La ragazza dalla pelle di luna - Film (1972)

La ragazza dalla pelle di luna

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/05/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 20/05/07 14:33 - 5523 commenti

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La vicenda (lui e lei in crisi finiscono alla Seychelles, dove lui si innamora di una splendida indigena, per cui lei restituisce le corna...) non è né originale, né ben narrata, ma il film ha obiettivi diversi. C'è Pagliai reduce dal mostruoso successo de Il segno del comando, c'è la Araya (stupenda), un po' di nudo (tanto, per l'epoca) e panorami mozzafiato. Bella pure la Loncar! Grande successo dei primi Anni Settanta. Della serie "Come eravamo".

Daidae 8/07/10 02:01 - 3168 commenti

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Bruttissimo erotico. Trama che sa di già visto con la solita coppia borghese e occidentale messa in crisi dai costumi degli indigeni: ci mancava solo il rito voodoo ed eravamo a posto. La Araya ci mette solo il corpo, la Loncar ancora più bella è però espressiva quanto una mummia. Da segnalare un'inutile scena di pesca allo squalo.

Homesick 2/11/10 08:59 - 5737 commenti

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Un paradiso tropicale come illusorio rimedio al grigiore dell’Occidente e all’incomunicabilità di una coppia in crisi: tipico avvio di un esotico-erotico anni Settanta che lo specialista Scattini sostanzia in diapositive sulle spiagge delle Seychelles, edenica passerella per le forme bronzee dell’esordiente Araya e il volto alabastrino dell’imbronciata Loncar. In chiusura irrompe invece il lato oscuro e feroce della natura (soprattutto umana), con una sequenza di caccia allo squalo ripresa con l’occhio spietato dei mondo-movies. Pagliai in vacanza, ebbro di sole, mare, balli e «pelle di luna».
MEMORABILE: Loncar: «Non ci si spoglia mai della propria pelle.»

Ronax 16/06/11 01:45 - 1247 commenti

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Nulla di nuovo sotto il sole dei tropici in questo clone del melodramma erotico-esotico avviato alla fine dei '60 da Liberatore e incentrato sul tema, palesemente pretestuoso, dello scontro fra la decadenza occidentale e la solare vitalità indigena. In realtà, al di là dei molti nudi, dei paesaggi da depliant turistico e dei dialoghi da fotoromanzo conditi dalle note sognanti di Umiliani, impera il nulla. In gran forma, esteticamente parlando, la Araya e la Loncar, mentre Pagliai ricicla con minime varianti il personaggio di Guardami nuda.
MEMORABILE: Da vedere nella versione (forse) integrale trasmessa a sua tempo dalla gloriosa TMC evitando quella ridicolmente cut smerciata dalle reti Mediaset.

Il Gobbo 2/07/11 14:20 - 3015 commenti

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Film che, rivisti oggi, meritano affetto. Ordinatamente disposti da Scattini, con accompagnamento di un bel tema di Umiliani, tutti gli elementi essenziali: l'ingrifato Pagliai con la Loncar (beato lui) alle Seychelles, la disponibilità sessuale dei nativi con la pronuba Araya che è ovviamente lì ad attenderli, l'Hemingway-mancato o pre-Chatwin de' noantri che vaticina il turismo di massa, la crisi d'identità, il richiamo all'ordine complice una tragedia pretestuosa, un altr'anno comunque si va in Sardegna. Sigh.

Luchi78 23/08/11 16:28 - 1521 commenti

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Film che vede l'esordio della bellezza eritrea di Araya, che porterà entro un paio d'anni all'esplosione commerciale dell'altra perla nera del cinema anni '70, Laura Gemser. Come recitazione le due attrici sono sullo stesso livello (basso) ma, mia opinione personalissima, la Araya mi sembra più sensuale e affascinante; comunque il grande schermo consacrerà la nuova arrivata... Il film risulta un po' stucchevole e con un ritmo molto blando, ma tutto sommato non è confezionato così male. Bene Pagliai e la bella Loncar.

Dusso 15/06/12 17:07 - 1566 commenti

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Classico esotico erotico degli Anni Settanta. Storia con coppia borghese in crisi (Loncar-Pagliai), uguale a molte altre. È' comunque professionale e ben confezionato, con cali di ritmo ogni tanto (ma è prevedibile, in pellicole come queste). Piuttosto forte la scena dello squalo ucciso.

