Sai cosa faceva Stalin alle donne? - Film (1969)

Sai cosa faceva Stalin alle donne?

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Con un titolo così qualcuno che si lascia tentare lo trovi sempre; Maurizio Liverani, critico cinematografico, fa leva su questo per imbastire una strampalata satira sul comunismo del Dopoguerra che guarda palesemente a certo cinema francese privo di forme, dai contorni imprecisi, che partendo da una trama appena accennata aggiunge scena su scena senza curarsi di seguire una consequenzialità vera. L'idea è quella di due ex partigiani, molto amici, che a guerra conclusa si ritrovano a condividere l'ideologia comunista. Dei due, Aldo (Berger) è quello che sembra provare una convinzione più profonda e il desiderio di capire, mentre Benedetto (Benedetti) sembra...Leggi tutto fermo alla superficie, a replicare anche fisicamente l'idolo Stalin, che cita senza sosta dotandosi ovviamente di inconfondibili baffoni. Contornati da una deliziosa Margaret Lee (che si doppia da sé con esiti piuttosto spassosi) e da altre bellezze del tempo (Silvia Monti...), i due parlano e straparlano, viaggiano (lunga l'inattesa tappa veneziana, dove Benedetto è spedito per una “delicata missione”), si incontrano e discutono, affrontano argomenti legati al comunismo ma non solo e condividono il duro momento, nel '53, della morte di Stalin. Da qui in avanti Benedetto si sentirà perduto, incapace di trovare negli eredi dello statista qualcuno che anche solo vagamente possa avvicinarne il carisma; ma è anche questo solo un tema di passaggio, che si confonde nel chiacchiericcio generale, tra citazioni poetiche (persino il “Pianto antico” di Carducci), gigionismi non sempre sopportabili e una frammentarietà che permette di cogliere giusto il senso generale dell'operazione e il senso di libertà tutto sessantottino che evidentemente il regista voleva comunicare. A impreziosire molto un film legatissimo al momento della sua uscita, faticoso da seguire e che definire datato oggi sarebbe un complimento, la colonna sonora - quella sì di grande valore - firmata da Ennio Morricone, che con tocchi leggeri e stranianti sottolinea la natura insolita dell'opera alzandone leggermente il livello e lasciandoci qualcosa da ascoltare più volentieri dei dialoghi o dei monologhi con voce fuori campo di Aldo, che funge da narratore. Tracce di erotismo molto soft inserite sommariamente a caso quanto il resto. Di sicuro prima di guardarlo conviene predisporsi a qualcosa di diverso dal solito e di più astratto, almeno quanto poteva essere in Francia la nouvelle vague. Estratte singolarmente molte scene sono anche godibili, magari divertenti e originali; è il vederle una in fila all’altra a sfinire e a lasciare alquanto perplessi...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/04/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 21/07/19
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Il Gobbo 23/04/07 23:37 - 3015 commenti

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Divenuto leggendario per la sua invisibilità, oltre che per il titolo, è una satira sui comunisti da parte di un ex spretato, attraverso le "vicende" di Benedetto, militante fanatico che assume pose e sembianze di Baffone, e di Helmut Berger sfavatissimo fotografo (ispirati a Kim Arcalli e Giulio Questi). Privo di struttura (pardon, dalla "struttura liberissima"), anche un po' scalcagnato, ma godardiano/pop, divertente come reperto d'epoca per i ghiottoni del modernariato sessantottardo. Grande Margaret Lee, bellissima e che si doppia da sè!

Homesick 17/05/08 17:47 - 5737 commenti

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Satira del comunismo, del Georgiano più cattivo della Storia e di chi lo segue più per moda che per convinzione, scritta e diretta proprio da un ex giornalista vicino al partito filosovietico. Liverani definisce il suo stile particolare, riconoscibile anche nel successivo Il solco di pesca: persistenti commenti della voce fuori campo, musiche dilaganti, anomìa narrativa, spunti erotici, mistici ed onirici, fotografia chiaroscurale. Bellissime la Monti e la Lee: aristocratica e scultorea la prima, simpatica oca la seconda.
MEMORABILE: Il comunistissimo Benedetto che, quando gli capita di alzare la mano destra si sente insultare: "A fascista!!".

Deepred89 24/10/12 23:44 - 3706 commenti

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Bizzarra satira sul comunismo, caratterizzata da una struttura narrativa completamente anarchica (per gli apolitici: trama quasi inesistente) e per questo molto difficile da seguire, ma resa sopportabile da una confezione che trasuda italicità e sessantotto da tutti i frames (uno spasso per gli appassionati), da un buon cast e dalle spassose (e inconfondibili) musiche targate Morricone. Ricorda La cinese: questa è una parodia, il film di Godard no, ma a livello di contenuti la differenza non è poi eccessiva. Però Liverani non è Godard.

