Romanziere reduce dalla guerra torna nella sua città, sempre più ipocrita e perbenista, dove fa amicizia con una ragazza di vita e un giocatore d'azzardo. Turgido drammone di Minnelli che riscatta la schematicità della storia con uno stile fiammeggiante e un'efficace direzione d'attori che cava il meglio da The Voice e Dino tenendone a freno i bassi istinti. Omaggiato da Godard ne Il disprezzo (Piccoli spiega che tiene il cappello anche in bagno per somigliare al personaggio di Dean Martin).
Memorabile melodramma che scava del bigottismo della provincia americana. Un film di losers senza scampo, in cui i ritratti dei personaggi sono il maggior motivo di lode. Grande cast con Sinatra nei panni del disilluso scrittore in congedo, Martin in quelli di un giocatore d'azzardo perdigiorno ed alcolizzato e una straordinaria MacLaine nel ruolo maestoso, epico e commovente di una prostituta innamorata dal gran cuore. Finale da brivido, anche per motivi estetici legati ad un uso monumentale di Minnelli del mezzo.
MEMORABILE: Tutto il finale, tra le pagine più belle del melò hollywoodiano.
Melodramma diretto con grande verve e stile da Vincente Minnelli. La storia è ambientata in una opprimente provincia molto ben costruita nei luoghi e nelle atmosfere. Il regista opera un eccellente direzione degli attori, "controllando" al meglio due istrioni come Sinatra e Martin che offrono un'ottima performance. Memorabile il finale.
Tornato nella sua città d'origine al termine della guerra, un romanziere cinico e disilluso fa amicizia con una giovane prostituta e un accanito giocatore d'azzardo. Solido e travolgente melodramma diretto con abilità da Minnelli, che mette alla berlina il conformismo soffocante della società americana. Straordinaria la caratterizzazione dei personaggi, quasi archetipale, supportata da ottime interpretazioni: quella di Sinatra è forse la migliore della sua carriera, ma nessuno supera la dolce e tragica MacLaine.
Tornato al paese natio dopo molti anni passati nell'esercito, uno scrittore si barcamena fra una maestra di buona famiglia ed una candida prostituta... Film appartenente al filone melodrammatico della produzione di M., valido nella descrizione della vita di una piccola città di provincia dominata da conformismo e ipocrisia, ma gravato da lungaggini sentimentali nel disegno dei personaggi. Nel cast i migliori risultano Martin e Kennedy rispetto a Sinatra, che qui si affida molto al mestiere, Hyer poco espressiva e MacLaine, brava ma costretta in un ruolo a rischio stereotipo.
MEMORABILE: Il personaggio del giocatore d'azzardo Dean Martin: non si leva mai il cappello, neppure sul letto di ospedale, tranne che in una occasione
Ex militare e scrittore torna nella città natia. Melodramma che sconta gli stereotipi del periodo anche se il personaggio di Sinatra, disilluso ma comunque in cerca di matrimonio, non è assolutamente banale. Anche Martin dà il suo apporto e sembra uscito da un film di Leone. Sul versante femminile la MacLaine ha una certa freschezza, anche se stona con il ruolo affidatole. Minnelli si fa distinguere nelle carrellate finali. Di gran ritmo.
MEMORABILE: La partita a carte; La MacLaine felice di fare le pulizie; Il rifiuto a fare da testimone di nozze.
Vincente Minnelli HA DIRETTO ANCHE...
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DiscussioneDaniela • 8/03/17 17:10 Gran Burattinaio - 5927 interventi
Sceneggiatura basata sull'omonimo romanzo dello scrittore americano James Jones, la cui opera ha fornito ad altri famosi film come Da qui all'eternità diretto nel 1953 da Fred Zinnemann e La sottile linea rossa del 1998, regia di Terrence Malick.