Film - Corto (1965)

Film
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Titolo originale: Samuel Beckett's Film
Anno: 1965
Genere: corto/mediometraggio (bianco e nero)
Note: Film by Samuel Beckett

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/04/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 19/04/07 11:22 - 3015 commenti

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Singolare, un po' lambiccato esperimento cinematografico che vede il sommo Buster Keaton (il cui volto si vede peraltro solo alla fine) inscenare una riflessione di Samuel Beckett sulla percezione. Keaton, nome "O" (da object) e benda nera sull'occhio come in alcune scene di Due marines e un generale (!) cerca di sfuggire a un misterioso osservatore, di cui scoprirà alla fine l'identità... Stranissima scheggia dell'incontro fra due genii singolari del '900. Cerebrale.

Pigro 2/10/08 08:57 - 9662 commenti

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Un grandissimo Buster Keaton si presta a una "comica" muta scritta da Samuel Beckett. Profondi significati e insignificanti incidenti si mescolano, com'è nello stile del drammaturgo irlandese, creando un misterioso thriller esistenziale attorno alle fobie di un essere umano in una strada e in una casa scalcinate. Fragile e potente al tempo stesso, questo film denuncia con il suo stesso titolo la nullità del senso, ma anche l'assolutezza di questa assurda storia. Bello senza riserve.

Ikke 17/01/09 00:36 - 19 commenti

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Un anonimo anziano, impersonato dal tardo Buster Keaton (l'attore morirà di lì a breve), prepara la propria dipartita lavorando di sottrazione, distruggendo i ricordi del passato e illudendosi coerente seppur alla propria codardìa. Completamente muto, ma più ricercato di quanto si potrebbe in un primo momento pensare, il film è l'incontro tra due geni del Novecento: la mimica distorta e la comica angosciante di Keaton con l'atemporalità di Beckett. Il risultato è esattamente a metà strada, ed è devastante.

Aal 1/09/10 18:48 - 321 commenti

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Un film devastante e assoluto. Un'opera breve dove il linguaggio cinematografico diventa purezza, filosofia. Basato su uno dei principi dell'empirismo di George Berkley, ovvero l'assunto che "essere equivale ad essere percepiti", è la storia in tre movimenti di un personaggio (Keaton) che tenta di sottrarsi all'occhio che lo osserva (noi): in sostanza tenta di non esistere. Ma quando anche fosse riuscito a sottrarsi al nostro sguardo scopre con orrore che esiste uno sguardo al quale non può sfuggire: il proprio. Capolavoro immenso.

B. Legnani 24/07/11 16:22 - 5529 commenti

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Spettrale cortometraggio che, al di là della curiosa tecnica e della narrazione, lancia messaggi che sono decrittabili singolarmente, ma con l'assoluta verità che a tutto ciò che è "altro" noi possiamo sfuggire (altri uomini, animali, specchi, luce, ricordi del passato), ma giammai a noi stessi che, pur se ci auto-rifuggiamo, resteremo sempre i più sinceri e inflessibili giudici di noi medesimi. Perfetta la scelta di Keaton.

Belfagor 20/10/11 18:50 - 2690 commenti

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"Esse est percipi", massima dell'empirismo berkeliano, è la concezione fondante di questo cortometraggio nato dalla collaborazione fra Schneider e Beckett. Un anziano Buster Keaton con tanto di benda sull'occhio tenta continuamente di sottrarsi all'occhio della gente, degli animali e soprattutto della mdp - e di conseguenza alla nostra vista - fino a rendersi conto di non poter sfuggire al proprio sguardo, ovvero all'autocritica che brucia ogni speranza di solipsismo. Opera muta, angosciante, svincolata dal tempo.

Schramm 12/04/12 22:01 - 3495 commenti

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Per farla quasi finita col giudizio di Io: Keaton passa per la cruna dell'ego, beckettando briciole di un'impossibile atarassia. Lo sguardo dello spettatore è molto pesante, estirpare il Sé dal mondo non sarà sufficiente. Dadaismo spirituale e suicidio psichico filtrati dal setaccio di un gelido e geometrico espressionismo che in 18' cattura in un disturbato b/n da dormiveglia un catatonico tentativo d'evasione dall'alcatraz del reale.

