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Titolo originale: Electra glide in blue
Anno: 1973
Genere: drammatico (colore)
Regia: James William Guercio
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/05/07 DAL BENEMERITO CAESARS
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- Capolavoro assoluto (e ce ne sono pochi!):
Max dembo - Davvero notevole!:
Fauno, Alex1988, Rocchiola - Quello che si dice un buon film:
Caesars, Homesick, Herrkinski - Non male, dopotutto:
Saintgifts, Kinodrop
Primo e unico film diretto dal produttore discografico James William Guercio, all'epoca 27enne: è un tipico film degli anni '70 contenente una forte critica verso la società americana. Pur non essendo del tutto riuscito è un buon prodotto che lasciava presagire una carriera interessante che poi di fatto non ha avuto seguito. Ottimamente interpretato da Robert Blake (il "Baretta" televisivo, che poi divenne tristemente famoso per l'accusa di aver ucciso la moglie, accusa dalla quale è stato poi assolto) si avvale di una bellissima fotografia.
Motociclette, hippies, droghe, deserti, libertà e paura: sorta di Easy rider dai ruoli capovolti ma dal finale identico e ancor più amaro e pessimista, che descrive il clima di sospetto, intolleranza e solitudine negli USA al termine della guerra del Vietnam e il conseguente tramonto del mito americano, i cui valori tentano invano di sopravvivere nel poliziotto incorruttibile, onesto e paterno impersonato da Blake. Molto attento alle musiche, il regista era anche il manager dei Chicago, che qui eseguono “Tell me”.
MEMORABILE: Blake ironizza sulla sua bassa statura, che lo accomuna ad Alan Ladd.
La Monument Valley, punto di partenza e di arrivo per i film di questo genere. Terra sacra per i Navajo, che fortunatamente a loro è rimasta. E allora cosa c'entrano i visi pallidi, anche se sono di quelli con le bandiere a stelle e strisce sulle pareti di casa, se s'accoppiano come ricci, se rinforzano i muscoli con ginnastica e vitamine e uova da bere e sono impeccabili nella loro divisa e anche dentro la loro testa. La vendetta dei "capelloni"? Il titolo italiano monco parla solo di moto, almeno quello originale a qualcosa può far pensare.
MEMORABILE: Bella tutta la fotografia dell'Arizona per chi, come me, ama le zone desertiche.
Forse un po'limitato come raggio d'azione, ma tonico e dinamico, con ottimi esterni e più di una scena cult; indimenticabile l'entrata dei due poliziotti in un locale gestito da un'alcolizzata con tutto quel che consegue... Ci si rammarica anche di come sia inaccettabile per definizione un poliziotto buono e giusto: o arriva ad accettare i compromessi e si imputridisce a sua volta o tira dritto coi suoi ideali e viene travolto dal putridume stesso. Due facce di una stessa medaglia... il marcio c'è sempre!
MEMORABILE: La scena finale è straordinaria.
Interessante dramma che si aggiunge alla schiera di film di denuncia degli anni '70. Se solitamente vediamo come protagonisti hippies o ribelli di vario genere, qui si tenta un approccio diverso mettendo in scena un poliziotto sempliciotto, ingenuo e onesto, che cerca di fare il suo mestiere senza perseguitare gratuitamente il prossimo; ma a star nel mezzo si rimane soli. Critica al sistema americano e fotografia della società "marcia" dell'entroterra, girato molto bene fin dai titoli di testa e interpretato professionalmente. Da rivalutare.
MEMORABILE: I titoli di testa; Nel bar; Il finale.
Francamente non si riesce a capire come l'allora manager dei Chicago, James William Guercio sia riuscito, sorprendentemente, a tirar fuori un film come questo; ben confezionato, amaro al punto giusto e con degli scenari meravigliosi. Fatto sta che si tratta del suo primo e ultimo film. Oltre, ad Easy rider, anche il coevo e più celebrato Serpico ha diversi punti in comune con questo film; in particolare il protagonista (poliziotto), che rifiuta la triste realtà che circonda il suo mestiere cercando, in qualche modo, di fuggirne. Da riscoprire.
MEMORABILE: Il protagonista che si allena al tiro, con un poster di "Easy rider". L'inseguimento. La Monument Valley.