Herrkinski 8/07/14 03:31 - 8072 commenti

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Tra i primi esotici/erotici, con contorno di dramma e riflessioni (invero piuttosto banali) sulle differenze tra mondo civilizzato e vita in libertà nella natura; un tema che verrà sfruttato parecchio negli anni '70/primi '80 in altri lavori analoghi (come in molti film con la Gemser). La Araya incantò gli italiani dell'epoca; Pagliai è bravo ma gigioneggia, Rossi-Stuart fa il duro; si salva la Loncar. Trama esile, bei paesaggi, un finale amaro tutto sommato riuscito; ma la scena del povero squalo, seppur necessaria, avrebbero potuto simularla.
MEMORABILE: La ripresa circolare intorno alla Loncar.

Lucius 6/12/14 11:16 - 3015 commenti

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Una coppia borghese in vacanza alle Seychelles riscopre il contatto totale con la natura e il piacere dei sensi grazie a un'avvenente isolana bisessuale che si mostra attratta da entrambi. La sceneggiatura è minimale, ma il film mostra location esotiche da sogno. La sequenza successiva a quella che vede Pagliai e la Araya fare l'amore in spiaggia è a dir poco ridicola: lei si strofina nuda sulla battigia, mentre a lui spunta un costume dal nulla, basta poco per inficiare un film. Carnale, libertino ma allo stesso tempo censorio.

Faggi 10/01/18 20:30 - 1549 commenti

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Ugo Pagliai, Beba Loncar, Zeudi Araya: un interessante tridente di attaccanti; e poi ci sono il libero Giacomo Rossi Stuart e le note del maestro Umiliani, che ammaliano esalando languore. Borghesia in cerca di esotismo (ma da agenzia di viaggi - direzione Seychelles) negli ormai lontani '70. Girato senza produrre vere alchimie visive, si prodiga in evocazioni di folklore, leggende, frammenti da mondo-movie (la pesca), paesaggi, erotismo e malinconie all'acqua di rose. Risultato: per nulla incisivo e infine stucchevole.

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Il Dandi 4/04/20 13:43 - 1917 commenti

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Non brilla per originalità, ma resta uno degli esempi più iconici del filone erotico/esotico puro della sua stagione, prima cioè che il genere si contaminasse con l'horror/thriller. Qui ci si focalizza sulla crisi dell'amore coniugale borghese e più in generale dell'uomo civilizzato di fronte al mito del "buon selvaggio" che prima illude e poi delude, con schematismo da foto-(mondo)romanzo. Belle facce, sesso (per l'epoca) spinto, location paradisiache e musica perfetta (il disco di Piero Umiliani fu, caso insolito, un successo a sua volta).
MEMORABILE: Il delirio di Ugo Pagliai sulla spiaggia; La caccia al pescecane.

Reeves 14/07/21 12:46 - 2172 commenti

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Nonostante l'ottima presenza femminile (Zeudi Araya e Beba Loncar, davvero bellissime) il film è un'accozzaglia di luoghi comuni e di finta liberazione sessuale, con primi piani melodrammatici che fanno ridere e un razzismo di fondo che inquieta. Tra gli erotico-esotici del periodo forse il peggiore, o quantomeno il più banale. Non lo salva neanche Giacomo Rossi Stuart, bello e dannato.

Buiomega71 4/08/21 00:59 - 2901 commenti

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Dominano la tristezza e l'infelicità nello splendore delle Seychelles. Scattini, impietoso, non solo prende in prestito i suoi trascorsi dal mondo movie (il ragazzino sbranato dai pescecani, la mattanza degli squaletti quasi insostenibile per crudeltà pre-deodatiana) ma dona alla Araya un fascino mellifluo quasi spettrale (che le rinfaccerà, con odio, la Loncar nella grandiosa scenata). L'afflizione tocca tutti i personaggi, gettando ombre oscure sul paradiso terrestre, da Pagliai (delirante il suo sbotto di felicità) ai crucci antonioniani della Loncar. Datato, ma con stile.
MEMORABILE: Il passionale amplesso tra la Loncar e Pagliai, ma lui sogna di far l'amore con la Araya; La Araya che seduce subdolamente la Loncar; Il set di foto.

