Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/05/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 14/05/07 22:55 - 3015 commenti

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Devastante rivisitazione pasoliniana in salsa terzomondista della tragedia di Euripide, con un cast folle (la Callas affiancata al campione di salto triplo Gentile, bronzo a Città del Messico '68), fra paesaggi asperrimi e cori tribali. Praticamente senza dialoghi, con tutte le lacune tecniche del Pasolini cineasta ma senza le talvolta felici intuizioni di altri suoi film. Duole abbinare a cotanto nome il verdetto di inaccettabile vaccata, ma sono gli incerti del mestiere.

Nando 3/11/15 08:33 - 3810 commenti

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La vicenda di Medea e Giasone realizzata da Pasolini con la solita attenzione alle ambientazioni e alle riflessioni. Qualche momento di stanca, ma il magnetismo della narrazione rimane notevole con l'unica presenza della divina Callas sul grande schermo; il grande soprano emerge con tutto il suo carisma, sottotono Gentile, triplista di successo ma poco abituato davanti alla macchina da presa.

Pigro 19/06/08 10:02 - 9635 commenti

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Il mito di Medea viene rivisitato da Pasolini come archetipo del conflitto tra tradizione e modernità, tra la tradizione arcaica e magica (dove “tutto è santo” come dice il centauro all’inizio) di Medea e la modernità razionale e scientifica di Giasone. Film a tema, decisamente intellettuale per un pubblico colto, un po’ ostico nel seguire le fila del raddoppio della trama (sogno e realtà), ma splendidamente visionario e capace di far esplodere sullo schermo l’espressione folgorante di Maria Callas, nel suo unico film.

Stefania 18/12/09 23:51 - 1599 commenti

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Mito e storia, magia e filosofia, natura come mistero da venerare o come oggetto di demistificazione... il conflitto tra Medea e Giasone non è un dramma umano e borghese, bensì lo scontro tra due visioni del mondo. Ma era molto meglio il dramma umano e borghese! La contrapposizione è troppo schematica, veicolata con trovate discutibili, come il dialogo tra Giasone e il Centauro, o lo spostamento dell'azione dai paesaggi primitivi a Piazza dei Miracoli. Gli intenti dimostrativi offuscano la visionarietà, e neppure la Callas sa ammaliare.
MEMORABILE: Le due diverse versioni della morte di Glauce.

Enzus79 15/11/10 17:13 - 2874 commenti

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Il grande Pasolini affronta a suo modo la storia di Giasone. Visivamente parlando è un capolavoro, poi le musiche, i costumi, i colori, i paesaggi sono davvero meravigliosi. Il volto della Callas è proprio da dea. Non il miglior Pasolini ma è consigliabile.

Giùan 17/05/12 13:00 - 4539 commenti

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Film impervio quanti altri mai, strutturato in modo tale da rendere la visione importuna, quasi impraticabile. Eppure rispetto ad altri film "sacri" di Pasolini, Medea possiede un visionario fascino ieratico in cui traspare, al di là del contrasto ideologico tra arcaicità e razionalità moderna, il Pasolini più cinematografico, capace di crear immagini genuinamente primitive. A lunghi tratti snervante, ma con sprazzi di allucinata bellezza. La Callas, ridotta al silenzio, possiede controversi tratti carismatici ed è inserita in un contesto pienamente "lirico".
MEMORABILE: Le musiche collazionate da Pasolini con Elsa Morante; L'incontro tra Giasone bambino e il Centauro; Gli occhi sbarrati di Medea durante l'amplesso.

Nancy 24/03/13 18:39 - 774 commenti

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Bella rivisitazione pasoliniana del mito di Medea, nella quale PPP racchiude la sua visione di storicismo e modernismo, la rivalsa della "tradizione" magica sulla razionalità. Decisamente suggestive le ambientazioni (visionaria l'unione tra la città di Aleppo in Siria e il Campo dei Miracoli di Pisa), specie nella prima parte in cui si lascia dire molto all'impatto visivo tralasciando la storia, che si riprende poi nella seconda parte liberando tutta la drammaticità semplicemente attraverso i bellissimi primi piani di Maria Callas.

