Diabolik - Ginko all'attacco! - Film (2022)

Diabolik - Ginko all'attacco!
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

A breve distanza dalla prima avventura del diabolico criminale inventato dalle sorelle Giussani, i Manetti tornano ricavando lo spunto dall'albo numero 16 (datato 1964), del quale mantengono inalterato il titolo. Si comincia subito con il furto di una splendida corona dal museo di Ghenf per continuare con un secondo attuato durante la presentazione degli altri gioielli della collezione Armen, esibiti in pubblico a teatro con tanto di musiche che fungono da introduzione in stile James Bond: accompagnato dalla suadente voce di Diodato e da ottime scenografie, il balletto delle ragazze ingioiellate viene interrotto da un blackout improvviso, durante...Leggi tutto il quale Diabolik (Gianniotti) entra in azione. Questa volta però Ginko (Mastandrea) ha studiato un piano per la cattura del fuorilegge: avendo immerso i preziosi in una sostanza radioattiva, può rilevarli a distanza e arriva così facilmente, insieme alla sua squadra, fino al covo scavato nella montagna. A Diabolik ed Eva Kant (Leone) non resta che fuggire lasciandosi dietro il frutto di mille colpi, che Ginko fa sequestrare portando alla luce tesori inimmaginabili. Cerca anche di inseguire i due ma li perde di vista nei pressi di un fiume, dove nota però come Diabolik abbandoni Eva pensando solo a salvare se stesso. Alla donna in nero, comunque sfuggita alle grinfie della polizia, la cosa non andrà giù e proporrà a Ginko un piano per catturare l'ex socio. Nel frattempo a Clerville arriva la Duchessa Altea (Bellucci) con la sua pregiatissima collana, nuova esca per un Diabolik in apparenza sempre più vicino ad essere catturato. Ovviamente non sarà così facile farlo...

Nel cambiare il volto dell'eroe mascherato il film ci perde: se pure Marinelli non era forse il più indicato a impersonarlo, possedeva comunque un carisma che a Gianniotti manca. Un po' imbarazzato nella recitazione, il nuovo Diabolik sembra uscire da un fotoromanzo d'epoca o da una sfilata. D'accordo che al centro della storia c'è Ginko e il nostro se ne sta spesso in disparte, ma una maggiore incisività nel personaggio avrebbe giovato non poco, alla riuscita di un film che invece non trova mai lo smalto del precedente. Location e fotografia vi rivestivano un ruolo fondamentale e anche qui la ricostruzione dei Sessanta è realizzata con gusto, tuttavia manca quell'attenzione ai particolari che aveva caratterizzato il primo capitolo con stile più ricercato e d'effetto. Si lascia maggiore spazio alla storia, ma non è che questa brilli granché: facilmente prevedibile nei suoi sviluppi (soprattutto nell'ultima parte), si snoda in modo canonico, forse riflettendo correttamente lo spirito del fumetto ma rivelandosi assai povera nella resa cinematografica.

Il film sembra una riproposizione scolorita del precedente che nemmeno la sempre splendida Miriam Leone risolleva. Né può farlo la Bellucci, personaggio dai contorni posticci la cui utilità ai fini della storia è quantomeno discutibile. Per coprire le pause, i tanti momenti in cui si procede piattamente, i Manetti ricorrono alla potente colonna sonora di Pivio & Aldo De Scalzi, che in più parti (specialmente nelle linee di basso) richiama i Goblin di PROFONDO ROSSO, omaggiati apertamente con una rilettura smaccata di "Mad Puppet" (compresa di interruzioni e riprese come nel film di Argento). Incredibile in questo senso la coincidenza: il personaggio chiave di Roller, presente anche nell'albo originale, porta il nome dell'album più completo e riuscito della band! La musica diventa quindi fondamentale, riempie la scena, copre molti difetti ma inevitabilmente non tutti.

