I dimenticati - Film (1941)

I dimenticati
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Titolo originale: Sullivan's travels
Anno: 1941
Genere: commedia (bianco e nero)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/05/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 6/05/07 15:53 - 3015 commenti

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John Sullivan è un regista brillante col pallino dell'impegno; per realizzare un film "sociale" si finge povero in canna e vagabondo, ma la realtà lo prende sul serio... Circondato di una fama esagerata, è in realtà invecchiato anzichenò, come tutto il cinema dell'Hollywood più rooseveltiana e newdealista; ha però il merito di avere costituito un evidente modello per un grande film come Fratello, dove sei? dei Cohen. Bravo Joel McCrea, ma la vedette del film è la mitica Veronica Lake.

Caesars 16/05/07 09:26 - 3790 commenti

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Commedia girata nel 1941 che ha il merito di far riflettere sulla funzione del cinema. Dopo un inizio con ritmi molto sostenuti e dove ci si diverte assai, la trama si appesantisce nella seconda parte restando comunque sempre godibile. Il film che il protagonista vuole girare s'intitola "O brother, where art thou?" titolo che nel 2000 useranno i fratelli Coen per la loro bella pellicola. Bravi sia Joel McCrea che Veronica Lake. Certo i 60 e passa anni si sentono ma lo spettacolo regge ancora bene.

Cotola 8/06/08 13:43 - 9043 commenti

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Meravigliosa commedia dal retrogusto amarognolo e con una parte prefinale drammatica, che dimostra di essere molto in anticipo sui tempi sia dal punto di vista stilistico (ci sono cose davvero notevoli) sia dal punto di vista tematico (anche qui siamo molto avanti). Le gag in stile slapstick sono costruite in maniera perfetta così come tutto il resto del film che può contare su una sceneggiatura complessa e raffinatissima e su dei dialoghi divertenti ed a tratti esplosivi. Bravi Mcrea e la bellissima Lake. Da riscoprire e rivalutare.

Daniela 19/03/14 12:33 - 12662 commenti

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Un regista di successo, che vuol cimentarsi in opere di denuncia sociale, si finge barbone per documentarsi sul campo, ma finisce per mettersi nei guai... Originale commedia brillante dai ritmi perfetti, che contiene al suo interno un film drammatico di rara efficacia, che sua volta contiene un bellissimo omaggio al cinema d'"evasione", intesa in senso spirituale. Insomma una matrioska che, nei suoi passaggi di tono, diventa manifesto teorico (felicemente contraddittorio) di un certo modo di intendere il cinema. Capolavoro di Sturges, uno dei migliori film del decennio.
MEMORABILE: Al cinema, il protagonista osserva i suoi compagni di prigionia e si unisce alle loro risate

Saintgifts 27/03/14 00:10 - 4098 commenti

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I viaggi di Sullivan, regista di successo ma in crisi con se stesso e con la volontà di fare film più impegnati, sono viaggi nella miseria umana, nelle miserie di un Paese dove i divari sociali sono enormi. Impostato come commedia, con dialoghi e personaggi brillanti, prendendo risorse anche dall'epoca del muto. Oltre a divertire molto, riesce a mostrare velocemente, ma in modo incisivo, un'America dalle molte opportunità ma anche difficile e spietata, specie per i più deboli. la coppia Joel McCrea/Veronica Lake, bella e disinvolta, funziona.

Nancy 10/03/16 01:29 - 774 commenti

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Sullivan è un regista di successo che crede che il cinema d'evasione non sia legittimo; si mette quindi sulla strada per raccogliere materiale per un film-verità sulla classe povera (Fratello, dove sei?). Film divertente dai repentini e bizzarri cambi di registro, che vanta alcune prodezze di regia di Sturges e un'ottima interpretazione di McCrea e Lake. Un'intelligente riflessione sull'industria culturale chiamata cinema che viene dall'interno della stessa Hollywood classica. Molto interessante e, superate alcune lungaggini iniziali, scorrevole.

Reeves 10/01/21 20:21 - 2214 commenti

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E' giusto fare cinema d'evasione o è meglio proporre film di impegno sociale? Sotto i toni della commedia, profonda riflessione da parte di uno dei registi migliori della Hollywood classica. La dimostrazione di quanto sia importante non avere paraventi psicologici quando si ha a che fare con la settima arte; e anche di quanto il cinema fosse importante nell'America che usciva dalla crisi del 1929 e si tuffava nella guerra mondiale. Battute notevoli, personaggi scolpiti e Joel McCrea davvero magnetico.

Teddy 2/02/22 05:21 - 825 commenti

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Il film riflette sulle contraddizioni dello star system hollywoodiano, macchina da guerra intenta a far soldi ma senza più una guida spirituale. Sul piano ideologico rimane un’opera di altissimo valore, mentre lo stile narrativo - teso a estrarre la commedia dal dramma - si accomoda in titubanti soluzioni sentimentali che a lungo andare finiscono per smorzare la compatezza del racconto. Bravo McCrea, luminosa la Lake.

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