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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/03/07 DAL BENEMERITO ALMAYER
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Almayer 30/03/07 12:51 - 169 commenti

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Splendido film di Comencini. Cast straordinario: Nino Manfredi, Mario Adorf, Gian Marià Volonté, sceneggiatura di Age, Scarpelli, Comencini e Monicelli, montaggio di Baragli, musiche di Piero Umiliani. Delizioso film di "fuga", e a mio avviso i Cohen l'hanno preso a riferimento per Fratello dove sei?. Una classica commedia all'italiana, con interpreti d'eccezione e una bella sceneggiatura. Straconsigliato.

Daniela 12/04/18 08:09 - 12662 commenti

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Tre detenuti mettono a punto un ingegnoso piano di evasione, coinvolgendo forzatamente un quarto che tenta di fare la spia al direttore... Capolavoro misconosciuto della commedia all'italiana, un affresco in chiaroscuro (gli assassini sono capacità di gesti di umanità, i buoni di tradimenti e vigliaccherie) che nella prima parte sembra una versione carceraria dei Soliti ignoti e nella seconda assume un andamento picaresco imprevedibile fino all'epilogo amarissimo. Manfredi mattatore sempre presente, ma non gli è da meno Adorf nei panni di Tagliabue. Film aspro, verace come le vongoline.
MEMORABILE: La simulazione dell'incidente; La fuga; La bimba sequestrata; In fuga con la futura suocera

Skinner 18/12/09 19:57 - 592 commenti

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Un capolavoro, c'è poco da dire. Straordinaria prova d'attori (film della vita per Adorf, indimenticabile Tagliabue) ma sopratutto sceneggiatura tra le migliori della commedia all'italiana, con pochissime concessioni alle aspettative dello spettatore. Da vedere e far conoscere.

Renato 26/02/10 23:25 - 1648 commenti

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Uno strano film, ben diverso dalle commedie all'italiana del periodo. Tra i pregi l'ottimo cast sfruttato a dovere, da Manfredi (perfetto per la parte) ad un Adorf di notevole sgradevolezza (almeno nella prima parte), da Bussières a Volonté. Sinceramente mi ha convinto un po' meno il tono agrodolce della pellicola, che porta ad un finale senza dubbio intelligente ma direi ben poco emozionante. Particina per Ennio Antonelli (un galeotto).

Matalo! 3/04/10 16:50 - 1378 commenti

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Problemi con la censura e col pubblico (si vedeva un'Italia troppo misera) per un buon film di Comencini, tra i migliori della carriera. Escamotage della lettera all'avvocato di Manfredi, scritta in un italiano "alto" e stentato per raccontare la storia di un'evasione paradossale. Eccezionale cast tra cui un insolito Volontè; le gag in cui Manfredi è incastrato son sempre di alto livello (specie quella della sedia). Manca un po' di sale e il film non esplode pienamente ma comunque resta una pellicola insolita nel filone della commedia, un film duro.

Giùan 5/09/12 23:09 - 4559 commenti

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Tra le commedie italiane "più avanti" degli anni '60. Comencini (che lo produsse in cooperativa con sceneggiatori e Alfredo Bini) sfrutta l'aggressivo script di Age e Scarpelli non in direzione grottesca (come accadrà poi a Scola), ma nel senso di un apologo malinconicamente (sur)realistico su un umanità sottoproletaria, che il boom non lo vede e semmai ne paga il fio. Manfredi è un infame burino Candide, impossibilitato antropologicamente a trar partito da ogni lezione. Adorf batte Volontè in verità e gigioneria. Brutto sporco e commoventemente cattivo.
MEMORABILE: Adorf col fazzoletto per contenere l'ascesso; Volontè che si tira dietro nella fuga (ex) promessa sposa e suocera; Il pescatore "traditore" di Nino.

B. Legnani 3/11/12 21:39 - 5532 commenti

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Bel film di Comencini (***), commedia agrodolce con alcuni tocchi così italiani che più italiani non si può (Volonté che riappare in compagnia a Roma, la scena a tre con Manfredi, la Moriconi e De Ceresa...). Interpretazioni ottime, storia interessante (con qualche buchetto di sceneggiatura, ma non importa), notazioni curiose, trovate divertenti (la figlia del minatore...). Per gli amanti del western: si cita l'allume della zona del canalone di Tolfa. Da vedere.

Roger 24/11/12 11:38 - 143 commenti

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Ottima commedia dotata di un suo realismo nel dipingere un'umanita lacera, sporca, dolente, intenta ad arrabattarsi come può per sopravvivere. Ottimo Adolf nella parte del delinquente che rivela una insospettata umanità, ma immenso è Manfredi nella parte dell'ingenuo e un po' suonato poveraccio costretto dagli eventi a... cavalcare la tigre dell'esistenza.
MEMORABILE: Il linguaggio... epistolare che Manfredi usa con il suo avvocato.

