Vogliamo vivere! - Film (1942)

Vogliamo vivere!

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/05/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 10/05/07 09:32 - 3015 commenti

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Polonia, appena occupata dai nazisti. Compagnia di teatranti cerca di barcamenarsi con la censura e diventa partecipe di un'azione della resistenza... Straordinario capolavoro della commedia, ancora oggi irresistibile e che non perde un colpo. All'epoca molti storsero il naso per la mescolanza dei temi tragici e del tono farsesco, decenni dopo tutti a genuflettersi di fronte al ben più innocuo saltimbanco Benigni. Boh. Questa comunque è una pietra miliare, superiore al pur ottimo remake Essere o non essere.

Galbo 13/10/08 06:04 - 12399 commenti

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Pur realizzato negli Anni Quaranta, il capolavoro di Ernst Lubitsch risulta tutt'oggi assolutamente moderno ed efficacissimo, essendo insieme godibilissima commedia degli equivoci (realizzata con una perfetta conoscenza dei tempi e dei ritmi della commedia) ma anche e sopratutto una riuscita satira politica del nazismo all'epoca nel momento del massimo e nefasto fulgore. Regia sopraffina e cast brillante per un vero capolavoro del genere.

Caesars 15/10/08 09:25 - 3794 commenti

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Lubitsh è giustamente considerato il re della commedia, questo film lo conferma in pieno. Si ride di gusto però nel contempo si riflette anche in quanto la trama narra le gesta di una compagnia teatrale ebraica nella Polonia occupata dai nazisti. Parecchi decenni prima di Benigni (il film è del '42) un regista parte da una situazione tragica per raccontarci una storia dai tempi comici perfetti. Ottimi tutti gli interpreti. Da vedere e rivedere.

Capannelle 13/02/09 17:24 - 4412 commenti

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Un intreccio divertente e paradossale, ricco di equivoci voluti e non voluti, che sarà anche oggetto di remake. Ernst Lubitsch lo svolge con la consueta intelligenza ma il risultato è un gradino sotto la sua media. Forse gli attori, seppur ben intonati, a tratti sembrano troppo marionette e abbandonano il suo proverbiale stile. Comunque molto godibile.
MEMORABILE: Schultz!

Andykap 6/10/10 11:06 - 37 commenti

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Quello che prima stupisce e poi definitivamente conquista è quanto un film del 1942 possa essere “veloce” ovvero non avere mai un attimo di pausa, con una trama sempre pronta a sorprendere. E poi la ricchezza di sotto-testi: uno fra tutti la megalomania del protagonista che suggerisce la similitudine tra il teatro ed il teatro (dell’orrore) nazista con Hitler infantile mattatore. Divertente scoprire nel mitico Schulz l’Hercules di Freaks e nell’amoroso aviatore polacco il Robert Stack dell’aereo più pazzo del mondo.

Mdmaster 21/11/10 23:27 - 802 commenti

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Stupenda (e non mi aspettavo altro) commedia di Lubitsch che porta elegantemente i suoi quasi 70 anni. Ritmo impeccabile e altissimo, tono comico sempre divertente con misto di equivoci e di personaggi palesemente imbecilli (soprattutto tra gli ufficiali nazisti...). Cast pronto ad assolvere il compito e allo spettatore non resta che godersi il risultato: come spesso fa, Ernst parla di argomenti seri con sguardo affettuoso e ironico. Ci sono una decina di minuti di fiacca nella parte principale, ma si dimenticano prestissimo. Eccezionale.
MEMORABILE: Tura incontra l'appena imitato capitano "Campo di Concentramento"; il trucco con cui Tura si libera dei sospetti di essere un falso.

Luchi78 26/03/12 14:20 - 1521 commenti

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Bellissima commedia di Lubitsch, capace di realizzare un film brillante su un tema in realtà colmo di risvolti drammatici, i quali però vengono accantonati per lasciare più ampio respiro ad una geniale satira sul nazismo. Notevole l'abilità tecnica con la quale il regista si diverte a stuzzicare l'attenzione dello spettatore, ma soprattutto ad imporre un ritmo serrato grazie a dialoghi spesso divertenti e all'interpretazione di tutto il cast. Memorabile.

Saintgifts 25/05/13 10:26 - 4098 commenti

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Essere commedia o non essere solo commedia. A due anni da Il grande dittatore, anche Lubitsch dice la sua sul nazismo imperante e lo fa fa alla grande. Dal vero palcoscenico del teatro si sposta, senza quasi che si avverta, al teatro della vita dove gli attori non si accorgono di essere solo attori (che purtroppo decidono del destino di milioni di persone), ma si credono persone vere. A distanza di anni la constatazione è facile, Lubitsch invece l'aveva vista subito e la denuncia ridicolizzandola come merita. Film senza tempo, da riproporre.

