I nostri mariti - Film (1966)

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Film a episodi in cui il titolo è solo un pretesto per raccontare tre storie diverse senza alcun legame tra loro. Apre Alberto Sordi diretto da Luigi Filippo D'Amico con IL MARITO DI ROBERTA (unico episodio a colori. Mah!). Si racconta di un uomo maturo che sposa una bella giovane dal carattere più che mascolino: non vuole essere sottomessa, gira in Moto Guzzi e si rifiuta di accoppiarsi col marito. Finirà in ospedale, dove deciderà di cambiare sesso. Un Sordi più spento del solito, mal diretto da D’Amico, è il protagonista dell'episodio più volgare e ripetitivo. Meglio IL MARITO DI OLGA (con Michele Mercier e la partecipazione, gustosa,...Leggi tutto di Lando Buzzanca), in cui un poveruomo sposa una donna per l'eredità ma scopre che per beneficiarne deve assolutamente farle avere un figlio. Non riuscendovi, approfitterà dell'amicizia di un collega (Buzzanca) per farla inseminare. Ottimi interpreti e una sceneggiatura scaltra, divertente soprattutto nelle continue, invadenti intrusioni della zia in casa dei due coniugi. Bravi quindi Age e Scarpelli ma anche il regista, Luigi Zampa. Si chiude con IL MARITO DI ATTILIA (diretto da Dino Risi, ancora con la sceneggiatura di Age e Scarpelli), valorizzato da uno splendido Ugo Tognazzi (a lui la palma di miglior attore del film) costretto a sfruttare le sue doti di Casanova per incastrare il gelosissimo furfante Tantum Ergo. Travestito da stradino, sedurrà la di lui moglie. Regia buona per un episodio non comico ma molto ironico.

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Matalo! 28/12/08 13:08 - 1378 commenti

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L'ho visto anch'io tante volte su TV Capodistria, quand'ero un bimbo. Ed è un film davvero debole nonostante il cast notevole, ma in quegli anni capitava di tutto. Strano l'episodio di Sordi, con la Machiavelli che da sempre vuole essere un uomo. Poteva essere un piccolo affresco ferreriano, invece è solo una svelta vaccata. E così per gli altri episodi, non beneficiati dal colore (mistero...) ma dalla presenza di gnocche stratosferiche come la meravigliosa Michèle Mercier.

B. Legnani 29/12/08 00:41 - 5523 commenti

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Episodi un po’ fiacchi. Sordi regge da solo quello orvietano, di D’Amico, decisamente il più debole (*½). Il migliore (**½) è quello bergamasco di Zampa, con la presenza di Tecla Scarano e di una bellissima Mercier. Quello di Risi, romano, si basa su Tognazzi (**). Nel complesso è guardabile e nulla più, vale a dire inferiore al livello del cast e delle lecite attese.
MEMORABILE: Il carabiniere Tognazzi spiega perché non si è mai sposato: "Perché prima dei trent'anni non ci danno il pemesso e dopo i trenta uno ragiona".

Stefania 23/10/10 01:35 - 1599 commenti

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Affetti da ansia di castrazione, pronti a qualunque bassezza pur di ereditare, ligi soltanto ai codici d'onore della periferia romana o quelli dell'Arma... Un disastro, questi "nostri mariti"! Ma il film, pur nei limiti degli episodi-bonsai, fotografa lo status quo e intercetta i segnali dei mutamenti con la tradizionale sagacia della grande commedia all'italiana. Grottesco il primo, cinico il secondo, pochadistico-borgataro il terzo: episodi con ottimi protagonisti e buona scrittura, anche se manca, in tutti, quella "zampata" decisiva che li renderebbe memorabili.
MEMORABILE: I comprimari: il sacerdote del primo episodio, la zia del secondo, "Tantumergo" nel terzo.

R.f.e. 28/10/10 16:46 - 816 commenti

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Anche secondo me l'episodio migliore è quello di Zampa - con un'attrice napoletana come la Scarano doppiata in milanese da Laura Carli! - che sembra rifarsi un po' ai film sulla provincia italiana gretta e meschina, spesso d'ambientazione veneta però, come Signore e signori di Germi, uscito sei mesi prima. Davvero inutile e volgare quello con Sordi. Leggerino l'ultimo, poggiato interamente sulle spalle di Tognazzi (con un Mario Frera, bravo caratterista e doppiatore di cadenza napoletana, una volta tanto più presente in scena del solito!).