Caesars 17/09/15 12:30 - 3789 commenti

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Lavoro sperimentale molto, dichiaratamente, intellettuale. La scelta di girare un film non solo senza parole (se si esclude un "shhhh"), ma anche completamente senza alcun suono, è sicuramente "forte", ma dopo un primo momento di spaesamento si riesce ad accettarla, anche perché funzionale al messaggio che si vuole inviare. Probabilmente una durata ancora più breve non avrebbe guastato, 20 minuti mi sono sembrati un po' eccessivi per trasmettere il messaggio che da noi stessi è impossibile sfuggire. Interessante ma pesante.

Rebis 23/03/16 11:33 - 2336 commenti

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"Io penso, quindi soffro, e soccombo alla percezione di me stesso". Unica, significativa incursione del drammaturgo inglese nel mondo di celluloide, ha il pregio della sintesi e la chiarezza lampante dell'allegoria. Venti minuti in cui l'assurdo narrativo si fa apportatore di senso approdando ad una chiusura lancinante in cui gli occhi di Buster Keaton esprimono lo sbigottimento dell'esistere, e il ritmo indiavolato della slapstick comedy è quello di una fuga disperata dal piano di realtà.

Paulaster 14/11/16 17:46 - 4411 commenti

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Un uomo girovaga senza mèta cercando invano di nascondersi da chi lo incontra, con la frustrazione di evitare persino il suo sguardo in uno specchio. Dovrà temere solo la sua coscienza, da cui non può fuggire. Claustrofobico per gli ambienti chiusi e per il senso di ossessione e di sgomento finale. Keaton è adatto al ruolo per lo sconcerto che trasmette con il suo sguardo irrigidito e per la postura, ormai appesantita dagli anni.

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  • Discussione Raremirko • 14/04/12 23:10
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    schramm, ma è vero che ad ogni modo, seppur il film sia muto, un suono si sente ad 1 certo punto?
  • Discussione Schramm • 15/04/12 00:30
    Scrivano - 7694 interventi
    non so che risponderti, perchè me lo son visto con personalizzata colonna sonora (peraltro involontariamente perfettissima nel cucirsi attorno alle immagini)
  • Discussione Pigro • 15/04/12 10:42
    Consigliere - 1661 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    schramm, ma è vero che ad ogni modo, seppur il film sia muto, un suono si sente ad 1 certo punto?

    Io non ricordo nessun suono.
  • Discussione B. Legnani • 15/04/12 19:39
    Pianificazione e progetti - 14959 interventi
    Pigro ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    schramm, ma è vero che ad ogni modo, seppur il film sia muto, un suono si sente ad 1 certo punto?

    Io non ricordo nessun suono.


    Manco io, ma posso errare.
    Per controllare bastano 17 minuti: http://www.youtube.com/watch?v=Qox-KbkXITU
    Ultima modifica: 15/04/12 19:39 da B. Legnani
  • Discussione Raremirko • 15/04/12 20:11
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    io sapevo che le prime due persone che lo vedono nel film, fan un urletto...
  • Discussione Raremirko • 15/04/12 20:11
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    non so che risponderti, perchè me lo son visto con personalizzata colonna sonora (peraltro involontariamente perfettissima nel cucirsi attorno alle immagini)


    in che senso personalizzata?
  • Discussione Pigro • 15/04/12 22:43
    Consigliere - 1661 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    io sapevo che le prime due persone che lo vedono nel film, fan un urletto...

    No, su questo sono proprio sicuro: non emettono alcun suono.
  • Discussione Rebis • 6/11/15 22:50
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    In realtà un suono viene emesso: la signora anziana si porta il dito alle labbra e fa "Ssssssshhh!!!" interrompendo un singulto del marito (pressoché impercettibile).
    Ultima modifica: 6/11/15 22:51 da Rebis
  • Discussione Raremirko • 6/11/15 23:55
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    In realtà un suono viene emesso: la signora anziana si porta il dito alle labbra e fa "Ssssssshhh!!!" interrompendo un singulto del marito (pressoché impercettibile).


    Avevo ragione allora.