Germania anno zero - Film (1948)

Germania anno zero

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Il Gobbo 20/05/07 17:38 - 3015 commenti

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Berlino, immediato dopoguerra: ovunque distruzione, macerie, fame nera. Un ragazzino si dà da fare per campare sè e la famiglia, ma... Abbandonata l'Italia, la retorica e il bozzettismo sempre dietro l'angolo anche contro le intenzioni, Rossellini centra un film incredibile e che non si dimentica, autentico viaggio all'inferno, con la consistenza (anche visionaria: ammirate, mentre il sangue vi si raggela, la "passeggiata" del bambino lungo la città devastata) di un incubo feroce. Terrificante.

Homesick 17/08/07 18:28 - 5737 commenti

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Tra le macerie e l'estrema povertà della Berlino post-bellica, Rossellini fa scorrere la sua vena più neorealista, mostrando come i riflessi delle atrocità della guerra possano sconvolgere e segnare fatalmente anche l'innocenza dell'infanzia. Toccante e disperato, è tanto più efficace perchè affidato ad immagini scarne che colpiscono spietate gli occhi e il cuore.

Cotola 13/07/08 20:02 - 9052 commenti

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Disperato e straziante film di Rossellini, va segnalato tra le sue opere più belle e riuscite oltre che sicuramente la più capace di esprimere l'inaridimento e la distruzione morale provocata dalla guerra che ha rubato a tutti, o quasi, l'innocenza. Ciò che resta dopo un avvenimento del genere non sono altro che "macerie" umane, materiali e morali e "scorie" ideologiche. Di raro pessimismo e tuttavia un capolavoro imprescindibile che merita di essere visto e rivisto.

Pigro 29/09/08 11:15 - 9672 commenti

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Un bambino si aggira tra le macerie di Berlino nell'immediato dopoguerra. La descrizione allucinata del panorama della città distrutta si fonde con quella, altrettanto sconvolta, della devastazione umana che il conflitto porta con sé. Un film spietato nel non nascondere nulla dell'inferno umano e morale in cui si sopravvive dopo la guerra. Lo sguardo oggettivo con cui la cinepresa segue il girovagare del bambino scatena una commozione senza lacrime fino a una conclusione che strozza il fiato in gola. Un capolavoro.

Renato 7/04/09 00:02 - 1648 commenti

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Angosciante ritratto della Berlino post-guerra, ma soprattutto ritratto di uno sfortunato ragazzino che cerca di sopravvivere in condizioni umilianti per chiunque. Rossellini sembra voler mettere in chiaro che la guerra (e le sue conseguenze) tirano fuori il peggio da ogni uomo, e la sua visione nerissima non risparmia niente e nessuno. La solidarietà è messa al bando, ed il detto "homo homini lupus" trova la sua più completa affermazione. Impressionante a livello figurativo, è un film che mi ha toccato.

Galbo 8/04/09 15:33 - 12399 commenti

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Grandissima opera che è sopratutto un angosciante e veritiera rappresentazione della Berlino cupa e disperata dell'immediato dopo guerra. Alcune sequenze mantengono intatta, ad oltre mezzo secolo dalla loro realizzazione, una fortissima carica drammatica e sono una delle pagine più alte del neorealismo italiano. Ottima la prova del cast in gran parte costituito da attori non professionisti.

Capannelle 26/02/10 10:33 - 4412 commenti

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C'è un tema scottante, quello dell'infanzia negata, calato in una realtà drammatica come quella della Germania post-conflitto. Una realtà dove gli adulti non solo si sottraggono alle responsabilità ma anzi si fanno portatori di una follia che non si è estinta con la fine della guerra. E non è qestione di ceto sociale, anzi i peggiori sono proprio i più eruditi. Soggetto tremendo, film importante anche se con inevitabili pause e qualche incompletezza.
MEMORABILE: La voce di Hitler che risuona tra le rovine.

Sabryna 11/05/10 01:53 - 225 commenti

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Epopea della disfatta di una nazione vista attraverso le vicende di un singolo. Con questo film Rossellini termina la "trilogia della guerra" iniziata con Roma città aperta e Paisà e segna la fine di un'era di solidarietà tra individui. A distanza di anni, in Germania sono ancora in tanti a pagare lo scotto del nazismo. Le macerie da semplice sfondo assurgono ad elementi narratori; anticipano con evidente tristezza la miseria toccata alla famiglia Koehler. Il piccolo Edmund è, al tempo stesso, eroe e vittima involontaria. Toccante.

