La via lattea - Film (1969)

La via lattea

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/05/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 15/05/07 15:30 - 3015 commenti

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Un vecchio e un giovane fanno il pellegrinaggio a Santiago de Compostela, e nella via si imbattono in tutt'una serie di personaggi, rappresentanti diverse eresie manifestatesi nella storia della Chiesa. Divertente, irriverentissima scorribanda mistico-surrealista del Vecchio Dinamitardo, fra provocazioni e mortaretti. Come al solito rara la capacità di unire pesantezza di temi e leggerezza di forme: Buñuel è stato un grande, geniale entertainer. Chicca il De Sade impersonato da Piccoli in parrucca e crinoline

Rebis 27/08/08 20:52 - 2339 commenti

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Sorta di dialogo filosofico dove a interloquire - seguendo il filo onirico dell’analogia - non sono tanto i personaggi quanto i momenti emblematici, le ideologie e le eresie che hanno fondato il Cristianesimo: ne emerge il profondo pragmatismo umano, la retorica, l'imposizione del dogma quale difesa di un potere oramai secolarizzato. La necessità del sacro, il suo scandalo, si eclissano dietro il chiacchiericcio sofistico che solo il volo pindarico di un pensiero dimentico del corpo può quietare. Un'opera satirica e, neanche tanto assurdamente, di esemplare intensità religiosa.
MEMORABILE: La fucilazione del papa; il duello tra il giansenista e il gesuita.

Daniela 13/01/09 08:35 - 12670 commenti

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Strambi incontri sulla via di Santiago di Compostela, in cui passato e presente si mescolano senza soluzione di continuità. È sufficiente decontestualizzare la lettera del dogma per mostrarne tutta l'assurdità: per quelle affermazioni gli uomini hanno combattuto e sono morti e solo la storia ed il caso hanno definito (sempre provvisoriamente) il confine fra dottrina ed eresia. Leggerezza della rappresentazione ma profonda moralità dell'assunto, per un'opera volutamente frammentaria ed aperta.
MEMORABILE: Il duello fra il giansenista e il gesuita: "Odio talmente la scienza (...) che finirò per reazione nell'assurdità di credere in Dio".

Pigro 11/09/09 08:22 - 9672 commenti

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Due viaggiatori a piedi dalla Francia a Santiago de Compostela fanno vari incontri con cattolici e eretici. Straordinaria l'idea di un film che attraversa la questione della religione e dei suoi dogmi che hanno sconvolto la storia d'Europa con guerre e violenze: un'opera che, sul filo di un ironico surrealismo, illustra questioni vitali/ risibili per innalzare un inno laico alla libertà. La passione intellettuale si trasforma in grande arte e grande cinema, capace di incidere - con grottesco humor iberico - nella coscienza. Geniale.

Undying 8/09/10 20:39 - 3807 commenti

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Due vagabandi in pellegrinaggio al Santuario di Campostela forniscono al cineasta il pretesto per mettere in scena una carrellata sulle falsità e gli inganni, punto di forza e motore di buona fetta delle religioni costituite e conclamate, al pari delle incurabili metàstasi. Come ciliegina sulla torta non poteva mancare il Divino Marchese (Michel Piccoli) intento a proclamare con gran forza, di fronte alla prostrata Justine, la filosofia del piacere evocato dall'ateismo e, in prima fila, dal dolore. Fastidioso ma memorabile esemplare filmico che percorre vie narrative (e tecniche) alternative.

Enzus79 22/03/11 12:50 - 2901 commenti

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Il surrealismo e il cinismo del grande Luis Bunuel tocca anche il cattolicesimo e le sue incongruenze, le sue eresie e i suoi dogmi. Storia che fa riflettere ma anche sorridere per alcuni momenti davvero ilari. Lo spagnolo è stato davvero un grande regista.