Siska80 21/08/23 17:23 - 3737 commenti

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Marito e moglie fanno una vacanza nella speranza di superare la crisi coniugale: si tradiranno a vicenda. Il messaggio secondo cui le corna fanno bene alla vita di coppia appare politicamente scorretto... Film inutile che di drammatico ha ben poco e di pruriginoso forse troppo (serve più che altro a mettere in mostra le generose forme della bellissima Araya); da salvare rimangono solo le location esotiche, mentre i momenti copia e incolla si sprecano e il cast appare qui spento e incapace di suscitare empatia. Finale di comodo che si poteva/doveva evitare.
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  • Musiche Ellerre • 4/06/09 10:27
    Call center Davinotti - 1203 interventi
    Tema romantico/nostalgico del maestro Umiliani degno di nota anche se non è uno dei suoi migliori lavori. http://www.youtube.com/watch?v=acvC7XAySas Da ascoltare anche il resto del disco. Riferimento discografico: Piero Umiliani, La Ragazza Dalla Pelle Di Luna, Omicron 1970.

    Ultima modifica: 5/06/09 03:47 da Zender
  • Musiche Ciavazzaro • 19/03/10 11:26
    Scrivano - 5591 interventi
    Altro pezzo dalla soundtrack:
    http://www.youtube.com/watch?v=Vb0Epi8fklw
  • Discussione Homesick • 11/10/10 08:21
    Scrivano - 1364 interventi
    Testimonianze di Luigi Scattini:

    http://luigiscattini.wordpress.com/category/la-ragazza-dalla-pelle-di/
  • Homevideo Zender • 16/06/11 12:13
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Precisa Ronax:
    Da vedere nella versione (forse) integrale trasmessa a sua tempo dalla gloriosa TMC evitando quella ridicolmente cut smerciata dalle reti Mediaset.
  • Homevideo Dusso • 15/06/12 17:02
    Archivista in seconda - 1830 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Precisa Ronax:
    Da vedere nella versione (forse) integrale trasmessa a sua tempo dalla gloriosa TMC evitando quella ridicolmente cut smerciata dalle reti Mediaset.


    La versione integrale dura circa 87 minuti
  • Homevideo Buiomega71 • 19/08/13 10:16
    Consigliere - 25934 interventi
    In dvd per CineKult, disponibile dal 22/10/2013

    http://www.amazon.it/Ragazza-Dalla-Pelle-Di-Luna/dp/B00E613RUY/ref=sr_1_207?s=dvd&ie=UTF8&qid=1376899882&sr=1-207
  • Homevideo E.m. • 24/08/13 16:07
    Galoppino - 78 interventi
    Dusso ebbe a dire:
    Zender ebbe a dire:
    Precisa Ronax:
    Da vedere nella versione (forse) integrale trasmessa a sua tempo dalla gloriosa TMC evitando quella ridicolmente cut smerciata dalle reti Mediaset.


    La versione integrale dura circa 87 minuti


    E' la stessa riflessa sulla SSV?
    Ultima modifica: 17/07/14 23:50 da E.m.
  • Homevideo Xtron • 22/11/13 17:17
    Servizio caffè - 2147 interventi
    Il dvd Cinekult

    Audio e sottotitoli in italiano
    Formato video 1.66:1 anamorfico
    Durata 1h27m20s
    Extra "Luigi Scattini racconta", intervista a Rocco Pandiani

    Il master utilizzato sembra preso da una VHS, diciamo che bisogna accontentarsi...

    Un'immagine dal dvd (si trova al min. 30:17)

    Ultima modifica: 22/11/13 17:22 da Zender
  • Curiosità Zender • 5/12/15 17:26
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Discussione Buiomega71 • 4/08/21 10:19
    Consigliere - 25934 interventi
    Rassegna estiva
    EsoticaErotica
    Un'estate al tropico dei sensi
     

    Domina la tristezza e l'infelicità nel meraviglioso finto paradiso terrestre delle Seychelles, dove Scattini mette in piedi la classica storia della coppia borghese in crisi, che cerca di rattoppare il proprio matrimonio facendosi una vacanza esoticheggiante, ma che sortirà l'effetto contrario per colpa delle bellezze indigene del posto.

    Fa un certo effetto constatare come il film graviti attorno a personaggi afflitti e ammantati da un alone di grigiore interiore e soprattutto alla Loncar, gelida e frustrata moglie che si crogiola nei suoi crucci antonioniani, scattando fotografie e girovagando sull'isola sempre imbronciata e minacciata da una solitudine che trova sfogo in uno scrittore fallito (il Giacomo Rossi Stuart con il grugno da western).