Saintgifts 17/06/11 23:51 - 4098 commenti

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Vedere e capire a fondo l'orrore della guerra e non quella delle battaglie, degli eroi, degli uomini forti in divisa... quella più vera e insidiosa che porta in superficie i lati peggiori degli esseri umani, messi davanti al dilemma della sopravvivenza. Sono gli occhi e la mente di un bambino, che crede ancora nei grandi, a darci la vera misura del disastro morale. Immagini che non si dimenticano di un'infanzia che vorrebbe ancora giocare ma che è stata spinta nel vicolo cieco della disperazione.

Giùan 26/06/12 22:17 - 4562 commenti

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Se in Roma c'era ancora drammatizzazione della realtà e in Paisà il racconto si rarefaceva mantenendo pero sempre una inesplicabile tensione morale, con il conclusivo episodio della trilogia della guerra il contesto si allarga (la Germania post nazista, l'altrove, il mondo costretto a cicatrizzar le sue ferite), parallelamente ad una realtà filmica che invece chiude sempre più il cerchio (il minutaggio, la piattezza narrativa, la concentrazione sulla tragedia di un bambino). Stile didascalico che si apre a un pedinamento finale di insostenibile pathos.

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Quietcrash 30/09/13 00:05 - 83 commenti

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All'indomani della seconda guerra mondiale, Berlino non è altro che un cumulo di macerie, come lo sono anche i personaggi di questo dramma pessimista che naviga tra la miseria materiale e la miseria d'animo. Nessuno ha una via di scampo, non si vede la luce in nessun personaggio, Rossellini risalta l'assenza di speranza per il genere umano. Film ottimo e struggente, soprattutto la parte finale.

Mickes2 12/04/14 21:18 - 1670 commenti

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Le immani conseguenze della II° Guerra Mondiale dal punto di vista del nemico. Il desolante panorama di una Berlino rasa al suolo spalanca le porte a un tragico e soffertissimo viaggio negli inferi attraverso gli occhi innocenti di un bambino, le cui scelte e comportamenti sono influenzati dal contesto: un implacabile orizzonte di stenti e miserie in cui lo scontro fra poveri si trasforma in rabbia, crudeltà, paura e mortale solitudine. Un mondo a sé dove nemmeno il sacrificio può lasciar intravedere uno spiraglio di salvezza. Capolavoro.
MEMORABILE: Il finale, paragonabile per elementi e potenza a Mouchette di Robert Bresson.

Rebis 25/09/14 16:33 - 2339 commenti

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Quella del neorealismo, in fondo, è la storia di un fallimento, la resa dell'autenticità di fronte alla potenza immaginifica del mezzo cinema: nei suoi più insigni epigoni, come questo, il cedimento rivela lo sconcerto umano, la soggettività del dolore, l'impermeabilità del silenzio. Edmund, figlio della sopraffazione, che si aggira per le strade di una Berlino sventrata dalla guerra, biondo, dai lineamenti ariani, impassibile e risoluto, non è forse un evil child? Un piccolo alieno precipitato sulla Terra? E non è questa in fondo la sconfitta dell'umanità attraverso le mani di un bambino?

Stillill77 12/01/17 15:18 - 4 commenti

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Germania anno zero, ovvero Europa anno zero. Immagini di una apocalittica Berlino subito dopo i bombardamenti e la divisione da parte degli alleati. La fotografia neorealista meriterebbe già di suo, ma è la storia che lascia attoniti. Non c'è possibilità di redenzione per chi ha perso la guerra, trasformato in un laido, un codardo, persino un pedofilo. Artigianale ma comunque magnifico nel suo essere disturbante. Qui il Superuomo teorizzato con tanto fervore ha una unica soluzione, la morte.
MEMORABILE: L'incontro con il professore.

Paulaster 18/07/17 10:19 - 4425 commenti

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A Berlino si spalano le macerie e i superstiti della guerra decidono se affrontare la precaria vita nella legalità o negli scambi del mercato nero. Quadro crudelmente rappresentato da un dodicenne che diviene spietato e affronterà di petto il suo drammatico destino. Location di distruzione simboliche: raccontano il prezzo da pagare dopo il conflitto (trascurando le perdite umane). Finale angosciante con un filo di tragica leggerezza. Gli attori (non tutti professionisti) recitano come possono.
MEMORABILE: Il monologo del padre sui danni della guerra; Le calze di lana del morto; La speranza di andare in ospedale per mangiare tutti i giorni.

