In ascolto - The listening - Film (2005)

Il tema trattato è affascinante e attualissimo, tuttavia la regia non è sufficientemente solida e personale e non riesce a creare quel coinvolgimento e quel meccanismo thrilling che sarebbero indispensabili. Ne resta penalizzata anche la performance degli attori, che comunque cercano di dare il meglio di sé: la bella e brava Maya Sansa (notevole nella scena dell’esplosione dei computers) e l’anziano Michael Parks. Coraggioso nell’idea, ma asettico nell’espressione.

Mentre nei salotti della politica si parla di democrazia, di diritti e di libertà, la NSA spia tutte le comunicazioni che avvengono nel mondo e raccoglie informazioni su di noi. Chi non crede a questo scenario farebbe molto bene a guardare "In ascolto" e ad approfondire l'argomento. Detto questo, il film non è granché: regia piatta, trama complicata, poca tensione. Peccato, perché il tema sarebbe interessante.

Al film va riconosciuto il merito di "denunciare" una situazione di pericolo in cui viviamo tutti, vale a dire l'intercettazione indiscriminata operata ai nostri danni da parte di persone che non hanno alcun titolo per farlo. Quasi tutto quello che è descritto è vero, ma la sceneggiatura non regge l'impegno iniziale e così il film, originariamente dalle ottime premesse, scade a livello di fotoromanzo senza scavare nel personaggio chiave interpretato da Michael Parks. Ma Echelon esiste ed è sempre più forte.