Tarabas 3/06/13 10:40 - 1878 commenti

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Ci sarà un motivo, se Billy Wilder teneva in ufficio un quadretto con incorniciata la scritta "How would have Lubitsch done it?". Quanti film, a 70 anni di distanza, conservano una strepitosa capacità di far ridere e commuovere lo spettatore mescolando con gusto, delicatezza e grazia straordinaria commedia e tragedia? Pochi, temo, e Vogliamo vivere! è fra questi. Il celeberrimo Lubitsch Touch è ovunque. Splendido cast. Parafrasando Woody Allen, alla fine del film vien voglia di andare a fare l'attore di teatro in Polonia.

Cotola 23/06/13 09:48 - 9052 commenti

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Ancora una volta ci si sorprende dinanzi alla "freschezza" ed alle qualità di un film dell'immenso Lubitsch: a più di settant'anni di distanza, infatti, colpiscono il ritmo ed una scrittura sopraffina quasi perfette che non danno pause allo spettatore e che denotano una profonda e straordinaria conoscenza dei tempi comici. Diverse le trovate molto divertenti con tanto di tormentoni. Bravi gli attori e, come al solito, molto elegante la regia. La mescolanza di tragico e comico era una novità per l'epoca (tanto che in molti ebbero da ridire) che poi ispirerà tanto cinema futuro.
MEMORABILE: To be or not be. Schultz! Un nazista: "Conoscevo un certo Tura: trattava Shakespeare come noi la Polonia". Il to be or not to be del finale.

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Pigro 25/06/13 08:54 - 9671 commenti

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Semplicemente magnifico: struttura e ritmo impeccabili, tanti spunti comici e tormentoni esilaranti, ma anche l’intuizione geniale di calare e contaminare una tale commedia ai limiti del farsesco nella tragica contingenza della guerra in corso, col racconto della compagnia teatrale che inganna la Gestapo. Una felicissima satira contro il nazismo. Ma soprattutto un raffinato gioco su essere o non essere, ovvero realtà e finzione, vita e teatro, che giocano a rimpiattino in un labirinto dove il vecchio trucco dei travestimenti trova nuova linfa.

Bruce 17/07/13 11:45 - 1007 commenti

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Come non rimanere incantati innanzi a un simile capolavoro, girato settanta anni fa eppure modernissimo, brillante, veloce e arguto. I dialoghi, la sceneggiatura, la recitazione, i tempi comici.. tutto è straordinario in una commedia che è molto di più di una commedia, perché potente satira al nazismo allora tragicamente imperante in Europa. Magistrale.

Mickes2 5/01/14 01:18 - 1670 commenti

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Lubitsch touch all’ennesima potenza. Coraggiosa, intelligente, corrosiva commedia satirica, tragicomica e beffarda che espone in tutto il suo orgoglio una profonda affermazione di vita e un’incontenibile voglia di libertà e altruismo. Strutturata su un formidabile e ricco gioco di inganni e travestimenti, è anche una sublime riflessione sull’essere e l’apparire, sulla realtà e la finzione: il dramma della storia cristallizzato nel teatro come luogo d’evasione e salvezza quando il reale irrompe nelle strade componendo la tragedia. Abbacinante.
MEMORABILE: Tura e la sua “copia”; Tutti i siparietti fra Tura e il colonnello comprese le due incredibili e simboliche strette di mano “tremanti”; Il finale.

Vat69 14/12/14 23:56 - 17 commenti

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Se non è la commedia perfetta, ci andiamo vicini. È un delizioso, spassoso, arguto meccanismo a incastro che non smette di divertire neanche alla centesima visione. Attori in stato di grazia (uno su tutti, Jack Benny) e alcuni tra i migliori dialoghi che la commedia abbia mai visto, guidati dal miglior Lubitsch di sempre. Qualche calo nel ritmo nella parte centrale ma assolutamente veniale: una lezione di cinema talmente rarefatta che ancora oggi, dopo 70 anni, pare inarrivabile.
MEMORABILE: Le due versioni dell'interrogatorio tra il colonnello Erhardt e il professor Siletsky; Come vengono congedati i due piloti nazisti nel finale.