Homesick 30/10/10 18:46 - 5737 commenti

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Mete elevate, ma voli bassi. Considerati anche i nomi di chi sta dietro la macchina da presa, per una radiografia dello stato matrimoniale nell’Italia anni Sessanta sarebbe occorsa una commedia di costume piccante e mordace e non una farsa leggerina che scalfisce appena l’epidermide con i suoi luoghi comuni su mariti, mogli, gelosia e tradimenti veri, presunti o opportunistici. Si discosta solo l’episodio di Zampa, che bacchetta la provincia meschina e bigotta. Sordi e Tognazzi non al di sopra dei loro consueti standard d’attori.

Daniela 15/11/10 11:33 - 12626 commenti

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Assai mediocre e sciatto il primo episodio, fra l'altro girato malamente a colori, nonostante la presenza di Albertone e di caratteristi di classe, mentre le cose vanno decisamente meglio col secondo, un ritrattino al vetriolo di interno piccoloborghese bigotto e meschino, ispirato ad un racconto di Maupassant, riuscito anche se i francesi Brialy e Mercier rischiano di apparire incongrui rispetto al contesto. Quanto al terzo, che vede il baffuto Tognazzi in veste di carabiniere/imbianchino/seduttore, risulta piacevole anche se inconsistente.

Markus 28/07/11 10:05 - 3682 commenti

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Tre episodi di scarsa fattura che narrano le vicissitudini di tre uomini (“i mariti”, appunto) attingendo ai soliti schemi della commedia all’italiana e della pochade nostrana. Il più deludente è il primo capitolo con Sordi, poiché la pessima sceneggiatura affossa le sue estrosità e tedia lo spettatore; il secondo episodio prende slancio solo con l’entrata in scena di uno spumeggiante (come sempre) Buzzanca; il terzo ha maggiore appeal, grazie all’intrigante vicenda. Film complessivamente deludente.

Galbo 7/07/12 07:00 - 12380 commenti

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Commedia di costume ad episodi, mette in campo tre ottimi registi ed interpreti altrettanto validi con lo scopo verosimile di fotografare lo stato dell'istituzione matrimoniale in Italia. Intento nobile purtroppo non perseguito: il film mette in scena infatti tutta una serie di luoghi comuni (e talora beceri) sull'argomento mantenendosi quasi sempre sul livello farsesco. Gli attori lavorano con il pilota automatico inserito.

Liv 24/07/13 23:52 - 237 commenti

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I film a episodi "stagni" soffrono spesso della mancanza di uniformità. Qui ce n'è addirittura uno a colori mentre gli altri sono in bianco e nero: un'eccentricità. Il primo non funziona, neppure con il grande Sordi. Il secondo è un po' farraginoso, ugualmente mal recitato. Il terzo è quello che preferisco: divertente, ironico, con un ottimo Tognazzi, ottimamente accompagnato e con un'ottima sceneggiatura. Risi in forma. Registi e attori sono tutti di molto bravi: che sarà successo? (1) Sordi a disagio? (2) Salsa francese andata a male?
MEMORABILE: Tognazzi (Collegato Umberto) quando dice, col suo accento: "Conforme..."

Graf 20/09/13 02:34 - 708 commenti

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Film a episodi come se ne facevano tanti intorno alla metà degli anni ’60 ma dallo standard molto più basso della media e con il riciclaggio, forse, di alcuni scarti di sceneggiatura. Quello con Sordi è piatto come il tappeto di un biliardo e di un umorismo alquanto triviale e non si capisce bene dove voglia andare a parare; quello con Buzzanca è solo un maldestro intervento a gamba tesa sul concetto di fedeltà coniugale; più vivace e intelligente quello di Risi, che riesce a condurre fino alla fine la sua storiella di finte corna con allegra ironia.
MEMORABILE: Simpatica e spassosa la grande attrice napoletana Tecla Scarano nel ruolo della "rompiscatole" e ricchissima prozia di Olga nel secondo episodio.