Motorship 2/02/13 17:01 - 585 commenti

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Girato in pieno boom economico, ma ambientato in un'Italia molto misera, questo poco conosciuto film di Comencini è da considerarsi un piccolo gioiello della nostra commedia. Una malinconica e dolente rappresentazione di come sopravvivere alla povertà dilagante, con un piccolo accenno grottesco, soprattutto per l'epoca. Ottima la sceneggiatura, scritta a otto mani, così come è ottimo e molto ben sfruttato il cast (soprattutto Manfredi e Adorf, ma anche Volontè non scherza). Bella la OST di Umiliani. Finale amaro. ****
MEMORABILE: Il finale.

Puppigallo 23/11/13 11:07 - 5273 commenti

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Storia di poveracci ben scritta e, soprattutto, ben interpretata, con tanto di "fuga da Alcatraz" de noantri. Qua e là scende un po' di livello, ma nel complesso riesce a mostrare la faccia finto sporca dell'Italia di quegli anni, grazie a interpretazioni piuttosto gustose, quasi caricaturali, ma sempre e comunque piacevoli. I due protagonisti fuggiaschi sono affiatati; e anche chi avrà a che fare con loro, darà il suo contributo alla riuscita della pellicola. Commedia agrodolce, dove quello che può sembrare il vero delinquente senza scrupoli, è in realtà una sorta di giusto.
MEMORABILE: Manfredi al pescatore: "Basta vongoline...magari una frittatina di cipolle"; "Chiamerò mio figlio Tagliabue". "E se è femmina?". "Tagliamucca".

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Gabrius79 12/04/14 21:45 - 1427 commenti

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Una splendida fotografia in bianco e nero, Nino Manfredi e Gianmaria Volontè in stato di grazia e una storia interessante e piuttosto coinvolgente fanno da contraltare a una sceneggiatura un po' zoppicante. Ciò non toglie che Luigi Comencini abbia fatto comunque un lavoro onesto. Bene anche Mario Adorf.

Rambo90 5/05/14 18:13 - 7697 commenti

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Una commedia in bilico tra grottesco e amarezza, dove Comencini nella prima parte diverte mentre nella seconda sembra ricalcare il viaggio di ritorno di Tutti a casa, con esiti un po' meno felici e qualche eccessiva lungaggine. La pellicola funziona quando è in scena Manfredi, davvero bravissimo, mentre affonda leggermente nei momenti di Volontè con la moglie e nel bizzarro personaggio del pescatore. Bella la fotografia in bianco e nero, memorabile il finale.

Homesick 15/11/15 17:00 - 5737 commenti

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I drammi umani e societari si possono esporre con grande efficacia anche avvalendosi dei toni della commedia tragica, contesto più che mai congeniale a Manfredi, che per la sua fisicità e modo di parlare - e per di più sotto la guida di Comencini, regista ideale per queste tematiche - aderisce al meglio al ruolo del poveraccio dall'animo buono maltrattato da persone ed eventi. Accanto a lui si fanno notare Adorf, animalesco fino ai rapidi slanci di umanità in extremis, e i ritratti vividi e veraci di Volontè, Bussières, Moriconi e De Ceresa.
MEMORABILE: La simulazione dell'incidente e la denuncia da parte del pescatore; la figlia del minatore.

Pessoa 19/06/17 17:38 - 2476 commenti

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Bella commedia all'italiana per Comencini che prende spunto da un manipolo di perdenti per raccontarci la parte oscura del boom economico. La trama è quella di un escape-movie in cui si alternano risate, sorrisi e bocconi amari, grazie anche a un cast eccezionale dove Manfredi primus inter pares si divide la scena con Adorf e Volontè. La sceneggiatura lascia giustamente spazio agli attori e nelle scene in cui loro tre non sono presenti tende a perdere consistenza. Ritmo non eccezionale ma nel complesso sicuramente una piacevole visione.
MEMORABILE: Manfredi e i fichi secchi; La bambina Marcella, il dialogo fra Manfredi e la Moriconi circa la taglia.

Paulaster 6/02/19 10:07 - 4417 commenti

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Galeotto verrà obbligato a evadere dai compagni di cella. Se la partenza appare più vicina alla commedia all'italiana, non vengono risparmiate una certa realtà carceraria e modi da delinquenti. Quartetto ben assortito (solo la vicenda dell'onore di Volontè appare modesta) in cui Manfredi stempera un clima poco allegro (le minacce ai bambini). Sceneggiatura non filantissima dopo l'evasione. Buona idea la voce narrante con lo sforzo di apparire grammaticalmente corretta.
MEMORABILE: Il rapimento della bambina che chiedeva un passaggio; Il trucco per uscire dalla porta della cella; La cartolina sullo spioncino.

Magi94 30/12/20 10:28 - 952 commenti

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Meno conosciuto rispetto a altre commedie all'italiana, rappresenta comunque un importante scorcio d'Italia povera descritto coi toni tragicomici del genere. Dopo un divertente inizio purtroppo i toni da commedia non si accendono mai del tutto e l'umorismo non è all'altezza degli sceneggiatori, anche per colpa di un Manfredi che gigioneggia troppo e si rende antipatico. Meglio le parti del viaggio (eccetto in Sicilia), più drammatiche, fino ad arrivare a tutto il magnifico spezzone finale, vera anima del film. Tra gli attori spicca Bussières e, soprattutto, un gigantesco Mario Adorf.
MEMORABILE: Il pranzo nella famiglia "allargata", in cui si decide che il meglio per tutti è farsi scoprire e tradire un amico...; Il personaggio di Adorf.