B. Legnani 21/04/13 14:20 - 5523 commenti

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Morandini dà *** a un grosso nome? Leggerne bene la prosa! Si scopre che, con asterischi gentili, spesso c'è la stroncatura: "Pasolini rivela qui i [suoi] limiti". Film noiosissimo, con cast che (tolti Girotti, Terzieff e la Callas) lascia allibiti per l'incapacità di dare un minimo supporto a ciò che si dice o si fa, con soluzioni visive (Battistero e Camposanto del Campo dei Miracoli!) che, se usate nel contesto ellenico da chiunque altro, avrebbero fatto gridare alla follìa. Farà felice chi potrà (colto e sincero) dire di averlo capito. Costumi belli, ma pure su di loro domina il ronf-ronf.

Deepred89 2/05/13 14:35 - 3704 commenti

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Assolutamente insostenibile. Un'ora e tra quarti di tedio, vaneggiamenti, location deliranti, comparse impacciatissime, irritanti "sguardi d'autore" messi in scena tramite i soliti, tremendi piani frontali. Bellissimi i costumi, ma a colpire veramente è solo l'aura involontariamente primitiva, quasi da recita parrocchiale se non fosse per qualche scenario di ampio respiro. Funzionano Girotti e la Clèmenti, meno i due protagonisti. *! di manica larghissima, con un "qualcosina da salvare" peraltro nemmeno del tutto volontario.

Xabaras 6/01/15 23:50 - 210 commenti

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Pasolini riscrive Medea e lo fa con una cura e una precisione per il dettaglio veramente notevoli. Praticamente privo di dialoghi, il film si regge tutto sul fascino e sulla maestosità di ambienti (esterni e interni) e costumi che rendono completamente superfluo l'utilizzo di una parte parlata (che secondo me sarebbe risultata del tutto controproducente). Dove i più vedono noia io noto invece uno stile sublime e un esaltante tentativo di rifuggire dal comune ordine delle cose. E l'idea di rappresentare Corinto con Piazza dei Miracoli funziona.

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Victorvega 15/11/15 14:44 - 501 commenti

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Film presuntuosissimo. A tratti sembra compiacersi dell'aurea di intellettualità per delineare soluzioni estreme (una prima parte senza praticamente dialoghi, poca trama e quella poca difficile da cogliere nei suoi sviluppi, un finale sbrigativo). Rischio noia. Però, d'altro lato, colori stupendi e scintillanti, ricostruzioni paesaggistiche affascinanti (anche una Grecia che è primitiva dal di fuori e il Campo dei Miracoli dal di dentro. Improbabile ma suggestiva) e una Callas regale e divina. Giudizio che media.

Saintgifts 7/08/16 11:22 - 4098 commenti

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Inutile aspettarsi dal Pasolini regista il rispetto delle regole. Nemmeno ci pensa alle tecniche; ovvero ci pensa a modo suo, come un poeta esprime a modo suo ciò che vede e ciò che sente. L'unico limite, in questo bellissimo film, è il "limite" di Pasolini stesso, il suo limite nella scelta del cast maschile. Pasolini scegli gli "attori" (a parte Massimo Girotti) non in base alle loro capacità, alla loro aderenza al personaggio, ma alla loro fisicità, a quanto questa fisicità corrisponda al suo proprio modello di bellezza (o bruttezza).
MEMORABILE: La prestazione della Callas.

Bubobubo 17/12/18 17:43 - 1847 commenti

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Ambiziosissima in tutto, l'interpretazione pasoliniana del personaggio-Medea vive di alcuni momenti particolarmente felici: la scelta delle ambientazioni (solo quelle dell'Edipo re sono superiori), la centralità del duopolio oppositivo natura-cultura (e, per riflesso, la razionalità che desacralizza il mondo e impedisce di comprenderne la vera natura, tema assai caro anche al Pasolini scrittore e polemista) e un doppio finale che, se tecnicamente appare oggi farraginoso, è pregno di una forza apocalittica. Il viso della Callas non si scorda.

Magi94 15/06/19 23:25 - 944 commenti

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Brutto guazzabuglio pasoliniano senza capo né coda, che reinterpreta il mito di Giasone come un'opera "sacra": tutta la parte avventurosa è eliminata (niente drago, niente sfide), mentre l'attenzione si concentra appunto su Medea e sulla sofferenza interiore che porta a distruzione esteriore. Tra silenzi insopportabili, dialoghi scalcinati, omelie del centauro che possono ricordare solo vagamente spezzoni del pensiero pasoliniano, l'attenzione e il senso sfuggono. Rimane qualche visione interessante tra paesaggi lunari accecati dal sole.