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Nando 5/03/15 00:45 - 3810 commenti

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Tre episodi sul comportamento dei mariti italici in tre situazioni limite. Sordi è il solito leone in una situazione paradossale e molto particolare per il periodo. La splendida Mercier apre il secondo episodio, forse il più noioso complice anche una fugace e inutile apparizione di un giovane Buzzanca. Nel terzo si assiste a uno spaccato popolare romano che vede un cinico Tognazzi e una conturbante quanto popolana Orfei. Nonostante tutto dignitoso.

Gabrius79 13/09/16 10:33 - 1420 commenti

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Tre episodi fondamentalmente sciatti e di poca attrattiva. Quello con Sordi e la Machiavelli è poco più che passabile e forse per l'epoca un po' azzardato. Il secondo con Brialy e una bellissima Mercièr è praticamente insipido e privo di verve. Il terzo ha qualche slancio grazie al mestiere di Tognazzi alle prese con una bella Orfei.

Il Dandi 3/10/16 19:56 - 1917 commenti

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Titolo giustamente minore della commedia a episodi, con spunti esili e volgarotti sciattamente incollati con lo scotch (al punto che al primo segmento a colori ne seguono due in b/n). Fastidiosamente eccessivo il primo, con Sordi ostinatamente invaghito di una lesbica; più interessante quello di Zampa, che tenta un graffio beffardo con Buzzanca; simpatico e nulla più quello di Risi, con Tognazzi che ripete (e fonde) sue macchiette classiche. Solo per completisti.
MEMORABILE: Elena Nicolai è la suocera arpia e baffuta di Sordi (la stessa che gli proponeva la vendita di un occhio ne Il boom).

Vitgar 1/03/17 15:25 - 586 commenti

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Tipico esempio di commedia all'italiana divisa in episodi. Dei tre il più azzeccato come sceneggiatura mi pare il terzo di Dino Risi. Il primo vede un ottimo Sordi alle prese con una moglie "particolare", il secondo di Luigi Zampa affronta un tema poco originale. Cast di rilievo con recitazioni tipiche del genere negli anni 60: spensierate e ruspanti
MEMORABILE: Tantumergo che ringrazia tutti quando viene portato via dai carabinieri.

Rufus68 21/06/17 23:48 - 3826 commenti

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Il primo episodio, solo una curiosità antropologica con un Sordi depotenziato, appesantisce il giudizio complessivo. Già con Zampa, abile a volgarizzare una delle novelle più spietate e irridenti di Maupassant, si risale decisamente la china dello humor nero italico; l'ultimo segmento, meno corrosivo, si avvale tuttavia di un bel gioco di caratterizzazioni: da Tognazzi, che parla un curioso burocratese militare con inflessioni venete, ai coatti di borgata sino a un azzeccato Rinaldi, felice di andare al gabbio convinto di evitare le corna.

Ronax 3/04/19 00:58 - 1248 commenti

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Nel 1966 la barzellettaccia italica a episodi, che aveva furoreggiato nella prima metà del decennio, era ormai sul viale del tramonto. A raschiare il fondo del barile ci pensano tre autori di diversa levatura, ma tutti palesemente mossi da ragioni alimentari. Penosa la prima storiella con Sordi e inutilmente stiracchiata la terza con Tognazzi. Si salva parzialmente l'episodio con Brialy, Buzzanca e la sempre splendida Michele Mercier, ma i tagli apportati nella seconda edizione, l'unica circolante, ne rendono poco comprensibile la conclusione.
MEMORABILE: Sordi che rientra dal viaggio di nozze con il volto tumefatto per le botte ricevute dalla moglie.

Rambo90 29/06/20 18:23 - 7679 commenti

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Episodi piuttosto sciocchi, nessuno dei tre particolarmente meritevole. Forse il più divertente è quello con Sordi, abbastanza in anticipo per i suoi tempi visto il tema e che la classica verve del protagonista rende quantomeno simpatico. Sorvolabile quello con Brialy, nel quale addirittura viene sprecato il talento di Tamiroff e pure quello di Buzzanca, che pronuncia pochissime battute. Si chiude con un ottimo Tognazzi in una storiella però di poco conto, lenta e che si stenta a credere sia diretta da Risi. Mediocre, nel complesso.