Magi94 27/10/18 00:43 - 954 commenti

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Pur in imbarazzo, c'è da trovarsi parzialmente d'accordo con le critiche fatte al film appena dopo la sua uscita. Vale a dire che sembra più un bozzetto irrisolto, con una idea brillante alla base e tutto un contorno lasciato a se stesso, come se il regista non avesse avuto chiaro cosa girare. Sarebbe stato forse meglio un mediometraggio, o rivedere la sceneggiatura. Rimane quindi qualcosa che non è un capolavoro, ma regala momenti orrendamente meravigliosi come il patricidio o le carezze del maestro nazista.

Reeves 28/11/20 16:10 - 2226 commenti

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Lo si può vedere e rivedere e resta un film straordinario, coraggioso, un vero e proprio inno all'umanità e alla necessità di uscire dagli incubi della guerra e del nazismo. Una Berlino spettrale ha il vero ruolo di protagonista di una vicenda in cui Rossellini racconta come le privazioni possano abbrutire gli esseri umani e quali obblighi abbiamo nei confronti delle generazioni future. Il capolavoro di Rossellini.

Noodles 28/10/23 16:51 - 2233 commenti

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Roberto Rossellini riesce a descrivere alla perfezione la tragedia del dopoguerra tedesco in un film di tristezza e cupezza incredibile, con più di una sequenza angosciante. All'ottimo risultato contribuisce sicuramente il cast che, per quanto composto principalmente da attori non professionisti come vuole il genere, se la cava bene. Un plauso soprattutto al piccolo protagonista, le cui camminate tra le macerie di una desolata Berlino saranno difficilmente dimenticabili. Pur non stracitato come altri esempi coevi, è sicuramente una delle vette più alte del neorealismo italiano.
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  • Homevideo Homesick • 18/12/09 08:21
    Scrivano - 1363 interventi
    Per i dvd Criterion consiglio caldamente l'ottimo sito www.axelmusic.com lì il cofanetto di Rossellini sarà in vendita a 41,99 euro + 3,96 di spese postali.

    http://www.axelmusic.com/productDetails/715515051316?upd=1
  • Discussione Capannelle • 26/02/10 10:40
    Scrivano - 3521 interventi
    Mi sono dimenticato di inserire tra i momenti memorabili "La voce di Hitler che risuona tra le rovine" è possibile aggiungerlo? Grazie mille.
  • Discussione Zender • 26/02/10 11:29
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Sì, fatto. Tutto ciò sempre nella generale, mi raccomando, mai nelle curiosità :)
  • Homevideo Cotola • 7/03/10 16:22
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Ma secondo voi i film sono in ita? Mi sa che
    la regione è 1 quindi ci vuole il lettore giusto
    Vero?
  • Homevideo Noir • 7/03/10 18:41
    Galoppino - 573 interventi
    Purtroppo Germania anno zero solo audio tedesco.
    http://www.dvdbeaver.com/film2/DVDReviews49/roberto_rossellinis_war_trilogy.htm
  • Homevideo Cotola • 7/03/10 19:11
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Purtroppo è così! Non capisco perchè Roma e Paisà anche in italiano mentre Germania solo in tedesco e senza nemmeno i sub in ita. Roba da
    matti. E intanto in Italia si dorme. Vengono
    pubblicate porcate immonde ed innominabili ma
    nessuno che si prenda la briga di "sfornare"
    versioni decenti dei film che hanno fatto la
    nostra storia.
  • Homevideo Cotola • 7/03/10 19:55
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Lo so ma non è un granchè. Credo sulla fiducia
    che quella Criterion sia migliore.
  • Homevideo Homesick • 8/03/10 09:08
    Scrivano - 1363 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Ma secondo voi i film sono in ita? Mi sa che
    la regione è 1 quindi ci vuole il lettore giusto
    Vero?


    Nella maggioranza dei casi i dvd Criterion dei film italiani hanno l'audio italiano. Alcuni (per esempio 8 1/2, L'avventura, Umberto D.) sono zona 0, altri (Amarcord, Ladri di biciclette) 1: per questi occorre un lettore multizona o un software tipo Anydvd che consente di dezonarli e di vederli su pc.
    Ultima modifica: 8/03/10 09:10 da Homesick
  • Discussione B. Legnani • 19/11/20 00:31
    Pianificazione e progetti - 14973 interventi
    Risulta girato nei primi mesi del 1948. Anche IMDb scrive 1948. Morandini conferma.
  • Discussione Reeves • 28/11/20 16:11
    Segretario - 700 interventi
    Secondo Gianni Rondolino, come scrive su Roberto Rossellini edizioni UTET, la scena finale fu realizzata da Lizzani che seguiva ovviamente le indicazioni di Rossellini del quale era assistente.