Paulaster 5/05/21 09:42 - 4391 commenti

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Il racconto epico tra Giasone e Medea viene proposto da Pasolini dando importanza alla forma. Ambientazioni suggestive e costumi ricercati richiamano lo stile dei film russi, in cui ai dialoghi si sostituiscono suoni stranianti. Dal lato registico i difetti si notano nelle scarse soluzioni, anche se stavolta le inquadrature sono più dettagliate. Contraddittoria la scelta del cast tra attori di valore (una menzione al volto della Callas) e più improvvisati. In qualche frangente la storia ha dei passaggi farraginosi o, al contrario, di rapida spiegazione.
MEMORABILE: Il vello d'oro; La prima notte di nozze; Il castello alle fiamme.

Noodles 1/08/21 19:14 - 2204 commenti

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Tra i film di Pasolini è uno dei più ostici. Per l'intera prima ora la mancanza di dialoghi e alcuni passaggi davvero cripitici fanno sì che comprendere ciò che accade sia assai arduo: sembra quasi di assistere a uno studio antropologico di una popolazione dell'antica Grecia. Solo dopo molto tempo il film comincia a farsi più comprensibile grazie ai dialoghi e a un ritorno alla semplicità che risolve un po' le cose. Bravissima Maria Callas. Il tocco di Pasolini si sente anche qui e rende il film interessante. Ma per capire qualcosa, una lettura della tragedia è consigliata.

Daniela 1/02/22 15:13 - 12625 commenti

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Se l'impronta autoriale si misura non solo dalla riconoscibilità ma anche dalla capacità di spiazzare, certo questa Medea di Pasolini, ispirata alla versione che ne dette Euripide, colpisce nel segno, tuttavia, accanto a sequenze suggestive, troppi sono i motivi di perplessità: il mix tra i paesaggi senza tempo della Cappadocia e le geometrie di Piazza dei Miracoli, il centauro di Terzieff somigliante ad una capra, un protagonista espressivo quanto un ciocco, vari momenti a rischio di ridicolo involontario. Nel complesso, film mal riuscito in cui anche Callas non convince del tutto. 
MEMORABILE: I costumi sono bellissimi anche se alcuni sembrano usciti da una collezione di Dolce & Gabbana. 

Fabbiu 25/05/22 21:22 - 2136 commenti

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Affascinante soprattutto nella rappresentazione del mondo barbaro della Colchide, ancorato alla ritualità, rappresentato con uno stile grottesco quasi ipnotico anche per le sonorità ricorrenti, quasi asiatiche. Tutta la prima parte infatti è anche la più riuscita, con il bel prologo del centauro e Giasone. E' quando passiamo alla società patriarcale di Corinto che tutto inizia a diventare pesante o comunque non proprio scorrevole da seguire e la parte dell'infanticidio, pur essendo un punto cardine, non riesce ad essere di forte impatto.

Myvincent 18/06/22 02:41 - 3727 commenti

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La Medea di Euripide nelle mani di Pasolini diventa un personaggio perfettamente integrato nella suggestione dei paesaggi in cui si muove sontuosamente. Viene prediletto il lato estetico, gratificato dai costumi, la fotografia, la bellezza dei volti, i monili; mentre sembra esserci poco spazio per la disperazione e l’atroce sentimento di vendetta di una donna profondamente innamorata del proprio uomo ma inesorabilmente tradita e accantonata. Comunque l'ennesima grande prova dell'immensa poetica di Pasolini.
MEMORABILE: Il contrasto riuscito fra la sagoma di Maria Callas e l’espressione “avulsa” del campione Giuseppe Gentile.

Alex75 3/08/22 13:39 - 878 commenti

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Affrontando la tragedia euripidea, il regista friulano sembra più interessato a mostrare che a raccontare, cadendo nel manierismo e nell’autocompiacimento; se l’aspetto puramente visivo ha un certo impatto, anche per alcune soluzioni ardite, la narrazione del dramma di Medea risulta diluita da prolissità e fiaccata da alcuni snodi sbrigativi. La Callas, nel suo unico film, inevitabilmente eclissa il resto del cast, per altro poco incisivo, di cui Pasolini sembra privilegiare eccessivamente la fisicità.
MEMORABILE: Il prologo del centauro; “Sono (…) un vaso pieno di un sapere non mio”; Piazza dei Miracoli; Il dono nuziale; L’invettiva tra le fiamme.

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  • Discussione B. Legnani • 21/04/13 19:06
    Pianificazione e progetti - 14945 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Ne conservo un pessimo ricordo... ma dovrò decidermi a rivederlo prima o poi.

