutti sempre e rigorosamente diretti da Shimizu, il quale con un’unica idea e un certo innegabile stile persevera e incassa. Il gioco è sempre lo stesso: la casa giapponese maledetta e i due fantasmi rancorosi, che da tempo hanno varcato i confini della loro dimora e appaiono ormai un po' dappertutto: sotto i tavoli (il bimbo nella tipica posizione rannicchiata), negli angoli bui, sotto le coperte, in vasca da bagno, nelle cabine...Leggi tutto telefoniche, negli specchi e persino nelle vaschette per lo sviluppo fotografico. Non c'è pace, per i poveri perseguitati, ma una tale invasione ha anche l'effetto inevitabile di alleggerire la suspense e assuefare alla presenza, tanto che il film è ormai puro cliché. Valorizzato dal tipico gusto estetico orientale, certo, ma che non può bastare, da solo, a tener desta l'attenzione. Sì, c'è una costruzione temporale non comune che porta solo nel finale alla comprensione corretta degli eventi secondo una logica molto americana (in Giappone ben poco si sarebbe spiegato), però la sceneggiatura è davvero puerile, i dialoghi scadenti, i personaggi mai interessanti. Sarebbe bene chiuderla qui…

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/05/07 DAL BENEMERITO SADAKO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 10/12/09
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Sadako 23/05/07 22:52 - 177 commenti

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Sequel di The Grudge (a sua volta remake di Ju-on) e diretto sempre dal babbo della saga Takashi Shimizu, il secondo capitolo americano svetta notevolmente sopra il primo capitolo come originalità (non è il remake di Ju-on 2, anche se ne ruba alcune scene) e riesce a creare un buon mix tra atmosfere giapponesi (quindi terrore senza motivazioni) e il desiderio di risposte americano, che però non ottiene completa soddisfazione. Alla fine, sembra che Kayako e figlio abbiano preso una vacanza in America. Forse in arrivo il terzo capitolo?

Undying 24/06/07 20:04 - 3807 commenti

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Furba operazione commerciale, già destinata prima ancora della realizzazione del precedente film, ad opera della Ghost House Pictures di Raimi. La Gellar ha un ruolo limitato (quasi da guest star), similmente a Jennifer Beals. Per il resto il film accatta a destra e sinistra (anche l'anziano che si copre gli occhi, presente nell'originale giapponese). Takashi Shimizu gira per la sesta volta la vicenda della casa giapponese maledetta (che qui, per contagio, estende il rancore sino a Chicago): si scontra con la produzione, ma il film è poca cosa.

Rebis 10/02/09 18:04 - 2332 commenti

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Tre studentesse a caccia di brividi, la sorella (racchia) di Michelle Gellar e una famiglia di Chicago (scenario inedito per la nuova infestazione): tre episodi intrecciati a maglie larghe e lasse. Di Shimizu non c’è traccia e le scene topiche delle paura son riprodotte - o ricercate - con stanca e afflitta inventiva. Le inquietudini sincere sbirciano alla memoria del prototipo. L’origine del male è detta e dispiegata, non richiesta e banale: Kayako, campionata con Samara, fa la gioia di ogni americano medio, ora che il rancore minaccia pure la frontiera. Tempus fugit: dedicatelo pure ad altro.
MEMORABILE: La camera oscura.

Greymouser 5/06/10 00:13 - 1458 commenti

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Quando si raschia troppo il barile, il risultato è che l'ombra lunga del tedio si proietta retroattivamente su tutta la filiera. Così ci viene voglia, comprensibilmente anche se ingiustamente, di mandare al diavolo Shimizu, il suo rancore, i suoi bimbetti-ranocchio e i suoi spettri lungocriniti e gracchianti. Ogni limite ha una pazienza, diceva un tale che avrebbe trovato il giusto sberleffo a tanta arroganza registica.

Belfagor 23/03/12 09:36 - 2689 commenti

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Furbata commerciale, confermata dalla presenza assai ridotta di Sarah Michelle Gellar giusto per riportare in sala chi aveva visto il primo. Tre storie si intrecciano in modo decisamente blando, riproponendo il tema della casa stregata senza un briciolo d'inventiva e ripescando elementi qua e là. Per batter cassa, Shimizu si autocopia senza ritegno.

Galbo 12/04/13 16:51 - 12380 commenti

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Sarah Michelle Gellar, già protagonista di The Grudge (a sua volta remake di un film giapponese) compare in un ruolo tutto sommato marginale anche nel sequel nel quale l'ambientazione si sposta in America. Se già il precedente film non era esaltante, in questo la ripetitività delle situazioni e la scarsa originalità dell'insieme raggiunge il livello di guardia, il che unito alla scarsa simpatia e capacità di coinvolgimento degli attori impiegati fa naufragare artisticamente il film.

Luchi78 21/02/14 15:12 - 1521 commenti

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Non fai in tempo a cambiare scena che ti spunta un fantasmino dietro l'angolo... Shimizu si dev'esser completamente bevuto il cervello per accettare una sceneggiatura del genere. Il giochino funziona in un paio di apparizioni, poi la noia più totale, accompagnata da qualche risata isterica dopo l'ennesimo rutto ectoplasmico. Se vi è piaciuto il primo, non lo guardate assolutamente.

Nicola81 5/03/14 14:56 - 2840 commenti

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Un sequel oserei dire obbligatorio (più di quello di The ring, per intenderci), molto ben costruito sul piano narrativo, con tre storie che si intrecciano tra loro (quella di Chicago appare slegata e invece...). Rispetto al primo capitolo denota però un ritmo più lento e, ovviamente, una maggiore prevedibilità. Personalmente l'ho trovato anche meno pauroso, sebbene la parte finale cambi decisamente passo, regalando anche una buona dose di brividi. Buona la confezione, senza infamia e senza lode il cast. Non entusiasmante, ma nemmeno deludente.

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  • Curiosità Undying • 26/10/09 01:26
    Risorse umane - 7574 interventi
    The grudge 3 si appresta ad approdare da noi direttamente in home-video, essendo cambiata la politica produttiva che vede coinvolto anche Sam Raimi e la sua Ghost House.
    Non è un caso se chi ha messo capitali nella serie abbia optato per spendere poco sul terzo capitolo (sequel/remake) realizzato sotto la bandiera a stelle e strisce.

    The grudge 2, costato la cifra considerevole di 20 milioni di dollari, ne portò a casa solo 39 a livello mondiale, sancendo per certo che il pubblico ne cominciava ad avere le tasche piene della serie più fatta, rifatta e disfatta dallo stesso Takashi Shimizu.