Esaurito l'effetto novità che aveva fatto apprezzare da più parti il numero uno, non si trova qui nulla in grado di superarlo; siamo di fronte a una replica in tono minore, che conserva la buona fattura garantita dalla mano solida dei Manetti ma non entusiasma né appassiona. Che Mastandrea e la Leone (i soli tra i protagonisti ad essere confermati) siano le uniche vere note positive la dice lunga sulla derivatività di questo secondo capitolo. Lo si segue, si coglie ancora il bel lavoro sul design, difficilmente lo si amerà. Urbano Barberini (anche lui di argentiana memoria) è il ministro della giustizia, Andrea Roncato ha un breve cameo nella sala biliardo dove faranno l'ingresso in scena le ballerine derubate dei gioielli Armen.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/11/22 DAL DAVINOTTI
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Reeves 21/11/22 00:11 - 2216 commenti

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I Manetti Bros riprendono il personaggio di Diabolik cambiando l'attore principale e inserendo anche la Bellucci nel ruolo di Altea, la fidanzata di Ginko. Come ben sanno i lettori del fumetto, Ginko è molto più simpatico e umano di Diabolik e questo film va decisamente in questa direzione: Diabolik e Eva sono freddi e insopportabili, Ginko ha spessore umano anche se perde. Buon ritmo, il secondo episodio è meglio del primo.
MEMORABILE: La scena al bar con Roncato.

Belfagor 8/12/22 22:13 - 2690 commenti

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Sequel in cui si procede col pilota automatico, con una trama della quale si può intuire subito il finale e portata avanti non dal genio criminale dei protagonisti ma dalla stupidità forzata di tutti gli altri. Leone e Mastandrea si impegnano ma anche i loro personaggi hanno poco da fare con una sceneggiatura così scarsa. Positivo come sempre il comparto musicale.
MEMORABILE: Il cameo di Andrea Roncato.

Caesars 14/12/22 08:17 - 3790 commenti

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Fuori Marinelli dentro Gianniotti, mossa che forse nelle intenzioni dei registi avrebbe dovuto dare maggiore brio alle vicende narrate. Purtroppo il risultato finale non migliora. Il nuovo Diabolik (sia film che attore principale) continua a non convincere, anche grazie a un cast in cui non uno si salva (il livello generale della recitazione è basso, e questo fa scendere di molto il valore della pellicola). Storia non particolarmente interessante, ma questo è sicuramente un male minore, ricostruzione degli anni '60 valida.

Didda23 16/12/22 09:52 - 2426 commenti

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Lo straordinario inizio con la voce incredibile di Diodato faceva presagire un risultato complessivo molto diverso da quello effettivo. In termini di qualità delude quanto il capitolo precedente, con una sceneggiatura alquanto elementare sia nel disegno dei personaggi, sia nei risvolti narrativi avari di sorprese e colpi di scena. La regia è corretta, ma brilla meno che altrove; si apprezzano invece le singolo location (il covo e lo stabilimento industriale). Parco attoriale rivedibile, con un Mastandrea (non certo al meglio) che surclassa tutti gli altri. Ed è tutto dire. Mediocre.
MEMORABILE: Il cameo del grandissimo Roncato; Diabolik che abbandona Eva al proprio destino; La relazione fra Ginko e Altea.

Aco 30/12/22 11:55 - 215 commenti

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Trama strutturata, coinvolgente e presenta numerosi rovesciamenti di campo. Il nuovo Diabolik (Giacomo Gianniotti) è più adatto al ruolo, almeno fisicamente, mentre non convince Monica Bellucci nel ruolo di Altea di Vallenberg. Al contrario sempre adatti al ruolo Valerio Mastandrea e Miriam Leone. Notevole la ricostruzione storica, primi anni Settanta. Da vedere.

Von Leppe 12/03/23 12:31 - 1262 commenti

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Giacomo Gianniotti nel ruolo del re del terrore risulta migliore rispetto a Luca Marinelli del film precedente: il viso è più regolare, scolpito, in più recita meglio degli altri comprimari, complice anche la poca presenza durante il film. Musiche buone, molto settantiane, dal sapore progressive rock; ma tutta la ricostruzione scenica è anni Settanta (dai telefoni pubblici alle automobili). La trama riesce a intrattenere e a divertire ed è concentrata più sulle indagini.

124c 12/03/23 23:15 - 2918 commenti

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Diabolik torna, sempre a firma Manetti Bros., ma ha il nuovo volto di Giacomo Gianniotti (un bellone alla Sebastiano Somma degli anni'80/90), che non garantisce un innalzamento dell'azione. La trama verte più sull'ispettore Ginko di Valerio Mastandrea; peccato che la recitazione resti fredda, come i colori spenti usati nel film; persino i travestimenti di Diabolik e i colpi di scena sono ovvi e telefonati. Monica Bellucci è come un'aliena inserita in una trama in cui la sua contessa Altea non è mai veramente al centro dell'attenzione. Sempre sexy la Eva Kant  di Miriam Leone.