    Buiomega71 ebbe a dire:

    Di Medea non conservo un buon ricordo (troppo criptico e pedante)



    L'ho appena visto, trovandolo terribile. Il peggior Pasolini che io conosco.
    Ultima modifica: 21/04/13 19:08 da B. Legnani
  • Discussione Buiomega71 • 21/04/13 19:28
    Consigliere - 25937 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Già, splendido anche Teorema, opera perturbante. Non è facile avvicinarsi al cinema di Pasolini, il rischio di fraintendimento è sempre dietro l'angolo.

    Concordo in toto...
  • Discussione B. Legnani • 21/04/13 20:06
    Pianificazione e progetti - 14945 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Rebis ebbe a dire:
    Ne conservo un pessimo ricordo... ma dovrò decidermi a rivederlo prima o poi.

    Buiomega71 ebbe a dire:

    Di Medea non conservo un buon ricordo (troppo criptico e pedante)



    L'ho appena visto, trovandolo terribile. Il peggior Pasolini che io conosco.


    Aggiungo: insieme a UCCELLACCI E UCCELLINI.

    Premesso che mi mancano cose importanti, trovo invece bellissimi CHE COSA SONO LE NUVOLE (da CAPRICCIO ALL'ITALIANA) e IL VANGELO SECONDO MATTEO. Credo non sia un caso che, in entrambi i casi, la classica inquadratura frontale di Pasolini sia funzionale alle due narrazioni.
    Ultima modifica: 21/04/13 20:06 da B. Legnani
  • Discussione Rebis • 21/04/13 22:37
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Curioso: condivido il giudizio su Medea ma non quello su Uccellacci uccellini che ho trovato illuminante. Il Vangelo invece lo ricordo davvero molto faticoso... Però il più bello in assoluto per me rimane Mamma Roma.
  • Discussione Buiomega71 • 21/04/13 22:55
    Consigliere - 25937 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Curioso: condivido il giudizio su Medea ma non quello su Uccellacci uccellini che ho trovato illuminante. Il Vangelo invece lo ricordo davvero molto faticoso... Però il più bello in assoluto per me rimane Mamma Roma.

    Pure per me Il Vangelo... e una mattonata insostenibile, mentre Uccellacci... non mi conquistò, lasciandomi l'amaro in bocca (apprezzandone, però il surrealismo e tocchi poetici non indifferenti)

    Di quello che ho visto del poeta friulano metto in classifica:

    Salò


    I Racconti di Canterbury

    Teorema

    Porcile

    Mamma Roma

    Edipo Re


    Questi, a parer mio, i suoi film migliori (il primo della lista il suo CAPOLAVORO)

    Mentre Il fiore... lo trovai molto noioso e Il Decameron (a parte il visionario finale " infernal/russelliano" sul vesuvio ) non mi fece impazzire granchè.
    Ultima modifica: 21/04/13 22:56 da Buiomega71
  • Homevideo Mco • 24/06/13 16:05
    Risorse umane - 9970 interventi
    Disponibile dal 25 Giugno 2013 in DVD per Raro Video (come Medea - Le mura di Sana'a).
  • Discussione Neapolis • 2/12/13 23:08
    Call center Davinotti - 3055 interventi
    Per me resta Accattone il suo miglior film, ottimo esempio di neorealismo.
    Ultima modifica: 3/12/13 12:07 da Neapolis
  • Discussione Lucius • 2/09/16 14:38
    Scrivano - 9063 interventi
    Approda oggi a Venezia l'imbarcazione usata nel film. Se qualcuno potesse fotografarla..
  • Discussione Alex75 • 21/02/23 19:29
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Tra i film di PPP che ho visto finora, Medea è quello che mi è piaciuto di meno (e non lo riguarderei, a differenza di altre sue opere), mentre all'apice della produzione filmica pasoliniana colloco Mamma Roma Teorema (quest'ultimo secondo me chiude il periodo migliore del Pasolini regista). I racconti di Canterbury Il fiore delle mille e una notte non m'attirano per nulla e per ora non mi sento di affrontare Salò.
    Ultima modifica: 21/02/23 19:30 da Alex75
  • Discussione Lucius • 22/02/23 20:19
    Scrivano - 9063 interventi
    Io l'ho tolto dalla cinetica da tempo, al pari di Topaz di Hitchcock. Anche i grandi autori fanno passi falsi. Salò  è  un capolavoro, ma occorre maturità per procedere con la visione.