Zampanò 1/01/21 12:26 - 381 commenti

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Troppi geniacci al lavoro per non brillare (Sonego, Age-Scarpelli, col nume tutelare di Maupassant). Nel primo episodio, innovativo nel tema lesbofobico, Sordi dà carattere a una metafora: l'inversione dei ruoli uomo-donna (inappuntabili la Machiavelli e la ferrea Nicolai de Il boom); nel secondo, sapidissimo, diretto da Zampa, la Mercier e soprattutto Brialy colorano una novella di provincia, spalleggiati in ogni senso da Buzzanca. Nel terzo, di Risi, già il soprannome del malfattore Tantum Ergo dispone alla rasoiata ridanciana, officiata dal carabiniere-tombeur Tognazzi.
MEMORABILE: Il dialogo alla finestra: la zia petulante chiede ad Ottavio se finalmente la nipote è rimasta incinta.

Il ferrini 15/09/21 15:15 - 2345 commenti

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Il primo episodio, che curiosamente inizia in bianco e nero ma prosegue a colori, affronta l'argomento - difficile adesso, figuriamoci negli anni '60 - della transessualità. Il risultato è piuttosto divertente, grazie soprattutto alla mimica di Sordi. Il secondo, più consueto nel tema, tratta invece d'un'eredità riscattabile solo dopo aver avuto un figlio (vedi la Fenech "vedova inconsolabile" ma anche Matrimonio con vizietto) e rappresenta il capitolo più smaccatamente satirico. Conclude il sempre ottimo Tognazzi, carabiniere in missione segreta, alle prese con un marito geloso.

Pessoa 19/11/21 14:49 - 2476 commenti

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Dei tre episodi il più debole è il primo (*!), che paga una sceneggiatura inconsistente e una forma non eccezionale dei due protagonisti, con Sordi che per una volta non riesce a entrare appieno nel personaggio. Nel secondo (**!) una buona regia di Zampa fa dimenticare una storia già vista mille volte e sceneggiata senza particolare cura, con menzione per la buona prova di Tamiroff. Meglio di tutti il terzo (***), che si avvale di una simpatica vicenda interpretata da un Tognazzi in grande spolvero in un ruolo a lui molto congeniale che strappa diverse risate. Merita una visione.
MEMORABILE: La prova egregia di Giulio Rinaldi, indimenticato pugile professionista, che combatté per il titolo mondiale.

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Gugly 2/04/23 10:47 - 1185 commenti

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Film senza una direzione precisa; il primo episodio (l'unico a colori, perché?) con una tematica avanti di decenni si sviluppa tra grossolanità (la decisione di Roberta di mutare la propria vita si compie ed ha il suo consequenziale sviluppo in un amen) e un Sordi appannato e triste; il secondo, più "arioso" e aiutato dalla location bergamasca, è una storia risaputa di ipocrisia e soldi (con apparizione di un giovane Buzzanca qui per una volta tanto "sedotto e abbandonato"); il terzo si avvale di un Tognazzi professionale come al solito ma la storia è davvero inconsistente.
MEMORABILE: Mamma e zie di Roberta, tutte autorirarie, baffute e desiderose di un cambiamento radicale.
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  • Discussione Sverige • 4/12/14 20:56
    Disoccupato - 13 interventi
    Nell'episodio il marito di Attilia Tognazzi stende apparentemente un bullo di periferia con una mossa di judo. In realtà è il bullo in questione interpretato da Aldo Canti e doppiato da Giuliano Persico che da provetto stuntman esegue una capriola facendo fare un ottima figura a Tognazzi!
  • Discussione B. Legnani • 4/12/14 23:10
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Sverige ebbe a dire:
    Nell'episodio il marito di Attilia Tognazzi stende apparentemente un bullo di periferia con una mossa di judo. In realtà è il bullo in questione interpretato da Aldo Canti e doppiato da Giuliano Persico che da provetto stuntman esegue una capriola facendo fare un ottima figura a Tognazzi!

    Se dovessimo mettere tutti i cascatori che fanno fare bella figura agli attori noti, metteremmo 8.000 post come questo.
  • Discussione Sverige • 5/12/14 16:45
    Disoccupato - 13 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Sverige ebbe a dire:
    Nell'episodio il marito di Attilia Tognazzi stende apparentemente un bullo di periferia con una mossa di judo. In realtà è il bullo in questione interpretato da Aldo Canti e doppiato da Giuliano Persico che da provetto stuntman esegue una capriola facendo fare un ottima figura a Tognazzi!