    Scattini non nasconde certe ambizioni narrative (l'incomunicabilità tanto cara a Antonioni), ripesca i suoi trascorsi nel mondo-movie (il ragazzino sbranato dagli squali trasportato sulla spiaggia, la mattanza degli squaletti, quasi insostenibile per crudeltà pre-deodatiana) e soprattutto dona alla bellezza esotica della Araya un chè di mellifluo, inquieto e spettrale, ragazza dalla pelle di luna che appare ovunque, che usa la sua fintoingenua dolcezza per ammaliare (non solo fa perdere la brocca a Pagliai, ma seduce, subdolamente, anche la Loncar, nell'intensa sequenza del set fotografico sulla spiaggia, quando la Araya si denuda e si tocca e la Loncar la fotografa di "nascosto", con placida complicità della Araya stessa) che avrà il suo apice nella grandiosa scenata che la Loncar le farà nella stanza dell'albergo, cacciandola via in malo modo.

    Grandissimo e azzeccatissimo Pagliai nel ruolo dell'ingegnerotto che perde la trebisonda per la Araya (scultissima la delirante sequenza in cui sbotta in un momento di folle felicità, rivolgendosi ad un vecchio indigeno che taglia le noci di cocco appellandolo come "ingegnere" e urlando farneticazioni del tipo: "Non ti dispiace se adesso noi due-lui e la Araya- facciamo l'amore, vero?") con quell'espressione un pò così, da cane bastonato, che pensa al regalo da fare al figlio piccolo (un orrendo pupazzetto) mentre il suo matrimonio va in pezzi.

    Finale amarissimo e per nulla consolatorio (la freddezza della Loncar raggiunge apici invalicabili), dove all'aeroporto, alla partenza, la bella Araya non si farà più vedere, e con la morte nel cuore si ritorna in quel di Roma. L'esperienza esotico/erotica non ha dato i frutti sperati, ma solo una parvenza di farlocca felicità.

    Amplessi, per l'epoca, non proprio per educande (cultissima la scena d'amore tra Pagliai e la Loncar in camera da letto, dove lui , però, immagina che stia facendo sesso con la Araya che si sovrappone alla Loncar), la Araya che dona un pò poco (di sfuggita il suo nudo integrale mentre si rotola sul bagnasciuga), se non i suoi occhioni, il suo sorriso malizioso dai denti bianchissimi e un seno prepotente che guizza spesso fuori, una danza tribale assai folcloristica e lo splendido score di Umiliani a suggellare questo Scene da un matrimonio sotto le palme.

    Parecchio datato, e molto meno erotico di quello che appare a prima vista, ma supportato da un ottimo cast. da dialoghi non poi così sciocchini come si dice in giro e da un asprezza di fondo che si trascina per tutto il film, fino alla rassegnazione di vivere un matrimonio che più nulla ha da offrire.

    Visto oggi palesa i suoi limiti di una sceneggiatura sempliciotta e uguale a mille altre, ma con un certo stile narrativo e qualche idea di regia (la macchina da presa che si muove a 360 gradi nell'incontro tra la Loncar e Stuart nella piazza mentre discutono)

    Curiosamente la leggenda che Stuart narra alla Loncar non è poi così dissimile dal finale di Amore libero-Free love, che verrà due anni dopo dalle maglie della stessa casa di produzione (c'è anche lo stesso figurante di colore, che accompagna in auto, all'inizio, Pagliai, che apparirà nel film di Pavoni).

    A sentire Scattini (negli extra del dvd della CineKult), Pagliai fu una scelta non azzeccattissima per il ruolo. Personalmente lo trovato straordinariamente in parte, lontano anni luce dalle prestanze bellocce di questo tipo di film, perciò molto più realistico.

    La Araya di una bellezza abbaccicante , ma la Loncar, con la sua ostentata fredezza, c'ha una marcia in più, tremendamente sexy quando fa la signora borghese altezzosa e razzistella (che a un certo punto credevo se la facesse con il ragazzo di colore che fa da guida, scegliendo, invece, il più politicamente corretto papà di Kim).

    Amarcord e Malizie perverse, spulciando la filmografia scattiniana, danno La ragazza fuori strada prima di questo, che in realtà arriva l'anno dopo, essendo La ragazza dalla pelle di luna l'esordio uffciale della futura signora Cristaldi.



    Ultima modifica: 4/08/21 11:17 da Buiomega71