Rufus68 10/03/16 22:18 - 3842 commenti

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Satira bislacca, ma informata (Liverani era uscito dal Partito l'anno prima) sull'intellettuale-tipo comunista, sempre in cerca del conducator a cui conformare il proprio pensiero. Il film procede in modo rapsodico, con gustose trovate, fra musichette debitamente stranite, citazioni dalle bibbie di sinistra del tempo che fu e qualche prurito erotico. Quasi divertente, anche se il gioco, alla lunga, mostra un po' la corda.

Ronax 21/07/19 13:42 - 1253 commenti

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Mentre Maselli attacca dall'interno l'intellighenzia del PCI, l'ex comunista Liverani spara a zero contro il suo ex partito e le sue mitologie, come dimostra l'apprezzamento della stampa di destra che denunciò anche minacce e boicottaggi alle sale che lo proiettavano. Il film non ha nulla della seriosità ideologica della Lettera, ma si muove in modo volutamente sgangherato fra quadretti surreali e dialoghi spesso insensati, in perfetto stile sessantottino. Splendide la Lee e la Monti, bello score di Morricone che anticipa quello dell'Indagine.
MEMORABILE: L'assurda canzoncina cha Margaret Lee canta ossessivamente per tutto il film.

Reeves 19/12/20 18:56 - 2216 commenti

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Rivisto oggi risulta praticamente incomprensibile, pensato con gli occhi di allora risulta una maldestra critica al sinistrismo che era decisamente maggioritario nel cinema dell'epoca. Liverani vuole fare il verso a Godard e a Kim Arcalli (il genio del montaggio era stato partigiano combattente) ma riesce solo a balbettare luoghi comuni e a inanellare sequenze girate volutamente in "difficilese": quando il cinema è al servizio dell'ideologia il fallimento è dietro l'angolo, qualunque sia la posizione.

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  • Curiosità R.f.e. • 26/08/09 16:31
    Fotocopista - 826 interventi
    Doppiatori italiani:

    *Romolo Valli: Benedetto Benedetti
    *Gigi Proietti: Helmut Berger
    *Enzo Liberti: Piero Vida
  • Curiosità Undying • 28/08/09 15:14
    Risorse umane - 7574 interventi
    Da sinistra a destra: la politica ballerina di Maurizio Liverani

    Maurizio Liverani, nipote del repubblichino Augusto Liverani, di origine borghese, sin dalla prima ora (a soli 16 anni) diventa antifascista affiliandosi al Movimento partigiano per la libertà.

    Copre l'attività di giornalista per Paese sera ed è iscritto al PCI (prima nella sezione veneziana, poi in quella romana).
    Su Paese sera Liverani si occupa di critica cinematografica, avendo come collaboratore un giovanissimo Dario Argento.

    Dopo i fatti di Budapest e l'invasione dei carri armati sovietici, Liverani (che già era considerato un "deviazionista" all'interno della corrente comunista a causa delle sue idee autonome e indipendenti) abbandona il partito per andare in direzione opposta, esattamente a destra: scrive così su Lo specchio, Il dramma, Tempo illustrato, Il giornale d'Italia, Vita e Il borghese.

    Sovente, nei suoi scritti "destrosi", si firmava come Ivanovic Koba (nome di battaglia staliniano).

    Questo repentino cambiamento culturale fu osteggiato ovviamente un pò da tutti, in primis dai compagni di partito e, di conseguenza, dalla critica politicizzata (a sinistra) che all'uscita del film in questione (Sai cosa faveva Stalin alle donne?) si prodigò sin da subito per boicottarlo: il film, difatti, è un'acida e graffiante satira sugli amori e i delirii di due icone comuniste, interpretate da Helmut Berger e Benedetto Benedetti.

    Fonte: Il pelo nel Mondo vol. 4 / Dive Nude / a cura di Gordiano Lupi / Ed. Profondo rosso
  • Discussione Fedemelis • 5/06/19 06:41
    Fotocopista - 2139 interventi
    Qualcuno riesce a registrare il passaggio TV?
  • Discussione Kanon • 5/06/19 19:03
    Fotocopista - 835 interventi
    Fedemelis ebbe a dire:
    Qualcuno riesce a registrare il passaggio TV?

    Posso farlo io, non mi costa nulla. Ci risentiamo sul davibook.
  • Homevideo Buiomega71 • 5/01/21 13:47
    Consigliere - 25998 interventi
    In dvd per Mustang Entertainment, disponibile dal 11/02/2021