Nicola81 10/04/23 22:44 - 2857 commenti

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Rispetto al capitolo precedente cambia l’interprete di Diabolik, ma poiché la storia è molto più incentrata su Ginko la cosa, nel bene o nel male, non si nota troppo. Si notano invece un ritmo più sostenuto e qualche sequenza d’azione in più, a supportare una storia che, svanito l’effetto novità, risulta piacevolmente convenzionale. Mastandrea e la Leone si confermano i migliori del cast, la Bellucci non c’entra nulla con Altea, Lapice a fare il poliziotto imbranato ci ha preso gusto, bravi la Caridi e Bellocchio. Sempre eccellenti la confezione e la ricostruzione ambientale.
MEMORABILE: I titoli di testa "bondiani"; Il bracciale radioattivo; La spiegazione finale.

Galbo 11/04/23 09:24 - 12393 commenti

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Un passo indietro rispetto al film precedente. L'attore che interpreta il personaggio principale convince poco e in generale la storia è poco interessante. Lo sforzo filologico con cui i registi si collegano agli albi a fumetti questa volta appare sterile e forzato e "ingabbia" tutti gli attori a partire da Valerio Mastandrea, a cui non è concesso nemmeno il privilegio dell'autoironia. Anche l'inserimento della Bellucci non dona valore aggiunto, anzi. Nel complesso un film poco riuscito con qualche elemento positivo (scenografie e colonna sonora).

Ira72 11/04/23 21:34 - 1313 commenti

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Nel primo, una certa recitazione (ironica e fumettistica, comunque appassionanate) era apprezzabile ma qui il livello recitativo è quasi grottesco, perché Mastandrea (fortunatamente quasi protagonista), a differenza degli altri, non interpreta con quella chiave di lettura, ma interpreta… e anche bene. Smascherando, quindi, i colleghi più deficitari. L’assenza di Marinelli è spiazzante e non basta il bel tenebroso dall’occhio vitreo. Come non possono compensare la talentuosa Leone e l’iconica Bellucci, una sceneggiatura scarna e piuttosto prevedibile, oltre che eccessiva nella durata.

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Nando 13/04/23 17:38 - 3814 commenti

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I Manetti ritornano con il re del terrore realizzando una nuova pellicola che riprende l'albo n. 16. Stavolta il protagonista è Gianniotti e non più Marinelli ma il risultato cambia poco. Probabilmente la vicenda è meno interessante ma le atmosfere e le ricostruzioni sono ben realizzate e gli interpreti appropriati, nonostante una Bellucci con accento mezzo rumeno e una presenza scenica troppo costruita. Buona la colonna sonora e di livello la presentazione con Diodato.

Cotola 17/04/23 00:01 - 9043 commenti

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Secondo film in cui i Manetti Bros si dedicano, nuovamente, al celebre fumetto delle sorelle Giussani: rispetto al precedente capitolo, il risultato finale è meno riuscito, sebbene anche non è che si volasse altissimo. Peccato perché la storia, non originale poiché presa anche stavolta da un vecchissimo albo, non è male ma è troppo prevedibile non solo circa la sorte di Diabolik, ma in ogni suo snodo. Il cast offre prove mediocri; in più Gianniotti sarà anche più somigliante a Diabolik, ma gli manca il giusto carisma e la Bellucci non c'entra nulla con Altea. Per affezionati.
MEMORABILE: La colonna sonora a tratti goblineggiante-profondorosseggiante

Capannelle 28/05/23 16:17 - 4411 commenti

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Prendete il primo episodio che già non era fantastico. Riproponete pigramente buona parte delle location, mantenete l'acting su livelli fumettosi e decapitatelo della componente glamour che la Leone interpretava molto bene. Lo scambio Marinelli-Gianniotti? Di certo non migliorativo tanto che Diabolik quasi scompare dalla narrazione. Altea? Meglio onestamente se rimaneva all'estero. Le uniche novità piacevoli sono il prologo musicale in stile Bond e il parco macchine.

Pinhead80 10/07/23 13:08 - 4760 commenti

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Dopo il meritato successo del primo capitolo ecco tornare le avventure di Diabolik che qui se la dovrà vedere con un piano ingegnoso messo in atto da Ginko per metterlo nel sacco. I Manetti Bros mantengono lo stesso stile registico e continuano a cercare di riproporre pedissequamente i dialoghi e lo stile tipico dei fumetti delle sorelle Giussani. Il vero protagonista del film è Ginko (interpretato da un ottimo Mastandrea), ma il cambio di volto di Diabolik (Gianotti al posto di Marinelli) non è dei più felici e l'opera in generale ne risente parecchio. Un piccolo passo indietro.