Rebis 19/11/15 12:01 - 2339 commenti

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È semplicemente geniale l'idea di rievocare l'avanzata nazista in Europa attraverso un ménage di coppia, con il teatro a fare da cassa di risonanza di doppi sensi, tradimenti ed equivoci internazionali. Esilaranti le ellissi narrative che cercano di quadrare (in vano...) il cerchio del racconto anche quando il nonsense scalpita da dietro le barricate. Grande esercizio di scrittura magnificato dagli interpreti, con il lubitsch-touch a impreziosire tutti i momenti clou. Da riscoprire in double-bill con Il grande dittatore.

Josephtura 8/07/16 15:28 - 188 commenti

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Amo questo film in modo assoluto, anche nel suo finale forzato per l'improvvisa morte di Carole Lombard. Meraviglioso Jack Benny. Visto e rivisto non perde nulla, anzi. Consiglio la visione in lingua originale, ma anche ai traduttori va fatto un plauso: la traduzione nella fraseologia italiana è straordinaria. Il Sergente Shultz sarà "trasferito" nello stalag 17. Anche nella vita reale Lubitch operò nell'ombra per salvare migliaia di ebrei, e questo aumenta ancora il valore del film.
MEMORABILE: Maria Tura a Joseph Tura (travestito da Siletsky): "Come sta il nostro caro professor Siletsky?" Joseph Tura: "Morto, le assicuro morto!"

Daniela 15/10/18 22:12 - 12670 commenti

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Nella Polonia occupata dai nazisti, una compagnia teatrale continua a mettere in scena il suo repertorio shakespeariano, nonostante le crescenti difficoltà... Insieme a Il grande dittatore di Chaplin, il massimo esempio di come si possa affrontare un tema tragico con la leggerezza della commedia degli equivoci, riuscendo a coniugare perfettamente l'afflato umanistico con la satira pungente dell'assurdità della guerra e del razzismo. Regia magistrale, sceneggiatura che non perde un colpo, interpreti perfetti: la ricetta per un piacere che parla all'intelligenza ed al cuore.
MEMORABILE: Il monologo del Mercante di Venezia, improvvisato davanti ai nazisti

Hearty76 21/02/19 10:44 - 259 commenti

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Una commedia degli equivoci durante la Seconda Guerra Mondiale? Sì, è possibile, nonostante l'argomento tanto cupo e il tremendo momento storico sul costante filo del rasoio. Belli e talentuosi gli attori e indubbiamente verosimile l'incombere dell'atmosfera di piombo nazista. Una comicità metateatrale e un po' alla Chaplin, ben impostata ma forse un po' forzata e grottesca in alcuni passaggi. Nel complesso un sapiente gioco di luci e ombre, anche se in fondo non si ride un granché. Merita in ogni caso poiché di tutto prestigio cinematografico.

Anthonyvm 27/02/22 02:39 - 5700 commenti

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Per quanto inevitabilmente "oscurata" dalla notorietà de Il grande dittatore, la di poco successiva commedia bellica di Lubitsch non sfigura al confronto grazie alla sbalorditiva sveltezza dell'intreccio narrativo e alla travolgente portata delle soluzioni comiche, cui l'abilità dell'eccellente cast (caratteristi compresi) offre un appoggio sicuro. Satira interventista della più pregiata qualità in un andirivieni senza sosta di inganni e colpi di scena, fra apparenza e caustica disillusione in un gioco teatrale (e cinematografico) di straordinaria complessità. Invecchiato benissimo.
MEMORABILE: L'incipit con Hitler a Varsavia; Il doppio "sbarbamento"; Il finale nel teatro zeppo di nazisti (Tarantino ne terrà conto per Bastardi senza gloria).

Paulaster 24/06/22 10:35 - 4425 commenti

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Compagnia teatrale è in scena a Varsavia mentre scoppia la guerra. Tragicommedia che affianca la finzione nella rappresentazione con i veri nazisti, in modo da ingannare gli stessi invasori. Se non fosse per la presenza militare, diverse battute saprebbero essere esilaranti (il marito che teme il tradimento, il cadavere sulla poltrona, il Führer all’appuntamento). Regia di alto livello per le scelte nelle inquadrature e per l'utilizzo dell’ambiente dello spettacolo in una situazione drammatica (la morte sul palco, il discorso ai nazisti).
MEMORABILE: Hitler per strada; Il militare che si alza durante il monologo; Il non potere uscire dal comando nazista senza permesso; La barba finta.

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Reeves 7/12/23 06:26 - 2224 commenti

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Un film perfetto. Ritmo sostenuto, storia divertente che però riesce anche a far pensare perché tratta un argomento importante (l'invasione della Polonia) con leggerezza ma senza fare sconti. A questo si aggiunga un'interpretazione perfetta e battute al fulmicotone che rimangono impresse, sia nell'originale sia nell'ottima versione italiana dell'epoca. Un vero capolavoro.
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