Il mito di Billy the Kid (William Bonney) viene rivisitato con gusto contemporaneo, pur rimanendo ambientato alla fine del 1800. Il film in sè non è gran cosa, ma il gruppo di vendicatori funziona bene come assortimento di personaggi. Emilio Estevez è bravo a interpretare la giovane, psicopatica e fredda mente di Billy: quel luccichio negli occhi prima di uccidere è straordinario, come nella scena in cui si finge ragazzino e uccide il massiccio cacciatore di taglie nel saloon. Bene. Fugace (e non accreditata) apparizione di Tom Cruise.
Discreta rivisitazione in chiave giovanile ed ambientazione western del mito di Billy The Kid. Benchè non sia certo un capolavoro, il film di Christopher Cain si vede volentieri grazie sopratutto alla riuscita ambientazione di frontiera, al buon ritmo con il quale è stato realizzato (alcune scene d'azione sono molto ben realizzate) e ad un buon cast di attori giovani (tra i quali i fratelli Sheen) con alcuni "vecchi" di classe come Stamp e Palance.
Nuova rivisitazione giovanilistica delle imprese del sanguinario Billy The Kid. Qui, in questo caso, viene fatto passare per un giovanotto costretto dal fato implacabile e da disegni criminali degli uomini, a impugnare le armi. Nonostante qualche passaggio non proprio riuscito e un cast poco in sintonia, a parte il sempre grande Palance e il bel cameo di Terence Stamp, rimane un'operazione abbastanza interessante.
Uno dei pochi western degli anni 80 che rivisita il mito di Billy the Kid utilizzando un manipolo di giovani attori, per l'epoca. Discrete l'ambientazione e la narrazione, che si avvale di buone scene d'azione e di un'interessante coesione del cast. Palance immancabile cattivo.
Davvero notevole! Un action western svelto e appassionante, nonchè abbastanza aderente alla realtà. Il cast è ben assortito: Estevez è un Billy the Kid schizzato e sghignazzante, Sutherland già incisivo (e tremendamente somigliante al padre), Palance un cattivo di lusso e gli altri giovani del cast tutti in parte (c'è anche l'altro Sheen particolarmente serioso). Una boccata d'aria fresca per un genere che già era in ampio declino all'epoca.
Piccolo, produttivamente parlando, western che rivisita, per l'ennesima volta, il mito di Billy the Kid. Stavolta, però, non è già un noto pistolero, come nel caso del film di Peckinpah; la sua fama andrà consolidandosi durante la storia, che vede protagonisti un gruppo di giovani ma già abili pistoleri. Western brioso, diretto con abile mestiere. Non male.
Uno dei pochi film che negli anni 90 ha saputo tenere a galla il mito del cinema western con un risultato più che soddisfacente. Un cast di giovani ottimi attori si trasforma nel punto vincente della pellicola, grazie a prove di livello che caratterizzano ogni singolo personaggio, donando al film una serie di sfumature diverse molto interessanti, con un Estevez una spanna sopra a tutti, perfettamente a suo agio nel ruolo. Eccellenti anche i comprimari, che danno il loro contributo nel mantenere la dinamica della storia sempre viva e accesa.
MEMORABILE: La risata di Billy The Kid.
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