Jandileida 7/06/11 21:12 - 1565 commenti

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I film del messicano sono sempre un grandissimo piacere per l'occhio e fungono da salutare pungolo per l'intelletto; questo La via lattea non fa eccezione. Con la solita cifra surreale ed onirica, Buñuel ci porta a spasso per il Cristianesimo e le sue eresie facendoci divertire grazie ad una irriverenza che travolge i poteri sclerotizzati e sbeffeggia la pretesa di assoluto di chiunque si erge a possessore della verità. Tra l'altro chi se non Luis poteva fare un film su Priscilliano senza far addormentare in tre minuti tutta la platea?
MEMORABILE: Il sinodo del cadavere, fatto realmente avvenuto nel 897... quando la realtà riesce a precedere pure Buñuel.

Homesick 7/12/11 18:01 - 5737 commenti

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Pellegrinaggio allegorico dell’umanità laica lungo la storia del cristianesimo e le sue antinomie, radici inestirpabili di fanatismo, paura, sopraffazione e morte sotto l’ubertoso terreno della religione istituzionalizzata. Spezzando l’equazione spazio-tempo e le barriere tra realtà e fantasia – rese del tutto sovrapponibili come già in Bella di giorno – Buñuel dissacra, domanda e riflette in un carnevale dall’imponente assetto figurativo, visionaria rassegna di racconto picaresco, parabole evangeliche, dissertazioni teologiche erudite, siparietti goliardici ed istantanee surreali e grottesche.
MEMORABILE: La fucilazione del papa; il maître d'hôtel e i camerieri che discettano sulla doppia natura di Cristo; le piccole collegiali che scagliano anatemi.

Saintgifts 30/03/13 18:10 - 4098 commenti

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Il cammino verso Santiago de Compostela diventa per i due compagni che lo affrontano e per tutti noi un percorso che, su basi storiche e riflessioni personali, illumina le menti e le coscienze sulla religione cristiano cattolica e le sue diverse "varianti". Fa sorgere anche un bel po' di salutari dubbi, ma Buñuel non vuole prendere nessuna posizione, lascia a noi eventuali conclusioni. Sembra avere una sola certezza, l'esistenza di un al di là, suffragato dalle apparizioni della Madonna, un aldilà che nessuno può presumere di conoscere.

Vitgar 1/02/15 11:41 - 586 commenti

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Anche a non saperlo, vedendolo, si capisce subito che è un film del maestro Bunuel. Inconfondibile il modo di trattare il suo enorme problema esistenziale, credere o non credere; ecco quindi che questo dilemma diventa occasione di speculazioni dotte a tutti i livelli sociali (esempio lampante al ristorante), il tutto sostenuto dal viaggio di due "innocenti" verso Santiago. Film di spessore, non facile, per molti noioso, va sicuramente rivisto almeno due volte, ma bisogna vederlo.
MEMORABILE: Il minuscolo ruscello che divide la fede dall'ateismo.

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Hearty76 28/04/15 16:42 - 259 commenti

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Un capolavoro di geniale surrealismo che fa ben riflettere, credo validamente in qualsiasi epoca lo spettatore si ritrovi a vederlo, su quanto possa intercorrere tra il concetto soggettivo di "fede" e quello di "istituzione umana promulgatrice di dogmi". Ottima ed equilibrata commistione tra apparente intento iconoclasta e non scontato intento documentaristico. Celebrativo e provocatore, malinconico e divertente. Il rinomato pellegrinaggio iberico diventa eccezionale catena di sublimi allegorie.
MEMORABILE: L'apparizione della Vergine Maria, che porge a uno dei pellegrini il rosario precedentemente gettato via: in quel silenzio l'apice di tutto il film!

Minitina80 15/05/16 08:46 - 2984 commenti

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Opera cardine della filmografia del regista spagnolo perché racchiude l’essenza dello spirito critico verso il cristianesimo. Mantiene sempre il focus sull’essere umano capace nei secoli di nascondersi dietro presunte interpretazioni del dogma per paura di perdere il potere che da esso ne deriva. A metà strada tra una pièce teatrale e un documentario; tuttavia, non è sempre facile da capire o leggero da digerire perché richiede concentrazione e una base di conoscenze che non tutti hanno.
MEMORABILE: Non si può far rispettare la legge ed essere caritatevoli allo stesso tempo.