    Se dovessimo mettere tutti i cascatori che fanno fare bella figura agli attori noti, metteremmo 8.000 post come questo.



    E' vero! Però questo cascatore in particolare era specializzato in queste capriole facendola anche nel film La guerra segreta per far fare bella figura a Gassman. Un personaggio molto particolare tra l'altro morto a Roma nel 1990 ucciso con un colpo di pistola.
  • Discussione Sverige • 6/12/14 11:13
    Disoccupato - 13 interventi
    Sverige ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Sverige ebbe a dire:
    Nell'episodio il marito di Attilia Tognazzi stende apparentemente un bullo di periferia con una mossa di judo. In realtà è il bullo in questione interpretato da Aldo Canti e doppiato da Giuliano Persico che da provetto stuntman esegue una capriola facendo fare un ottima figura a Tognazzi!

    Se dovessimo mettere tutti i cascatori che fanno fare bella figura agli attori noti, metteremmo 8.000 post come questo.



    E' vero! Però questo cascatore in particolare era specializzato in queste capriole facendola anche nel film La guerra segreta per far fare bella figura a Gassman. Un personaggio molto particolare tra l'altro morto a Roma nel 1990 ucciso con un colpo di pistola.




    Anche Vianello nel film La cambiale fa fare bella figura a Tognazzi facendo una capriola che sembra provocata da lui.
    Ultima modifica: 6/12/14 11:13 da Sverige
  • Curiosità Zender • 22/12/17 14:23
    Capo scrivano - 47730 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Curiosità Samuel1979 • 3/04/18 00:27
    Addetto riparazione hardware - 4162 interventi
    Nell'episodio "Il marito di Roberta", Giovanni (Sordi) legge in camera "L'incubo nero" di Cornell Woolrich, uscito in ristampa il 6 giugno 1965:

  • Curiosità Fedemelis • 17/06/20 06:13
    Fotocopista - 2137 interventi
    Episodio "Il marito di Attila"
    Il giornale utilizzato da Umberto (Tognazzi) e da i suoi colleghi per farsi un cappello da operaio è il Corriere dello Sport del 5 maggio 1966. Lo possiamo notare dall'articolo degli indisponibili della nazionale italiana che dovrà partecipare allo sfortunato mondiale d'Inghilterra del 1966...

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    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images53/togni4b.jpg[/img]

    ...e dal titolo della prima pagina che cita il derby d'italia che si giocherà il giorno dopo:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images53/togni5.jpg[/img]
    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images53/togni5b.jpg[/img]
  • Musiche Rambo90 • 29/06/20 17:05
    Pianificazione e progetti - 436 interventi
    Nell'episodio con Sordi la colonna sonora di Piero Piccioni ricalca in maniera abbastanza spudorata quella sempre sua di "Fumo di londra", si nota in più di un passaggio 
  • Curiosità Fedemelis • 20/01/21 05:53
    Fotocopista - 2137 interventi
    Episodio "Il marito di Roberta" (Alberto Sordi tifoso interista)
    La partita che Giovanni (Sordi) guarda insieme alla tifosa moglie Roberta (Machiavelli) è Inter - Torino 2-2 del 06/06/1965, 34° giornata Serie A della stagione '64/'65. Le immagini del televisore (specchiate rispetto alla realtà) mostrano il rigore realizzato da Mazzola. La passione calcistica della moglie doveva essere un primo segnale per far capire a Giovanni e allo spettatore i gusti "mascolini" della futura moglie. Per la prima volta in un film Sordi mette da parte la sua fede giallorossa per la Roma e diventa un tifoso dell'Inter, che quell'anno vincerà la Coppa dei Campioni.

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  • Musiche Lodger • 6/07/23 14:18
    Pulizia ai piani - 1563 interventi
    Nell'episodio con Tognazzi al minuto 1:18:00 si sente la canzone di Rita Pavone "La sai troppo lunga":
    youtube.com/watch?v=Qv225JdzomI
    Ultima modifica: 6/07/23 14:19 da Lodger