Poche altre opere prime, e purtroppo qui unica, hanno la portata e la potenza di questo capolavoro assoluto, e non soltanto come massima rappresentatività della stagione d'oro dei road movies, e della New Hollywood anni '70. Il John Wintergreen di Robert Blake, agente della stradale in moto dell'Arizona "impossibilitato ad essere normale", è un personaggio immenso, degno di stare nel pantheon dei più grandi personaggi di finzione dell'epopea tragica americana. Uno dei più bei finali della Storia del cinema tutto, con "Tell Me" di Terry Kath. Pochi altri film hanno cotanta magnificenza.
MEMORABILE: "Sai cosa le persone ci mettono sempre tanto a fare per te? Il niente"; "La solitudine uccide più del colpo di una 357 Magnum"; I titoli di testa.
Questo primo e unico film di Guercio approfitta degli stilemi da road movie per tentare una sorta di denuncia delle contraddizioni dell'America post Vietnam, attraverso una storia un po' manichea che ruota attorno a una piccola stazione di polizia nell'immensità della Monument Valley. Ben delineata la personalità dell'agente/bravo ragazzo che cerca di non farsi travolgere dai pregiudizi e dai riprovevoli metodi di qualche collega, anche se alla fine si tratta più di un caso individuale che sociale, che fa nascere la sensazione di incompletezza e immaturità. Eccellente la fotografia.
Poliziotto della stradale stufo di staccare multe agli hippies avrebbe l'occasione di passare alla squadra investigativa criminale, ma la brutalità e il cinismo dei suoi superiori lo faranno tornare sulla strada. Primo e unico film diretto dal produttore della rock band dei Chicago, è un ritratto amaro e disilluso dell'America post 68. Quasi un western moderno con le moto al posto dei cavalli che si muovono sullo sfondo della Monument Valley splendidamente fotografata da Conrad Hall. Molto amato e citato da Tarantino, come dimostrato da certe scene di C'era una volta a Hollywood.
MEMORABILE: Il suicidio iniziale; La vestizione di Blake sulle note di Most Of All dei Marcels; Il confronto con il collega Zipper; L'inseguimento finale.
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- Sarà proiettato al Torino Film Festival
23 Novembre ore 11.30
26 Novembre ore 19.45
27 Novembre ore 9
Cinema Reposi - Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Cinemania", anno 1986) di Electra Glide:
- Il regista e produttore del film, James William Guercio, ha prodotto in seguito solo un altro film "Second-Hand Hearts" diretto da Hal Ashby (credo mai uscito in Italia, anche se Imdb lo cita col titolo "Cuori di seconda mano"), sempre interpretato da Robert Blake.Ultima modifica: 3/12/21 15:21 da Caesars
- Il manifesto del film, con Wintergreen "sono alto come Alan Ladd", nanetto in mezzo ai suoi colleghi motociclisti della stradale, si trova nell'ufficio del Capitano Franklyn J. Furillo/Daniel J. Travanti, nelle sei stagioni di "Hill Street giorno e notte"(Hill Street Blues).
"Tell Me" dell'immenso Terry Kath( patito delle armi, nel 1978 si sparò ad una festa in casa davanti a moglie e figlio per uno stupido errore di valutazione), riutilizzata da Michael Mann per il finale della quinta e ultima stagione di Miami Vice nel maggio 1989, episodio "Fine di un sogno", in diverso montaggio del brano, e slide di sequenze rimontate dei momenti più significativi, per tutte e 5 le stagioni 1984-1989. - La storia di "Tell me" va in musiche,
- In dvd per Highshow, disponibile dal 10/11/2023
- Il DVD della High Show pone fine alla mancanza di questo importante titolo dal mercato home-video italiano. La qualità del prodotto è discreta ma non del tutto soddisfacente. Le immagini sono mediamente pulite ma mancano di definzione, soprattuto in alcuni passaggi che appaiono davvero poco incisivi. Forse proprio per questo la grana è contenuta e non disturba mai troppo la visione. L'audio italiano è piuttosto basso ma abbastanza chiaro, anche se nel complesso poco performante. Pensavo che la fonte derivasse dal master del blu-ray americano Kino recensito in modo entusiastico, ma vista la qualità del DVD italiano ho dei dubbi che abbiano usato lo stesso master...