Giùan 19/07/23 09:08 - 4559 commenti

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Fedeli alla linea tracciata nel primo capitolo, i Manetti perseverano nel loro meditato progetto di universo filmico parallelo che scientemente rinuncia a effettate parabole in nome d'un affettazione pienamente alternativa se non oggi cinematograficamente "rivoluzionaria". Purtroppo i se e i ma intravisti ma trattenuti nel primigenio congegno narrativo diabolico, qui affiorano più insistentemente: presenze ed elementi spuri integrati forzosamente, una narrazione innaturalmente lasca, Gianniotti che al posto di Marinelli destituisce di ogni fondamento di inquietudine il personaggio.
MEMORABILE: Il Ginko di Mastrandrea; La parlata "balcanica" della Bellucci; La Leone inguainata; "Se mi vuoi" di Diodato.

Schramm 5/10/23 13:28 - 3495 commenti

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E niente: presi come sono dal fare sfoggio più faraonico possibile del rispetto grammaticale del fumetto i Manetti non solo si perdono nella più esasperata pedissequità sacrificando ogni chance di respiro filmico, ma riescono persino a peggiorare di tantissimo il già avvilente abbrivio, impagliando tutto l'impagliabile: il mito, il rit(m)o, il cast, la tensione, la cattiveria, l'azione, la propria regia. All'insegna del Brutto che ammazza e peggio pure, aprendo a un terzo swiss. Ma una serie tv densa tesa e cupa che privilegi la retorica del cinema a quella dell'albo proprio no eh?!
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  • Discussione Caesars • 14/12/22 08:22
    Scrivano - 16811 interventi
    Se non ho preso un abbaglio, ad un certo punto si vede un' Alfetta, macchina prodotta a partire dal 1972. Questo porrebbe il nuovo Diabolik ad essere ambientato negli anni'70, mentre tutto il resto sembrerebbe collocarlo negli anni '60 (coerentemente con l'anno di pubblicazione dell'albo, il numero 16, a cui la vicenda s'ispira). Però, potrei essermi sbagliato.
  • Homevideo Digital • 17/01/23 20:53
    Portaborse - 3995 interventi
    Dvd, blu-ray e combo dvd + blu-ray Eagle Pictures disponibili dal 08/03/2023.
    Ultima modifica: 17/01/23 21:04 da Digital
  • Discussione Von Leppe • 12/03/23 12:34
    Call center Davinotti - 1109 interventi
    Caesars ebbe a dire:
    Se non ho preso un abbaglio, ad un certo punto si vede un' Alfetta, macchina prodotta a partire dal 1972. Questo porrebbe il nuovo Diabolik ad essere ambientato negli anni'70, mentre tutto il resto sembrerebbe collocarlo negli anni '60 (coerentemente con l'anno di pubblicazione dell'albo, il numero 16, a cui la vicenda s'ispira). Però, potrei essermi sbagliato.
    Mi sembra tutto anni 70, le auto (la polizia ha tutte alfette) e anche i telefoni pubblici, oltre alle musiche

  • Discussione Capannelle • 28/05/23 01:14
    Scrivano - 3513 interventi
    Altamente soporifero. Come i gas di Diabolik.
  • Discussione Ruber • 29/06/23 18:56
    Formatore stagisti - 9248 interventi
    Dal 26/10 nelle sale il terzo capitolo: Diabolik chi sei.
  • Discussione Caesars • 30/06/23 11:37
    Scrivano - 16811 interventi
    Ricordo che da ragazzino trovai "Diabolik che sei?" uno degli albi più interessanti della serie, perché narrava la nascita del personaggio. Però ero appunto un ragazzino, e da allora di acqua sotto i ponti ne è passata molta (troppa). Chissà se il terzo capitolo dei Manetti Bros, sarà migliore dei due precedenti? 
  • Discussione Ruber • 5/08/23 16:14
    Formatore stagisti - 9248 interventi
    Caesars ebbe a dire:
    Ricordo che da ragazzino trovai "Diabolik che sei?" uno degli albi più interessanti della serie, perché narrava la nascita del personaggio. Però ero appunto un ragazzino, e da allora di acqua sotto i ponti ne è passata molta (troppa). Chissà se il terzo capitolo dei Manetti Bros, sarà migliore dei due precedenti? 
    Passabile il primo, inguardabile il secondo, speriamo nel terzo, che non rovinino uno degli albi più belli e uno tra i piu conosciuti.