Deludente. Bravi gli attori, fra i quali Al Lettieri pre-Bordella, ma la trama stenta ad andare avanti e, quando lo fa, è un po' macchinosa, per cui la vicenda di questo reduce dal Vietnam, divenuto coltivatore di cocomeri, più che appassionare, annoia. Il film è finito nel dimenticatoio perché fu massacrato dal confronto col coevo, e parimenti bronsoniano, Il giustiziere della notte, che vale il triplo.
Discreto Bronson-movie che ha dalla sua anche la partecipazione del bravo Al Lettieri nel ruolo del cattivissimo. Ovviamente non siamo di fronte ad un capolavoro, ma chi ama questo genere di pellicole ha di che rimaner soddisfatto. Bronson, come sempre, ha poche espessioni facciali, ma è interprete ideale nel ruolo di uomo che deve cavarsi da solo da pasticci enormi. La sceneggiatura non brilla per originalità e la regia, dell'esperto Richard Fleischer, è professionalmente corretta ma nulla più.
Discreto thriller d'azione, ben diretto da Fleischer e interpretato con la consueta grinta da un Bronson in ottima forma, spalleggiato da un Al Lettieri efficacissimo nel solito ruolo di cattivo. Meglio la prima parte comunque, perché la seconda ha il fiato corto.
Scarso film con Bronson impiegato a raccogliere angurie in Colorado. Filmetto action con tocchi da commedia e nulla più per un Fleischer da normalissima amministrazione. Al Lettieri come al solito gigioneggia nella parte dello psicopatico, mentre Bronson è stereotipato e monocorde in quella dell'uomo vessato che si farà giustizia da solo. Discreta azione, qualità tecniche e formali appena sufficienti. Poco altro da raccontare in una storiella che ha come unica curiosità il fatto di essere stata scritta dal Elmore Leonard. In giro c'è molto di meglio.
Bel film di azione, dove Bronson si troverà a dover fronteggiare un cattivissimo Lettieri che gli vuol far la pelle. Attori perfetti (Bronson e Lettieri giganteggiano) e storia avvincente: peccato solo per le ambientazioni che sono di una noia unica (credo che si sia vicino al confine col Messico).
Gradevolissimo film con un inedito Bronson contadino d'angurie alle prese con i soliti rompiballe che non vogliono far lavorare messicani nel suo campo. Ci si mette in mezzo anche un criminale. Naturalmente Bronson li fa fuori. Classica sparatoria finale.
Uscire contemporaneamente al cult Il giustiziere della notte di sicuro ha offuscato il valore di questo film; non ci troviamo di fronte a un prodotto memorabile, tuttavia i fan di Bronson potrebbero apprezzare. La vicenda è semplice ed è risolta in maniera ideale, senza spettacolarizzazioni eccessive ma comunque non priva d'azione o di mordente; i protagonisti danno una buona prova, in particolare (oltre a Bronson ovviamente) il villain Al Lettieri. Bella l'ambientazione "di confine". Un film da riscoprire, per una serata piacevole.
Il manuale del film-action statunitense. Una sceneggiatura avvincente e senza tempi morti, due personaggi tagliati con l’accetta, una sfida implacabile fino all’ultimo sangue, una chiara divisione dei buoni e dei cattivi, un svolgimento narrativo compatto e teso, una regia vigorosa e senza orpelli, divieto di approfondimenti psicologici, qualche rapido accenno a problemi sociali e di sfruttamento del lavoro, ambientazione en plan air nella profonda provincia americana, un finale teso ed emozionante, due attori funzionali. Nel suo genere un film perfetto.
MEMORABILE: Le faccia da sfingi di Bronson e Lettieri due sfingi. L'insolita ambientazione della storia in un campo di cocomeri.
La maschera impassibile di Bronson nel ruolo a lui più congeniale, una reduce dal Vietnam, ora agricoltore che deve difendersi dalla vendetta di un killer. Personaggi lievemente stereotipati nonostante vi siano buone scene d'azione. Tutto abbastanza nella media, con conseguente resa di conti finale.
Bronson in un personaggio perfetto per le sue corde interpretative in una storia coinvolgente e ben diretta da Fleischer, con un occhio particolare non solo per l'azione ma anche per i caratteri. Lettieri è un villain di tutto rispetto e la trama un crescendo verso la buona sparatoria finale. Azzeccata anche la colonna sonora.
Uno dei migliori film d'azione interpretati da Bronson, qui nei panni di un coltivatore di cocomeri che deve fronteggiare prima il racket della manodopera e poi la vendetta di un killer mafioso. Lontana dal solito contesto metropolitano (siamo al confine tra Colorado e Messico), prende corpo una vicenda più originale del consueto, che un regista di spessore come Fleischer dirige con notevole senso del ritmo e senza disdegnare accenni di denuncia sociale. Da ricordare anche le prove di Lettieri, valido antagonista e Maxwell, poliziotto cinico.
MEMORABILE: La scazzottata iniziale; L'assalto al cellulare; La "strage" di cocomeri; La resa dei conti conclusiva.
Rispetto ad altri film più violenti interpretati dal mitico Charles Bronson, questo è una via di mezzo che non riesce a convincere del tutto. Ci si aspetta sempre che da un momento all'altro il nostro protagonista faccia esplodere la rabbia che ha in corpo, ma rimane troppo controllato nella parte del coltivatore di cocomeri. Non basta la movimentata parte finale a risollevare il film. Peccato perché da un regista come Fleischer ci si aspettava molto di più.
Film tra i meno celebrati del divo dal volto monocorde Bronson. Uscito contemporaneamente al ben più noto Giustiziere della notte, se ne differenzia sostanzialmente; in primo luogo, per l'ambientazione, che lo rende molto simile a un western. Qui, inoltre, Bronson si trova a dividere la scena con Al "Sollozzo" Lettieri, al solito nel ruolo del "villain" da affrontare. Non memorabile, ma ben diretto.
Bel lavoro dell'eclettico Richard Fleischer, che non di discosta affatto per temi e qualità dalle più note pellicole del periodo, nate dal sodalizio Bronson-Winner. Buon ritmo, con momenti a tratti divertenti e azione costante; i personaggi pure sono discretamente tratteggiati, con il buon Charles che veste la tipica maschera dell'uomo coriaceo, astuto e animato dal senso di giustizia e Al Lettieri nei panni del villain di turno. Finale dal sapore western, che ricorda un po' Chato, con Bronson a suo agio nel proprio territorio di caccia.
Da un film del 1974 con il grandissimo Bronson (e Al Lettieri!) diretto dal bravo e sottovalutato artigiano Fleischer ci si aspetta(va) di più: il risultato non soddisfa pienamente poiché il film, nonostante l'epoca, risulta forse troppo "frenato" nella rappresentazione della violenza grafica ed è addirittura (strano, visti i tempi e il genere) eccessivamente "edulcorato"; il risultato è un'occasione riuscita a metà per un film che, comunque, porta a casa il risultato grazie al sempiterno carisma di Bronson e alla professionalità del regista. Solo per i fan di Charlie, comunque.
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