Jandileida 11/07/21 00:13 - 1565 commenti

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Gustosa commedia dolceamara firmata Comencini: l'Italia povera, polverosa ma viva e ad un passo dal boom descritta attraverso le peripezie di un grande Nino Manfredi, evaso suo malgrado che viene sballottato per tutta l'ex campagna pontificia, spesso malmenato da un vigoroso Adorf. C'è un po' di tutto: il genere penitenziario, la commedia all'italiana, il sapore acre del neorealismo, nei paesaggi brulli e aridi dell'entroterra di Civitavecchia c'è addirittura un po' di western. Il bello è che il frullato riesce alla meraviglia e si finisce per ridere parecchio e, quasi, per piangere.

Giufox 6/12/21 22:38 - 324 commenti

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Epopea sottoproletaria di notevole fattura che cerca di raccontare una serie di ambiguità del periodo del boom economico. Tecnicamente difficile trovarne punti deboli dato che mette insieme il meglio del periodo - Age e Scarpelli a Baragli, da Delli Colli a Bini - e impone, più che suggerire, un proprio punto di vista sull'alienazione sociale risultando poco accondiscendente col pubblico e coi propri personaggi. In tal direzione non c'è da stupirsi se fu snobbato alla sua uscita. Tra vongole, stracci e sudore, un gran film da rivalutare.

Gottardi 18/02/22 11:48 - 396 commenti

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Povero disgraziato in carcere per simulazione di furto è costretto con la forza da altri tre galeotti a evadere con loro. Classica commedia all’italiana in cui alla commedia dei caratteri e all’umorismo intelligente si mischiano riflessioni di fondo talvolta amare, e anche un paio di scene drammatiche. Prima parte ambientata nel carcere, seconda in fuga, per cui si potrebbe definire come un film carcerario classico. Il linguaggio di Manfredi che narra fuori campo la vicenda, perfetto nel creare il suo personaggio burino ingenuo e pavido, è spassosissimo.

Reeves 30/04/22 06:37 - 2214 commenti

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Era il periodo d'oro della commedia all'italiana, che rileggeva in modo personale i maggiori successi esteri. Qui l'ispirazione è decisamente Il buco di Becker, ma lo svolgimento è un'amara e profonda riflessione su chi sia delinquente e chi no. Magistrale interpretazione di tutti, con Manfredi una spanna sopra gli altri. Duro e spigoloso, non ebbe il successo che meritava.

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Markus 4/09/22 12:01 - 3687 commenti

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Questo film diretto da Comencini - scritto con Age, Scarpelli e Monicelli - si presenta come una messinscena carceraria d'antan con fuga - un gran classico del cinema - che qui abbraccia sinuosamente il dolce-amaro della commedia italiana nel suo periodo d'oro. Manfredi sublime, con quella sua aria sottomessa, rassegnata, ma che genera simpatia anziché pena. Adorf in uno dei suoi ruoli migliori, un po' più defilato Volontè. Pellicola che s’assesta come tra le più riuscite degli Anni '60.
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  • Homevideo Edo • 31/07/11 05:48
    Galoppino - 679 interventi
    Pubblicato in dvd da Medusa (è un grandissimo film)

  • Curiosità Mauro • 16/11/12 15:55
    Disoccupato - 11980 interventi
    Si dovrebbe trattare del primo film di Ennio Antonelli (non accreditato nel cast), secondo l'elenco dei film da lui girati segnalati da imdb.

  • Musiche Samuel1979 • 5/01/13 16:04
    Addetto riparazione hardware - 4188 interventi
    In una sequenza Manfredi canta la canzone "Il Mare" di Giorgio Consolini - Sergio Bruni.
  • Curiosità Daniela • 12/04/18 08:21
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Prodotto in cooperativa da Alfredo Bini, Age, Scarpelli, Mario Monicelli e Luigi Comencini, questo ultimi quattro autori anche del soggetto e della sceneggiatura.

    Fotografia in bianco e nero di Aldo Scavarda.

    Ha avuto un remake dichiarato con lo stesso titolo nel 2002, diretto da Carlo Mazzacurati, ma con una trama molto modificata nella quale viene dato spazio alle vicende del protagonista prima di finire in carcere, che invece nel film diretto da Comencini sono risolte nelle poche sequenze iniziali relative alla maldestra simulazione della rapina stradale.
  • Curiosità Reeves • 30/04/22 06:33
    Segretario - 700 interventi
    La cooperativa di registi e sceneggiatori Film5 doveva produrre uno dopo l'altro questo film e L'armata Brancaleone. L'insuccesso commerciale di "A cavallo della tigre" fece però fallire la cooperativa e il film fu realizzato anni dopo da Monicelli con la produzione di Cecchi Gori.

    Fonte: Goffredo Fofi e Franca Faldini in "L'avventurosa storia del cinema italiano".