Myvincent 11/03/19 08:04 - 3744 commenti

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I film di Buñuel sono un viaggio e un'esperienza unica dentro alle tematiche religiose, ma anche esistenziali dell'uomo. Un po' come quando si sogna e non se ne afferra subito il significo. Qui assistiamo al lungo percorso di due "pellegrini" verso Compostela, dove i piani temporali si mescolano fra di loro raccontando delle eresie in seno alla religione cattolica, dei quesiti della vita, degli aspetti della natura umana. Concludiamo la visione dell'opera con qualcosa che avrà arricchito il nostro spirito.

Renato 7/02/21 14:38 - 1648 commenti

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Libero e fantasioso viaggio di due pellegrini verso Santiago de Compostela. In una dimensione spazio-temporale sospesa, la tematica religiosa è affrontata dal vecchio Buñuel con estrema libertà ed ovvia padronanza del mezzo. Le regole della narrazione classica vengono spesso contraddette e sovvertite, ma il regista sa quando fermarsi per non cadere nella sterile provocazione. Un film ironico e affascinante, uno dei suoi migliori. Michel Piccoli ha una sola scena, ma di quelle che si ricordano.

Noodles 26/07/22 17:49 - 2233 commenti

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Sulla strada di Santiago de Compostela due pellegrini incontrano tutta una serie di personaggi e vicende che servono da spunto per una riflessione sulla religione, ovviamente in chiave grottesca e satirica. Non è forse al livello di altri titoli, ma anche questa pellicola funziona. Il regista riesce sempre a satireggiare con eleganza, inserendo assurdità non facili da comprendere e sempre efficaci. C'è qualche momento un po' morto, ma nel complesso è un film che riveste un grande interesse, anche filosofico. Buono.

Paulaster 30/08/23 18:08 - 4425 commenti

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Due pellegrini fanno diversi incontri andando verso Santiago de Compostela. Buñuel si documenta in teologia e inscena le contraddizioni, le dottrine e l'uso della spada nel cristianesimo. Argomenti degni di un simposio, mescolati a livello temporale e con libertà di cambiare le carte in tavola (vedi le parabole o la scelta della barba). Mai irriverente, ma con la predisposizione a una sottile ironia. Qualche piccola pausa poteva essere gestita meglio.
MEMORABILE: La fucilazione del Papa; La suora crocefissa; Le ostriche mentre si parla del corpo di Cristo.
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  • Curiosità Undying • 30/09/09 00:24
    Risorse umane - 7574 interventi
    Tra cattolicesimo e blasfemia: con una spruzzata di sadismo

    Gesù Cristo, Maria Vergine, gli eretici, i demoni, le suore e, last but not least il "divin marchese", interpretato da Michel Piccoli.
    Tutto l'universo buñueliano fa capolino nel film, con particolare accento sul contenuto S/M rappresentato da de Sade, imprigionato alla Bastiglia, che declama, con spinto vigore, l'ateismo della sua creatura, ovvero Justine/Thérèse (Christine Simon) qua incatenata che sentenzia, con (poco)sentito vigore:
    "Dieu existe!"
    Per tutta risposta il sadico marchese replica:
    "Il n'y a pas de Dieu, Thérèse... Ah! S'il existe, ton Dieu, que je le hais!"...
  • Discussione Raremirko • 10/02/15 01:04
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    L'idea dei due vagabondi viaggiatori mi pare Pasoliniana negli spunti (Uccellacci ed uccellini di due anni prima, o ciò che avrebbe dovuto essere Porno teo kolossal).
  • Homevideo Buiomega71 • 21/01/18 11:54
    Consigliere - 26006 interventi
    In dvd per A&R Productions, disponibile dal 09/02/2018

    https://www.amazon.it/Via-Lattea-Paul-Frankeur/dp/B0794QLL19/ref=sr_1_346?s=dvd&ie=UTF8&qid=1516531993&sr=1-346
  • Discussione Mauro • 24/06/22 21:19
    Disoccupato - 11990 interventi
    Correggere l'anno d'uscita (1969 e non 1968)

    https://www.imdb.com/title/tt0066534/releaseinfo?ref_=tt_dt_rdat